Durante una telefonata del 4 luglio, Trump avrebbe chiesto a Zelensky se l’Ucraina può colpire Mosca e San Pietroburgo con armi americane a lungo raggio. Intanto l’Ue accelera sul price cap al petrolio russo: «Andremo avanti anche senza gli Stati Uniti», afferma l’Alto rappresentante Kaja Kallas
Secondo quanto riportato dal Financial Times, Donald Trump avrebbe chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky se l’Ucraina sarebbe in grado di colpire Mosca e San Pietroburgo nel caso in cui Washington fornisse armi a lungo raggio. Il colloquio, avvenuto durante una telefonata del 4 luglio, sarebbe stato confermato da più fonti informate. Zelensky avrebbe risposto: «Assolutamente. Possiamo farlo se ci dai le armi». Il quotidiano britannico sottolinea come questa posizione segni una svolta rispetto alla linea ufficiale tenuta finora da Trump, che pubblicamente aveva parlato solo di “armi difensive”.
Nel frattempo, con le trattative tra Russia e Ucraina ancora in stallo, aumenta la pressione internazionale sul Cremlino. All’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha concesso a Mosca cinquanta giorni per trovare un accordo «altrimenti sanzioni del 100 per cento», ora si somma quello dell’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas che ha fatto intendere come Bruxelles stia vicino a varare il 18esimo pacchetto di sanzioni. «Speriamo di raggiunge un accordo politico. Siamo molto, molto vicini. Spero che arrivi oggi», ha detto Kallas al suo arrivo al Consiglio Esteri.
Tra gli obiettivi dell’Ue c’è quello di arrivare a un price cap sul petrolio russo. «Stiamo lavorando a questo tetto massimo al prezzo del petrolio. Speriamo di raggiungere un accordo ora, come vi ho già detto, anche se gli americani non sono d'accordo, ma gli altri paesi del G7 sì, allora andremo avanti», ha ribadito Kallas.
Proseguono gli attacchi dell’esercito russo sull’Ucraina. A Kherson due persone sono state uccise e altre 18 sono rimaste ferite nella notte. Il ministro degli Esteri russo ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping.
PUNTI CHIAVE
08:33
Trump: "Sono deluso da Putin ma non ho chiuso con lui"
08:22
Lavrov ha incontrato Xi Jinping: si lavora a un vertice con Putin
08:13
Kallas: "Avanti su price cap al petrolio russo anche senza gli Usa"
Lavrov sull’ultimatum di Trump: “Vogliamo capire cosa lo motiva”
La Russia vuole comprendere «cosa ci sia dietro le parole» del presidente Usa Donald Trump, che ha minacciato Mosca con nuove sanzioni se entro 50 giorni non verrà raggiunta una tregua. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, citato dall’agenzia Interfax durante una visita in Cina. «Prima erano 24 ore, poi 100 giorni: abbiamo già vissuto tutto questo», ha commentato Lavrov, aggiungendo che Trump sarebbe «sottoposto a una pressione enorme, direi indecente, da parte dell’Unione europea e della leadership della Nato», che secondo Mosca continuano a sostenere Zelensky con «armi moderne, anche offensive», a scapito «dei contribuenti occidentali».
La Casa Bianca ridimensiona l’uscita di Trump: “Solo una domanda, non un incoraggiamento”
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha smentito le ricostruzioni secondo cui Donald Trump avrebbe spinto Zelensky ad attaccare in profondità il territorio russo. «Il presidente stava semplicemente ponendo una domanda, non stava incoraggiando ulteriori uccisioni», ha detto alla Cnn, riferendosi alle parole riportate dal Financial Times. Durante la telefonata del 4 luglio con Zelensky, Trump avrebbe chiesto: «Volodymyr, puoi colpire Mosca? Puoi colpire anche San Pietroburgo?», a cui il presidente ucraino avrebbe risposto: «Assolutamente. Possiamo farlo se ci date le armi».
Putin ignora l’ultimatum di Trump: “Avanti finché non si accetta la nostra pace”
Secondo tre fonti vicine al Cremlino citate da Reuters, il presidente russo è intenzionato a proseguire la guerra in Ucraina fino a quando l’Occidente non accetterà le condizioni poste da Mosca per la pace. Putin, spiegano le fonti, è «imperturbabile» di fronte alla minaccia di nuove sanzioni annunciata da Donald Trump e ritiene che l’economia e le forze armate russe siano sufficientemente forti da reggere a un ulteriore isolamento. Anzi, in caso di nuove avanzate militari, il Cremlino potrebbe anche aumentare le proprie richieste territoriali.
