- Slitta ancora l’accordo tra i 27 paesi dell’Unione europea per l’approvazione del prossimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia.
- Gli stati membri non sono ancora riusciti a trovare l’intesa sulle tempistiche per introdurre l’embargo nei confronti del petrolio russo.
- Da Budapest il primo ministro Viktor Orbán si fa portavoce in maniera indiretta anche degli stati poco convinti a introdurre pesanti sanzioni energetiche, come la Germania.
Slitta ancora l’accordo tra i 27 paesi dell’Unione europea per l’approvazione del prossimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Gli stati membri non sono ancora riusciti a trovare l’intesa sulle tempistiche per introdurre l’embargo nei confronti del petrolio russo. Ungheria, Slovacchia e Bulgaria chiedono deroghe alle tempistiche proposte dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che mercoledì ha annunciato all’interno dell’Europarlamento di arrivare all’ind



