Il vecepremier ha chiesto anche prudenza per l’invio di nuove armi verso Kiev. «Abbiamo approvato 19 pacchetti di sanzioni, abbiamo mandato più di 300 miliardi di euro giustamente a un popolo aggredito» ma «bisogna essere pragmatici, non di destra o di sinistra», «a questo punto l'invio di armi allontana o avvicina la pace?»
Gli Stati Uniti «stanno lavorando molto duramente» per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump prima della cerimonia di accensione dell'albero di Natale alla Casa Bianca. «Stiamo facendo la pace in tutto il mondo», ha detto Trump, «stiamo risolvendo guerre a livelli mai visti prima. Otto guerre. Ce n'è un'altra. Quella tra Russia Ucraina, se possibile, e credo che alla fine ce la faremo. Dobbiamo fermarla e ci stiamo lavorando molto duramente». In mattinata si è concluso un altro round di negoziati tra il suo inviato speciale, Steve Witkoff, e il capo delegazione ucraino Umerov.
Intanto Washington ha allentato anche una serie di sanzioni che aveva introdotto nei confronti di Lukoil, il colosso petrolifero russo colpito da restrizioni nelle scorse settimane.
Il vicepremier Matteo Salvini è tornato a discutere del tema e sull’invio delle armi verso Kiev. «Non si possono, sequestrare, i beni della Russia, altrimenti noi stamattina abbiamo più di 300 imprese italiane in Russia, se sequestrassimo illegalmente i beni della Russia in Europa, cosa succederebbe?» ha detto in un’intervista a Mattino 5. «È banalmente illegale». E ancora: «C'è qualcuno che pensa che l'Ucraina possa vincere la guerra sul campo? Sono passati quattro anni, abbiamo approvato 19 pacchetti di sanzioni, abbiamo mandato più di 300 miliardi di euro giustamente a un popolo aggredito» ma «bisogna essere pragmatici, non di destra o di sinistra», «a questo punto l'invio di armi allontana o avvicina la pace?».
PUNTI CHIAVE
09:01
Salvini: "Invio di armi in Ucraina? Credo che sia prudente fermarsi"
08:01
Gli Usa sospendono parzialmente le sanzioni contro Lukoil
07:51
La dichiarazione congiunta di Xi e Macron sull'Ucraina
Portavoce Ue sul documento della Casa Bianca: " Non abbiamo avuto ancora il tempo di valutarlo"
Il documento sulle strategie di sicurezza della Casa Bianca ha suscitato forti polemiche e dibattiti nelle cancellerie di tutta Europa. Intanto, la portavoce dell'Ue Paula Pinho ha detto che l'Unione europea "non ha avuto ancora il tempo di valutare il documento". Aggiungendo quindi di "non essere nella posizione di commentarlo". Pinho ha cercato di allentare le tensioni rispetto ai contenuti del rapporto della National Security Usa: "nelle passate decadi la sicurezza nazionale statunitense è stata legata a quella europea, quindi certamente analizzeremo il documento, vista la sua importanza".
Wadephul, capo diplomazia tedesca: " La Germania non ha bisogno di consigli dall'estero"
Questa è la risposta dell'alta diplomazia tedesca al contenuto dei documenti pubblicati dalla Casa Bianca in merito alla compromissione della sicurezza per l'espansione della Nato. "La Germania non ha bisogno di consigli provenienti dall'esterno", ha detto Johann Wadephul, capo della diplomazia tedesca. La strategia di sicurezza nazionale varata da Donald Trump è stata respinta a tutto tondo dal capo della diplomazia tedesca. Il ministro degli Esteri tedesco - durante una conferenza stampa congiunta con il suo omonimo islandese - ha detto che: "Temi quali la libertà di espressione o l'organizzazione delle nostre società libere" non possono essere discusse da Washington". "Gli Stati Uniti sono e resteranno il nostro alleato più importante all'interno dell'Alleanza - ha aggiunto sempre Wadephul - ma su questioni di difesa e sicurezza". Ribadendo così il superamento del confine tematico di cooperazione e intervento, messo in discussione dai contenuti espressi nella linea programmatica di sicurezza della Casa Bianca.
