Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva già annunciato prima dell’estate che sarebbe iniziata una controffensiva per liberare Kherson. Nelle ultime settimane il suo esercito sta compiendo importanti passi avanti nella regione e nei prossimi giorni potrebbe anche conquistare la città, che è stata la prima a cadere nelle mani dei russi a pochi giorni dall’inizio della guerra.

Cosa sappiamo

Per ora le notizie che circolano sono poche. Le forze armate ucraine mantengono riserbo sull’operazione e sono molto restie a divulgare notizie di aggiornamento per evitare di favorire i soldati russi. Sui social e sui canali Telegram circolano foto che ritraggono l’edificio governativo di Kherson senza bandiera russa, e dei video in cui appaiono checkpoint abbandonati. Si pensa che parecchie truppe abbiano iniziato la ritirata ma non ci sono conferme.

Il capo dell’amministrazione di Kherson imposto dai russi, Kirill Stremousov, è apparso in un video nel quale ha esortato i cittadini rimasti a evacuare la città e a dirigersi nella parte sinistra del fiume Dnepr. «I nazisti, con l’aiuto delle armi americane, non smettono di bombardare le pacifiche infrastrutture della città», ha detto. 

Le autorità russe hanno dichiarato che sono stati trasferiti 70mila civili con l’obiettivo di essere «temporaneamente reinsediati in profondità nella regione di Kherson, così come in altre regioni della Federazione russa», tra i motivi citati c’è «il possibile danneggiamento della diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya». Ma se i russi e i separatisti le definiscono evacuazioni, per Kiev si tratta di vere e proprie deportazioni.

Nel suo messaggio Stremousov ha anche detto che nella notte gli ucraini hanno distrutto l’edificio amministrativo di Hola Prystan ma non ci sono vittime o feriti. Nel video di comunicazioni che ha pubblicato su Telegram, il leader filorusso ha rassicurato la popolazione sulla tenuta della città, ma in molti hanno fatto notare che il video è stato girato all’interno dell’abitacolo di una macchina e che nei sedili posteriori si intravedono dei pacchi, come se fosse che Stremousov stesse scappando dopo aver raccolto le sue cose.

La cautela ucraina

Natalia Humeniuk, portavoce del Comando meridionale ucraino, ha invitato alla cautela e ha detto che le insolite manovre della Russia a Kherson potrebbero essere una trappola per attirare le forze ucraine.

«Potrebbe essere una provocazione per creare l’impressione che gli insediamenti siano stati abbandonati, che sia sicuro entrarvi. Considerando il fatto che si stanno preparando da tempo per le battaglie di strada, lo vediamo dal modo in cui posizionano le loro unità, siamo consapevoli delle tattiche pianificate e non dovremmo avere fretta di rallegrarci. È necessario capire che una guerra ibrida comporta tali fughe di informazioni, attacchi che possono essere calcolati per indebolire le truppe», ha detto Humeniuk.

L’avanzata di Kiev

Nelle ultime settimane i militari ucraini hanno liberato decine di villaggi e migliaia di chilometri quadrati nel nord della regione accentrandosi verso la città di Kherson. Ma i russi continuano a mantenere salde le loro posizioni nelle seconde linee di difesa attorno alla città.

Tuttavia, man mano che i territori venivano liberati sono state trovate camere di tortura simbolo delle atrocità della guerra. Solo nella regione di Kherson ne sono state trovate tre secondo quanto ha affermato il ministro agli Affari interni ucraino Denys Monastyrsky.

In città da tempo gli abitanti locali denunciano sparizioni, detenzioni arbitrarie e torture nei confronti di chi si ha partecipato e organizzato le manifestazioni dei mesi scorsi contro l’occupazione russa.

L’incognita

Nel caso in cui non fosse una trappola ed effettivamente i russi stiano abbandonando la città quale potrebbe essere la risposta di Mosca? Kherson è una città chiave che si trova nel sud del paese e in caso di caduta gli ucraini possono spingersi sempre più a sud-est verso Mariupol e la Crimea, due territori oramai sotto il completo controllo dei russi.

C’è da considerare anche che Kherson per il Cremlino è parte del territorio nazionale. Qui a fine settembre si sono tenuti i referendum farsa con i quali i separatisti hanno chiesto chiesto l’annessione alla Federazione russa. E quindi, quale sarà la reazione? Il vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza ha fatto intendere che la Russia tutela il suo territorio con tutti i mezzi a sua disposizione, e se necessario anche l’arma nucleare.

Al momento, appare molto improbabile, e nonostante le recenti tensioni anche Washington ha escluso che la Russia stia pensando di usare l’arma atomica. L’altra opzione rimane la guerra sul campo, proprio come accade negli ultimi otto mesi. Ma, come abbiamo già visto, i russi stanno incontrando ampie difficoltà sul terreno e l’inverno oramai quasi arrivato rischia di creare non pochi problemi logistici a un esercito stanco, giù di morale e che ha perso molti soldati.

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