La guerra in Ucraina iniziata il 24 febbraio è ancora in corso. Domani segue le ultime notizie con una diretta costantemente aggiornata.

Cosa c’è da sapere:

  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che la volontà degli ucraini di negoziare con la Russia «scompare dopo ogni nuova Bucha, dopo ogni nuova Mariupol». 
  • Il presidente del Consiglio Mario Draghi è in visita a Washington dove ieri ha incontrato Joe Biden. Oggi è atteso al Congresso degli Stati Uniti, mentre in serata riceverà un premio dall’Atlantico Council.
  • Il Congresso americano ha approvato un finanziamento di 40 miliardi di dollari per aiutare l’Ucraina sia con l’invio di armi sia con l’invio di aiuti umanitari.
  • Negli ultimi giorni l’esercito ucraino sta portando avanti una controffensiva a nord di Kharkiv, la seconda città più popolata del paese. Ieri le fonti di intelligence hanno visto tramite immagini satellitari che Mosca ha inviato altri 500 soldati nell’area ma gli ucraini stanno respingendo gli attacchi e liberando alcuni piccoli villaggi nella regione.
  • Si combatte anche nell’Isola dei Serpenti del mar nero tra navi russe e ucraine. Come non accadeva da settimane la Russia sta bombardando il nord del paese nei distretti di Chernihiv e Sumy.

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Cosa ha detto Draghi

Nella conferenza stampa da Washington, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sottolineato più volte l’importanza di iniziare seriamente a pensare alle strade per arrivare alla pace in Ucraina. «È essenziale non cercare di vincere, perché non ci si riesce. Questo è il punto fondamentale», ha detto Draghi, sottolineando che le condizioni di un accordo di pace dovranno essere decise dall’Ucraina, alla quale nessuno può «imporre» la pace. A proposito della Russia, ha detto che è fondamentale che sia ascoltata al tevolo delle trattative insieme a tutte le altre forze coinvolte nel conflitto. A questo proposito ha detto di essere contrario a disertare il prossimo G20, a cui parteciperà la Russia: «Alzarsi significherebbe abbandonare il resto del mondo».


17.42 – Sulla possibilità di non partecipare al G20 a cui parteciperà anche la Russia: «Alzarsi significherebbe abbandonare il resto del mondo. Ma non è solo questo. Alla luce di quello che ho detto sulla necessità di creare un tavolo di pace bisogna riflettere sull’abbandonare questi consessi».


17.39 – «Non vedo una recessione in arrivo quest’anno. Mi pare molto difficile».


17.35 – Sulle spese militari europee e l’autonomia strategica: «Prima di aumentare la spesa militare bisogna pensare a razionalizzare la spesa militare».


17.26 – Sui pagamenti in rubli del gas russo: «C’è una zona grigia. Diversi importatori di gas hanno già aperto conti in rubli».


17.25 – «È essenziale non cercare di vincere, perché non ci si riesce. Questo è il punto fondamentale».


17.23 – «La partecipazione dei paesi coinvolti nel conflitto nel processo di pace è essenziale. Una pace imposta che non sia accettabile per Ucraini sarebbe la ricetta per il disastro».


17.20 – «Non bisogna cercare di vincere. La vittoria non è definita. Che significa vincere? Per gli ucraini significa respingere l’invasione. Ma per gli altri?».


17.10 – «C’è uno sforzo che bisogna fare tutti, in particolare Russia e Stati Uniti: sedersi a un tavolo».


17.08 – «La guerra ha cambiato fisionomia. Sembrava all’inizio una guerra tra Davide e Golia. Oggi si è capovolta. Non c’è più un golia. La potenza invincibile si è dimostrata una potenza non invincibile. Questo porta tutte le parti a fare una riflessione su quali sono gli obiettivi della guerra».


17.06 – «L’ultimo argomento che abbiamo discusso con Biden è il rischio di una crisi alimentare dovuta essenzialmente al blocco dei porti ucraini da cui si esporta molto grano».


17.04 – «Gli investimenti per assicurare l’indipendenza energetica dalla Russia non devono andare a scapito della rinnovabili. Questo significa un investimento molto più forte nelle rinnovabili».


17.02 – «Dev’essere la pace desiderata dall’Ucraina, non una pace imposta».


17.00 – «Nel corso dell’incontro siamo stati d’accordo che occorre continuare a sostenere l’Ucraina, fare pressioni su Mosca, ma occorre anche chiedersi come si costruisce la pace», dice Draghi.


16.30 – Draghi dagli Stati Uniti

Tra pochi minuti il presidente del Consiglio Mario Draghi parlerà in una conferenza stampa dagli Stati Uniti dopo aver incontrato il presidente Joe Biden.