Usa: "Mettere fine alla percezione di una Nato in perpetua espansione"
Nel documento sulla strategia di sicurezza nazionale - reso pubblico dalla Casa Bianca - emerge la decisione di Washington di voler " mettere fine alla percezione, e prevenire la realtà, di una Nato come alleanza in perpetua espansione". Sempre nel documento si legge come sia di " interesse fondamentale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina al fine di prevenire escalation involontarie o un'espansione della guerra e ripristinare una stabilità strategica con la Russia".
Zelensky preme per avere Fedorov come vicepremier
Il leader ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe sostituire Yermak - il vicepremier dimissionario accusato di corruzione - con Mykhailo Fedorov, il ministro della trasformazione digitale, per la carica di capo ufficio presidenziale. Alcune fonti hanno affermato che: "giovedì sera, la decisione era quasi definitiva. Ma venerdì mattina, il presidente la stava ancora valutando".
Narendra Modi: concordato programma di espansione per scambi commerciali con la Russia
Il presidente indiano Narendra Modi ha dichiarato in conferenza stampa a New Delhi che il bilaterale con Vladimir Putin è stato proficuo: Russia e India hanno firmato - da quanto si apprende - numerosi accordi volti a rafforzare la cooperazione tra i due paesi. Nello specifico, Modi e Putin hanno concordato per espandere e diversificare gli scambi commerciali tra i due paesi fino al 2030. Mentre, durante il meeting nella capitale indiana, sono state poste le basi per un accordo di libero scambio tra India e l'Unione Economica Eurasiatica (Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan).
Il consigliere per la sicurezza del Cremlino Ushakov su una telefonata Putin-Trump: "Potrebbe certamente accadere"
Yuri Ushakov, consigliere presidenziale del presidente Vladimir Putin, si è espresso riguardo ad un possibile incontro tra Trump e Putin. "Potrebbe certamente accadere", ha ipotizzato Ushakov al canale televisivo Zvezda, Per poi tornare sui colloqui moscoviti di inizio settimana, sottolineando come essi "si basavano sulle intese chiave raggiunte ad Anchorage".
Le autorità anticorruzione ucraine indagano su un nuovo caso di corruzione
Le autorità anticorruzione ucraine, insieme ai Servizi di Sicurezza, affermano di aver smantellato un gruppo criminale guidato dall'attuale deputata Anna Skorokhod. La donna è sospettata di estorsione di tangenti. "NABU e SAPO, insieme al Servizio di Sicurezza dell'Ucraina, hanno smantellato un gruppo criminale guidato da una deputata", si legge nel comunicato stampa delle agenzie che riferiscono che "sono in corso le prime operazioni investigative". Secondo quanto riferisce l'agenzia Ucraina UNIAN, Skorokhod è stata sottoposta a perquisizione e, in base alle indagini preliminari, sembrerebbe che la parlamentare, insieme ai suoi complici, abbia estorto 250.000 dollari a un uomo d'affari. Anna Skorokhod è una deputata del parlamento ucraino, eletta nel 2019 nel 93° distretto elettorale (regione di Kiev). Dopo essere entrata in parlamento, si è unita al partito "Servitore del Popolo", il partito del presidente Volodymyr Zelensky. Tuttavia, nel novembre 2019, Skorokhod è stata espulsa dal parito e attualmente fa parte del gruppo "Per il futuro" della Verkhovna Rada.
Salvini: "È illegale sequestrare i beni russi"
«Non si possono, sequestrare, i beni della Russia, altrimenti noi stamattina abbiamo più di 300 imprese italiane in Russia, se sequestrassimo illegalmente i beni della Russia in Europa, cosa succederebbe?» ha detto in un’intervista a Mattino 5. «È banalmente illegale».