Tajani incontra Rubio a Washington: focus su dazi e Ucraina
Si è concluso a Washington l’incontro tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il segretario di Stato americano Marco Rubio. Secondo quanto riferisce l’AGI, al centro del colloquio ci sono stati i rapporti commerciali tra Stati Uniti e Unione europea, ma anche il dossier Ucraina, alla luce dell’annuncio di ieri del presidente Trump sull’ultimatum a Mosca. Nessun dettaglio ufficiale è stato diffuso sui contenuti dell’incontro.
Si dimette il premier ucraino Shmyhal: “Gloria all’Ucraina”
Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha annunciato oggi le sue dimissioni, confermando il cambio ai vertici dell’esecutivo avviato dal presidente Zelenskyy. La mossa arriva il giorno dopo che il capo dello Stato ha proposto la vicepremier Yulia Svyrydenko come nuova guida del governo. In un messaggio su Telegram accompagnato dalla foto della sua lettera di dimissioni scritta a mano, Shmyhal ha ringraziato i difensori del Paese, il presidente Zelenskyy e il suo team: «Gloria all’Ucraina!».
Trump avrebbe chiesto a Zelensky se l’Ucraina può colpire Mosca
Secondo quanto riportato dal Financial Times, Donald Trump avrebbe chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky se l’Ucraina sarebbe in grado di colpire Mosca e San Pietroburgo, nel caso in cui Washington fornisse armi a lungo raggio. Il colloquio, avvenuto durante una telefonata del 4 luglio, sarebbe stato confermato da più fonti informate. Zelensky avrebbe risposto: «Assolutamente. Possiamo farlo se ci dai le armi». Il FT sottolinea come questa posizione segnerebbe una netta svolta rispetto alla linea ufficiale tenuta finora da Trump, che pubblicamente aveva parlato solo di “armi difensive”.
Il Cremlino: “Parole di Trump serie, ma nessun ultimatum sarà accettato”
Mosca ha reagito con cautela ai commenti di Donald Trump sull’accordo con la NATO e l’avvertimento a Putin. Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha dichiarato che la Russia è pronta a negoziare con gli Stati Uniti, ma ha escluso qualsiasi apertura sotto ultimatum. Il portavoce Dmitry Peskov ha affermato che le parole di Trump «sono serie e richiedono analisi» e che il presidente Putin interverrà «solo se lo riterrà necessario».
Barrot: "L'allineamento tra Ue e Usa sulla Russia significa che Putin deve affrontare la realtà"
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato ai giornalisti di sperare che il nuovo linguaggio degli Stati Uniti e le ulteriori sanzioni dell'Ue costringano il presidente russo Vladimir Putin "ad affrontare la realtà: ha esagerato e ora si trova in una situazione di stallo".
L’Ue accelera sulle sanzioni, Kallas: “Russia non vuole la pace, serve pressione congiunta”
A margine del Consiglio Affari Esteri dell’Ue a Bruxelles, l’Alto rappresentante Kaja Kallas ha accolto con favore l’intesa militare annunciata da Trump tra Stati Uniti e NATO: «È un buon segnale. Anche gli Usa hanno capito che la Russia non vuole davvero la pace. Dobbiamo sostenere l’Ucraina e fare pressione sulla Russia». Kallas ha aggiunto che le notizie da Washington sono «davvero benvenute» e che spera in un accordo politico sul 18° pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca «oggi o domani».
Olanda: “Bene la convergenza Usa-Ue, ma 50 giorni sono tanti”
Il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp ha commentato con favore l’intesa annunciata da Trump tra Stati Uniti e NATO: «Esaminiamo l’accordo con un atteggiamento positivo». Veldkamp ha ricordato che i Paesi Bassi già contribuiscono con sistemi Patriot, F-16, droni e radar per 1,4 miliardi di euro. Sul termine di 50 giorni concesso a Putin ha però osservato: «È un lasso di tempo piuttosto lungo, ma apprezzo che si riconosca la necessità di aumentare la pressione sulla Russia».