16.00 – Il Cremlino non ha intenzione di dichiarare la legge marziale
Dimitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha detto oggi che il governo russo non ha intenzione di introdurre la legge marziale nel paese. L’ipotesi era stata ventilata ieri dalla direttrice della National Intelligence americana, Avril Haines. È dall’inizio del conflitto che circolano voci sulla possibile imposizione di legge marziale nel paese per rispondere ad eventuali tensioni generate dal conflitto. Fino a questo momento, però, il fronte interno della Russia si è mostrato più stabile del previsto. Per ora, Putin non ha ricorso né alla legge marziale né alla mobilitazione della popolazione e dell’economia, come in molti avevano sospettato che intendesse fare.


14.45 – Zelensky sui negoziati con la Russia

Il presidente ucraino è intervenuto in videocollegamento all’università francese Science Po. Durante l’incontro, Zelensky ha parlato della possibilità di negoziare con la Russia, dicendo che la finestra per una soluzione pacifica si sta chiudendo. «Siamo pronti a condurre negoziati fino a che non sarà troppo tardi», ha detto. «Dopo ogni nuova Bucha, dopo ogni nuova Mariupol» e dopo la scoperta di nuove atrocità «la possibilità di negoziare scompare, così come quella di risolvere diplomaticamente il conflitto». 


12.59 – Il governo filo-russo di Kherson chiede di unirsi salla Russia

Il governo di Kherson, città ucraina controllata dai russi già da diverse settimane, chiederà l’annessione alla Federazione russa. Lo ha affermato il vice capo dell'amministrazione Kirill Stremousov citato dalla Tass.


11.55 – Le accuse di Medvedev contro gli Stati Uniti

L’ex presidente russo, Dmitry Medvedev, ha accusato gli Stati Uniti di condurre una “proxy war” contro la Russia, dopo che il Congresso ha approvato un pacchetto da 40 miliardi di dollari per aiutare l’Ucraina. Gli Stati Uniti vogliono infliggere «una seria sconfitta al nostro paese e limitare il suo sviluppo economico», ha detto Medvedev. 


11.20 – Gli attacchi dell’esercito russo nella notte

Secondo Mosca sono 93 gli obiettivi colpiti, tra cui due postazioni di comando e tre depositi di munizioni dell’esercito ucraino. In totale nell’ultima notte sono morti 280 combattenti ucraini uccisi e 59 unità di armamenti sono andate distrutte.


10.35 – L’attacco alla scuola di disabili a Luhansk

«I soldati di Mosca ieri hanno aperto il fuoco su Horske. L’edificio della scuola speciale della regione dove studiano i bambini con bisogni speciali e' stato colpito. Grazie ai russi», ha detto Segej Gaidai capo dell’amministrazione militare regionale.


10.28 – Il papa incontra le mogli dei soldati del battaglione Azov

Dopo l’udienza generale in Piazza San Pietro, papa Francesco incontrerà questa mattina le mogli di due ufficiali del battaglione ultra nazionalista Azov che si trovano in questo momento all’interno dell’acciaieria di Mariupol, presa sotto assedio dall’esercito russo. Nei giorni scorsi le mogli avevano rilasciato interviste alla stampa italiana per fare pressione affinché i soldati venissero evacuati dall’Azovstal, in cambio, i loro mariti sono disposti a firmare un accordo per non combattere più in questa guerra.


10.10 – L’incontro tra Biden e Draghi

Dopo le dichiarazioni rese alla stampa dai due leader all’interno dello studio ovale, Draghi e Biden hanno tenuto un incontro riservato durante il quale hanno parlato delle relazioni bilaterali tra i due paesi, della guerra e delle crisi energetica e alimentare, provocate dal conflitto.

Draghi è intenzionato a portare a termine l’impegno italiano nell’ottenere un’indipendenza energetica da Mosca il prima possibile, così come i leader del G7 hanno garantito al presidente americano nell’ultimo vertice di domenica scorsa.


09.45 – Il primo taglio al gas

Il gestore della rete di trasporto gas ucraina Gas Tso of Ukraine ha annunciato ieri pomeriggio che «come conseguenza delle azioni degli occupanti russi» non potrà più garantire il flusso di gas al punto di ingresso di Sokhranivka, da cui transita circa un terzo del gas russo diretto in Europa attraverso la rotta ucraina. La riduzione è partita già da ieri e a quanto riporta Staffetta Quotidiana anche in Italia il gas è arrivato in misura minore rispetto al solito dal punto di ingresso di Tarvisio.


09.30 – «Sono fiducioso che i nostri sforzi congiunti ci permetteranno di superare ogni ostacolo e ottenere una vittoria», scrive il presidente Vladimir Putin in un telegramma inviato alle milizie separatiste di Donetsk in occasione della festa nazionale della Repubblica di oggi. Nella regione sono in corso intensi combattimenti.

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