Salvini: "Invio di armi in Ucraina? Credo che sia prudente fermarsi"
"C'è qualcuno che pensa che l'Ucraina possa vincere la guerra sul campo? Sono passati quattro anni, abbiamo approvato 19 pacchetti di sanzioni, abbiamo mandato più di 300 miliardi di euro giustamente a un popolo aggredito" ma "bisogna essere pragmatici, non di destra o di sinistra. A questo punto l'invio di armi allontana o avvicina la pace?", ha detto il vicepremier Matteo Salvini intervistato a Mattinocinque su canale 5. "Credo che sia più prudente fermarsi come dice il santo Padre" ha aggiunto.
Il Regno Unito è pronto a sbloccare 9 miliardi di asset russi congelati in favore dell'Ucraina
Il governo britannico e' pronto a trasferire 8 miliardi di sterline (pari a 9,1 miliardi di euro) di asset russi congelati a sostegno dell'Ucraina, dopo aver definito il presidente russo Vladimir Putin una "minaccia attiva" per la sicurezza e i cittadini del Regno Unito. Lo riporta il quotidiano "The Times". Londra sta lavorando con Unione europea, Canada e altri partner per un accordo internazionale che potrebbe sbloccare fino a 100 miliardi di sterline (circa 114,4 miliardi di euro) complessivi in aiuti a Kiev, coprendo oltre due terzi delle necessita' finanziarie ucraine nei prossimi due anni. La decisione segue un'inchiesta ufficiale britannica che ha concluso che Putin avrebbe ordinato personalmente l'avvelenamento dell'ex agente russo Sergej Skripal, definito "una dimostrazione internazionale di potere russo". La ministra degli Esteri Yvette Cooper ha inoltre annunciato nuove sanzioni contro membri dell'intelligence militare russa (Gru) e diversi ufficiali coinvolti nell'operazione, affermando che il Regno Unito intensifichera' le misure contro le attivita' ibride ostili condotte da Mosca.
Putin: "Ho informato modo dei colloqui di pace"
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che nel suo primo colloquio informale avuto ieri a New Delhi con il premier indiano Narendra Modi, ha discusso con lui "nei dettagli" la situazione in Ucraina e lo ha informato dell'andamento dei colloqui con gli Usa "per trovare una soluzione pacifica a questa crisi". Lo riferiscono le agenzie russe.
Gli Usa sospendono parzialmente le sanzioni contro Lukoil
Due giorni dopo la visita di Steve Witkoff e Jared Kushner al Cremlino da Vladimir Putin, il dipartimento del Tesoro Usa ha parzialmente sospeso le misure introdotte contro il settore del petrolio russo da Donald Trump lo scorso ottobre. Le restrizioni contro le attività di Lukoil all'estero sono state sospese fino almeno al 29 aprile prossimo. Ma rimane in vigore il bando al rientro in Russia dei proventi delle attività della compagnia petrolifera.
La dichiarazione congiunta di Xi e Macron sull'Ucraina
Cina e Francia, sull'Ucraina, "sostengono gli sforzi su cessate il fuoco e ripristino della pace basati su diritto internazionale, verità e principi della Carta dell'Onu". Nella Dichiarazione congiunta sulla situazione in Ucraina e Palestina, diffusa dopo i colloqui di giovedì a Pechino tra i presidenti Xi Jinping ed Emmanuel Macron, si rimarca la soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, in Medio Oriente. Le parti, "membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu, si impegnano a ricercare soluzioni "pacifiche" e "costruttive basate sul diritto internazionale" contro sfide e minacce "a sicurezza e stabilità internazionali".
Vance: "Spero in buone notizie tra qualche settimana"
Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha affermato di attendersi "buone notizie tra qualche settimana" sulla soluzione del conflitto in Ucraina. "Credo, per quel che vale, che abbiamo fatto molti progressi ma non siamo ancora dalle parti della linea di arrivo", ha detto Vance in un'intervista alla Cbs, "credo che ci sia speranza, si auspica che ci sarà qualche buona notizia tra poche settimane su quel fronte". "La questione russo-Ucraina è stata fonte di perenne frustrazione per l'intera Casa Bianca", ha proseguito il vicepresidente americano, "credo che fossimo davvero convinti, e avete sentito il presidente dirlo un milione di volte, che sarebbe stata la guerra più facile da risolvere"
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