È durato circa un’ora e mezza il primo incontro faccia a faccia a Mosca, dall’inizio della guerra, tra un capo di governo dell’Unione europea e il presidente russo Vladimir Putin. Nella giornata di ieri il cancelliere austriaco Karl Nehammer è stato accolto nella residenza del presidente russo a Novo-Ogaryovo, nella regione di Mosca. È stato un incontro «non amichevole», come riferito da fonti governative alla stampa austriaca.

«Ho spiegato a Putin che Zelensky ha interesse ad ascoltarlo. Non ho un parere ottimista dopo questo colloquio, Mosca continua a lavorare sull’offensiva», ha detto Nehammer nella conferenza stampa che ha tenuto all’interno dell’ambasciata austriaca. «Le sanzioni continueranno, diventeranno più dure e infliggeranno danni permanenti all’economia russa», ha detto il cancelliere, che non ha nascosto a Putin l’intenzione di voler perseguire eventuali crimini di guerra commessi in Ucraina e ha chiesto un accesso stabile per la Croce rossa internazionale.

L’Unione europea

In questi giorni in cui l’offensiva russa è concentrata a est sembrano esserci pochi spiragli per la diplomazia. Ma secondo il cancelliere austriaco il presidente russo confida ancora nei negoziati aperti in Turchia tra le delegazioni dei due paesi, anche se non si fida della comunità internazionale.

Ieri in Lussemburgo si sono riuniti i ministri degli Esteri dell’Unione europea, che hanno incontrato il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan. «Gli daremo tutto il sostegno possibile», ha detto Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue al termine dell’incontro. E infatti è arrivato a Leopoli un team di gendarmi scientifici inviati dalla Francia per aiutare le autorità ucraine nelle indagini.

La settimana scorsa Borrell ha incontrato a Kiev il presidente Zelensky e si è recato insieme alla presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, a Bucha, dove dopo la ritirata dei russi sono stati trovati decine di cadaveri civili con mani e piedi legati.

Dopo l’incontro con i ministri, Borrell ha detto che all’Ucraina le armi servono più che un embargo energetico nei confronti della Russia, misura che non farebbe la differenza in questa fase della guerra. «Prepariamoci alla diplomazia alimentare – ha aggiunto Borrell – perché i russi dicono che sono le sanzioni a provocare la scarsità di derrate alimentari, quando è la Russia che bombarda i campi in Ucraina. È la loro guerra che blocca decine di navi piene di grano, che non possono uscire dai porti ucraini. Bombardano e distruggono depositi di grano, impedendone l’export», accusa il funzionario europeo.

Biden sente Modi

Oltreoceano il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha tenuto una videconferenza con il primo ministro indiano, Narendra Modi. L’obiettivo della Casa Bianca è convincere Modi a non aumentare l’importazione del greggio russo e farlo desistere dal sostegno economico a Mosca.

La scorsa settimana in sede Onu l’India è stato uno dei paesi che si è astenuto nel voto decisivo per espellere la Russia dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite dopo il massacro di Bucha.

 

© Riproduzione riservata