Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha convocato una commissione per esaminare le onorificenze degli oligarchi russi. A distanza di circa un mese da quando in parlamento il deputato di +Europa Riccardo Magi ha chiesto conto al ministro al capo della Farnesina di spoegare le intenzioni del governo, il ministero ha deciso di muoversi.

Si tratta di onorificenze Osi, ovvero quelle dell’Ordine della stella d’Italia, consegnate a cittadini italiani e stranieri che hanno acquisito particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e collaborazione tra la Repubblica italiana e altri paesi.

L’obiettivo del ministero degli Esteri è di procedere con l’iter per arrivare a un’eventuale revoca finale delle medaglie concesse ai cittadini russi colpiti dalle recenti sanzioni imposte dall’Occidente e che hanno un ruolo politico rilevante nel Cremlino.

Nella nota stampa con cui è stata pubblicata la notizia si legge anche che nelle scorse settimane alcune onorificenze «sono già state revocate». A quanto si apprende si tratterebbe delle medaglie consegnate nel 2020 a Mikhail Mishustin Vladimirovich (Capo del servizio federale delle imposte), Denis Manturov (ministro dell’Industria e del commercio), Andrey Kostin Leonidovich (banchiere) e Viktor Evtukhov Leonidovich (viceministro dell’Industria e del Commercio). La notifica di revoca sarebbe già stata inviata, ma sul sito delle onorificenze del Quirinale compaiono ancora i loro nomi.

Le altre onorificenze

Resta da capire quando e se inizierà il procedimento di revoca delle onorificenze decise direttamente dalla presidenza della Repubblica, come quelle consegnate al portavoce del Cremlino Dmitry Peskov o all’amministratore delegato del colosso energetico russo Igor Sechin. Sono due degli uomini più vicini al presidente Putin e sono considerati direttamente o indirettamente coinvolti nella guerra in Ucraina e nel Donbass.

È in discussione anche la revoca per l’onorificenza consegnata a Aleksey Vladimirovich Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, che ha minacciato l’Italia di conseguenze «irreversibili» in caso di un atteggiamento duro contro la Russia. 

In ogni caso, per la revoca delle onorificenze è previsto da regolamento il diritto del contraddittorio per i singoli soggetti colpiti dalla misura. Di conseguenza, appare oramai inevitabile, che i tempi per la rimozione delle medaglie della Repubblica sono lunghi e farraginosi.

Nei giorni scorsi dal Quirinale avevano detto che non ci sono problemi da parte loro nell’avviare la revoca anche per i fedelissimi di Putin e avevano aggiunto che in ogni caso «per le onorificenze il presidente della Repubblica non deve motivare i suoi atti, non ci sono motivazioni pubbliche».

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