Medvedev: "Ultimatum di Trump è teatrale"
"Trump ha lanciato un ultimatum teatrale al Cremlino. Il mondo ha tremato, aspettandosi le conseguenze. L'Europa bellicosa è rimasta delusa. Alla Russia non importa". Lo ha scritto in un post sul social X il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, commentando le dichiarazioni di ieri del presidente degli Stati Uniti che ha intimato al presidente russo Vladimir Putin nuovi dazi se non si arriverà a un accordo di tregua in Ucraina entro 50 giorni.
Trump: "Sono deluso da Putin ma non ho chiuso con lui"
"Sono deluso da lui, ma non ho chiuso con lui. Però sono deluso da lui". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in una telefonata con la Bbc, commentando il suo rapporto con il presidente russo Vladimir Putin. Sollecitato su come lo avrebbe convinto a "fermare lo spargimento di sangue" in Ucraina, Trump ha risposto: "Ci stiamo lavorando".
Lavrov ha incontrato Xi Jinping: si lavora a un vertice con Putin
Il capo della diplomazia russa Sergej Lavrov ha partecipato a un incontro bilaterale a Pechino con il presidente Xi Jinping. L'incontro si è svolto nell'ambito della partecipazione di Lavrov a una riunione dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (Ocs). Tra i temi affrontati dai due leader figurava la preparazione di una visita del presidente russo Vladimir Putin in Cina in occasione di un vertice dell'Ocs, secondo quanto riferito da Mosca. Lavrov si era incontrato domenica con il suo omologo cinese Wang Yi, in particolare per discutere della questione ucraina e delle “relazioni con gli Stati Uniti”, secondo Mosca. La Cina, alleata diplomatica ed economica della Russia, non ha mai denunciato l'assalto che quest'ultima sta portando avanti dal febbraio 2022 in ucraina, né ha chiesto il ritiro delle truppe russe. Pechino chiede tuttavia regolarmente la cessazione dei combattimenti, accusando i paesi occidentali di alimentare il conflitto armando l'esercito ucraino per respingere le forze russe.
Kallas: "Usa si muovano su sanzioni e armi per fermare Mosca"
"Per raggiungere la pace, dobbiamo sostenere l'Ucraina e fare pressione sulla Russia. E spero anche che gli americani si muovano con il loro pacchetto di sanzioni o tariffe, in modo che la pressione sulla Russia fermi davvero questa guerra". Lo afferma l'Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles. "Stiamo fornendo molti finanziamenti all'Ucraina per acquistare tutte le armi e le munizioni di cui ha bisogno, dobbiamo vedere cosa possiamo fare di più insieme. Ma, insomma, mi piacerebbe molto vedere anche tutti i nostri partner contribuire concretamente se vogliamo che questa guerra finisca", aggiunge.
Kallas: "Avanti su price cap al petrolio russo anche senza gli Usa"
"Il price cap al petrolio russo è ancora in piedi. Stiamo lavorando a questo tetto massimo al prezzo del petrolio. Speriamo di raggiungere un accordo ora, come vi ho già detto, anche se gli americani non sono d'accordo, ma gli altri paesi del G7 sì, allora andremo avanti". Lo afferma l'Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles.
La Svezia: "Continueremo a fornire armi all'Ucraina"
"Accolgo con favore l'importante decisione del Presidente Trump di rendere possibile la consegna di armi più avanzate all'Ucraina e di aumentare significativamente la pressione economica sulla Russia", lo fa sapere su X il premier svedese Ulf Kristersson. "In qualità di uno dei maggiori donatori dell'Ucraina, e insieme ai nostri alleati della Nato, la Svezia continuerà a contribuire a forniture rapide e consistenti all'Ucraina. Il tempo è essenziale. Prima ci uniremo tutti per costringere la Russia a porre fine alla sua brutale guerra contro l'Ucraina, più vite saranno salvate"
Due morti a Kherson e 18 feriti
Due persone sono morte e 18 sono rimaste ferite nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, in seguito agli attacchi russi delle ultime 24 ore. Quattro persone, invece, sono rimaste ferite la notte scorsa nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale, in seguito a un attacco russo che ha colpito la città di Rodynske. La città è stata presa di mira con un lanciarazzi multiplo Smerch ed è stato colpito un edificio residenziale
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