Sono passati quasi tre mesi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Domani segue le ultime notizie con una diretta costantemente aggiornata.

Cosa c’è da sapere

  • Gli ambasciatori di Finlandia e Svezia hanno consegnato formalmente i moduli per aderire alla Nato. «Questo è un momento storico in un momento critico per la nostra sicurezza», ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «Speriamo di concludere rapidamente», ha aggiunto. Nella giornata di domani i leader politici dei due paesi sono attesi a Washington dove incontreranno il presidente americano Joe Biden.
  • Le truppe russe hanno lanciato all’alba un attacco missilistico dal mare sulla regione di Odessa. Altri bombardamenti hanno colpito anche l’area di Dnipro.
  • Secondo l’Intelligence britannica i russi continuano ad avere «significativi problemi di risorse in Ucraina», che «probabilmente contribuiscono a un comando disunito che continua a ostacolare le operazioni della Russia».
  • La camera bassa del Parlamento russo valuterà il possibile ritiro del Paese dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), così come dall’Organizzazione mondiale del commercio (Wto)
  • Secondo la procura generale ucraina sono 424 i bambini uccisi dall'inizio della guerra.

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18.15 – Pubblicata lunedì, questa è una delle ultime foto scattate nell’acciaieria Azovstal di Mariupol prima della resa degli ucraini.


17.30 – La Turchia blocca l’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato

Con una lettera agli ambasciatori della Nato, il governo turco ha messo in atto la sua prima azione concreta contro l’adesione all’alleanza di Svezia e Turchia. Nella lettera sono elencate una serie di rimostranze nei confronti dei due paesi, accusati di aver protetto militanti curdi considerati terroristi dalla Turchia. L’obiezione della Turchia richiederà una risposta, il che per il momento blocca il processo di adesione. Secondo analisti ed esperti, le obiezioni turche saranno superate prima del prossimo vertice Nato a giugno. 

Affinché un nuovo paese entri a far parte della Nato serve il voto favorevole di tutti gli stati membri. La Turchia è uno di questi.


15.35 – La Russia ha violato la neutralità degli Stretti turchi, accusa un centro studi

La Russia avrebbe violato lo spirito della convenzione di Montreaux, un accordo internazionale attivato dalla Turchia lo scorso 28 febbraio e che impone il divieto di passaggio di navi militari negli stretti del Bosforo e dei Dardanelli che separano il Mar Nero dal Mar Mediterraneo. Per aggirare il divieto, la Russia avrebbe utilizzato navi civili per trasportare materiali militari dentro il Mar Nero e dal Mar Nero alle sue basi militari in Siria. Lo sostiene un’analisi del traffico marittimo realizzata dal Middle East Institute, un centro studi del Medio oriente basato a Washington. 

Secondo la ricerca, la Russia avrebbe utilizzato compagnie fantasma e navi con bandiere di comodo per trasportare rifornimenti militari. Ad esempio, una serie di armamenti sarebbero stati trasportati da Kaliningrad, sul Mar Baltico, fino al porto di Novorossiysk, nel Mar Nero. Alcune petroliere avrebbero trasportato carburante per aerei da Novorossiysk alle basi russe in Siria. Navi civili sono anche state utilizzate per esportare il grano ucraino raccolto nei territori occupati dalla Russia. Secondo il centro studi, anche se questo comportamento potrebbe essere considerato legale, viola lo spirito della convenzione e la Turchia avrebbe quindi il dovere di bloccare il passaggio delle navi cariche di materiale militare.


14.30 – Vadim Shishimarin si è dichiarato colpevole

Il primo soldato russo ad finire sotto processo in Ucraina per crimini di guerra si è dichiarato colpevole. Vadim Shishimarin, 21 anni, è accusato di aver ucciso un uomo ucraino di 62 anni disarmato. L’udienza è stata aggiornata a domani. I magistrati ucraini dicono che nuovi processi per crimini di guerra potrebbero seguire nelle prossime settimane.


13.45 – Mille soldati ucraini si sono arresi a Mariupol, dice la Russia

Il ministero della Difesa russo ha detto che mercoledì altri 700 soldati ucraini si sono arresi nella città di Mariupol, portando il totale dei militari catturati nello stabilimento Azovastal a poco meno di mille.  Non è chiaro se all’interno dell’acciaieria sono rimasti altri combattenti o se l’intera guarnigione si è arresa.


13.18 – L’incontro tra Mario Draghi e la premier finlandese Sanna Marin

Il presidente del Consiglio ha incontrato questa mattina a Palazzo Chigi la prima ministra finlandese Sanna Marin. Al termine della visita i due leader hanno tenuto una conferenza stampa.

