Nella risposta consegnata ai mediatori l’organizzazione si dice d’accordo in alcuni punti, ma non al disarmo. L’obiettivo è iniziare ulteriori trattative. L’ultimatum della Casa Bianca scade il prossimo 5 ottobre
Al quinto giorno da quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha presentato al mondo il piano di pace in venti punti per Gaza, Hamas ha consegnato la sua risposta ufficiale ai mediatori.
«In questo contesto, il movimento afferma la sua disponibilità ad avviare immediatamente negoziati tramite mediatori per discutere i dettagli di questo accordo», ha affermato Hamas in una dichiarazione condivisa su Telegram. L’organizzazione afferma che è disposta a liberare tutti gli ostaggi insieme (sia quelli vivi che morti), condizione alla quale è sempre stata contraria finora, pur di porre fine alla guerra di Israele a Gaza.
Ha inoltre affermato di accettare di affidare l’amministrazione di Gaza a un organismo indipendente di tecnocrati palestinesi, «sulla base del consenso nazionale palestinese e del sostegno arabo e islamico».
Le incognite
Non si tratta di un’accettazione in toto del piano di pace, ma l’inizio per ulteriori trattative.
«Altre questioni menzionate nella proposta del presidente Trump riguardo al futuro della Striscia di Gaza e ai legittimi diritti del popolo palestinese sono collegate a una posizione nazionale unitaria e alle leggi e risoluzioni internazionali pertinenti», ha affermato Hamas nella sua risposta. «Saranno affrontati attraverso un quadro nazionale palestinese completo, al quale Hamas parteciperà e contribuirà responsabilmente».
L’organizzazione, inoltre, ha fatto sapere che non accetterà il disarmo finché non finirà l’occupazione palestinese.
Anche alcuni paesi arabi, come il Qatar, avevano affermato in settimana che alcuni punti dell’accordo dovevano essere rivisti, come per esempio il ritiro dell’Idf dalla Striscia. Mentre secondo alcuni media internazionali i funzionari di Egitto, Turchia e Giordania erano furioso dopo la pubblicazione del piano da parte della Casa Bianca, in quanto radicalmente cambiato rispetto a quello pattuito.
Resta da capire cosa deciderà di fare il governo israeliano di Benjamin Netanyahu, al quale Trump ha garantito carta bianca nel caso in cui Hamas non dovesse accettare l’accordo. L’ultimatum della Casa Bianca scade per domenica 5 ottobre.
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