Finandia e Svezia – ha detto il premier Draghi – «sono due stati membri dell’Unione europea, che già cooperano strettamente con la Nato, della quale condividono i valori fondanti e di cui contribuiranno a rafforzare le capacità. Vogliamo velocizzare le procedure interne per rendere l'adesione effettiva nel più breve tempo possibile. E intendiamo sostenere la Finlandia e la Svezia in questo periodo di transizione».

Il presidente del Consiglio ha anche risposto alle domande dei giornalisti dopo che Mosca ha deciso di espellere 24 diplomatici italiani. «È un atto ostile ma non bisogna assolutamente interrompere i rapporti diplomatici. Non deve portare all'interruzione dei canali diplomatici perché se si arriverà alla pace ci si arriverà attraverso quei canali diplomatici».

Sull’entrata all’interno della Nato si è espressa anche la prima ministra finlandese. «Finlandia e Svezia daranno un gran contributo alla sicurezza. Abbiamo un esercito forte e moderno e già collaboriamo con la Nato. Sono molto grato al premier Draghi al sostegno dell’Italia. La Finlandia sarà un partner affidabile della Nato e contribuirà alla sicurezza globale».


12.41 – Il punto sulla crisi diplomatica

Gli ambasciatori di Svezia, Spagna, Francia e Italia sono stati convocati dal ministero degli Esteri russo a Mosca. Secondo le prime indiscrezioni la Russia si appresta ad espellere una serie di diplomatici europei: saranno 24 quelli italiani che dovranno lasciare il paese.


12.17 – Il Cremlino sull’Azovstal

L’uscita dei militari ancora rimasti nei cunicoli dell'acciaieria Azovstal a Mariupol può essere considerata «solo se depongono le armi e si arrendono». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. I vertici separatisti dell’autoproclamata repubblica di Donetsk hanno invece affermato che i comandanti di più alto grado non sono ancora fuori dall’Azovstal.


11.33 – Convocato l’ambasciatore italiano a Mosca

Il ministero degli Esteri russo per le 15 (ore 14 ora italiana) ha convocato a colloquio l’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace. Secondo fonti di stampa russe è possibile che vengano comunicate all'ambasciatore misure disciplinari ed eventuali espulsioni di personale diplomatico italiano.

La convocazione del diplomatico italiano segue quella dell'ambasciatore spagnolo Marcos Gómez Martínez. Il 5 aprile scorso l'Italia aveva espulso 30 diplomatici russi. Sempre ad inizio aprile Madrid ne aveva allontanati 25 diplomatici dalla Spagna, considerati "una minaccia per la sicurezza nazionale", come segnale di rifiuto dell'invasione militare russa dell'Ucraina.


10.27 – I soldati ucraini arresi a Mariupol

Secondo il ministero della Difesa russo sono 959 i militari ucraini presenti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol che si sono consegnati alle forze di Mosca. Solo nelle ultime 24 ore, i combattenti che si sono arresi sono 694. «A Mariupol, i militanti dell'unità nazionalista Azov e i militari ucraini bloccati nello stabilimento di Azovstal hanno continuato ad arrendersi. Nelle ultime 24 ore, 694 militanti si sono arresi, di cui 29 feriti», ha detto il portavoce del ministero Igor Konashenkov. Da Kiev dicono che dentro l’acciaieria sono ancora rimaste diversi soldati e sono in corso dei negoziati.


10.01 – Stefania Craxi è stata nominata presidente della Commissione esteri del Senato


09.43 – Il punto dell’intelligence britannica

«Nonostante le forze russe abbiano assediato Mariupol per oltre dieci settimane, la resistenza ha rinviato la conquista della città da parte della Russia», si legge nell’ultimo bollettino dell’intelligence britannica. C’è troppa frustrazione tra le truppe di Mosca che hanno subìto pesanti perdite. «Nel tentativo di avere la meglio sulla resistenza ucraina, la Russia ha fatto un notevole uso di altro personale. Questo ha portato a un notevole dispiegamento di forze cecene» che si sono concentrate soprattutto a Mariupol e Luhansk.


09.15 – Il primo processo per crimini di guerra contro un soldato russo

Oggi a Kiev si tiene il primo processo per crimini di guerra che vede coinvolto Vadim Shishimarin, un soldato russo di 21 anni rinviato a giudizio nell’udienza preliminare dello scorso 13 maggio. Contro di lui pende l’accusa di aver ucciso un uomo di 62 anni e ora rischia l’ergastolo. «Ha capito ciò di cui è accusato», ha spiegato il suo avvocato. Le autorità ucraine hanno detto che il giovane sta cooperando e ammettendo i fatti avvenuti appena pochi giorni dopo l’invasione russa. A questo processo inevitabilmente ne seguiranno altri non soltanto in Ucraina ma anche nella sede della Corte penale internazionale che ieri ha inviato un tema di 42 investigatori per raccogliere prove contro i soldati russi. 

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