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I bulldozer d’Israele nel cuore della jihad islamica palestinese

 

  • Qui a Jenin dall’inizio del mese le forze speciali di Israele stanno portando avanti una sorta di repressione a tenaglia sulla jihad palestinese per stroncare la testa di ponte del movimento in Cisgiordania.
  • Quando arriviamo noi da Ramallah, ottanta chilometri a sud, sono quasi le sette e gli israeliani sono andati via da una mezz’ora. Come dileguati in una delle aree militari sparse nei territori occupati, in prossimità degli insediamenti dei coloni israeliani.
  • «Abbiamo sentito il tonfo della porta che sbatteva, e subito abbiamo visto i soldati in casa», dice la mamma del ragazzo ricercato. «Mi hanno chiesto dove fosse Abdel, ma io ho detto che non lo sapevo» ricorda.

Decine di uomini per strada fanno quadrato intorno alla pila di macchine accatastate una sopra l’altra che i bulldozer israeliani hanno lasciato dietro di sé prima di ritirarsi da Tulkarem. Alle cinque del mattino, giovedì scorso, un commando delle forze speciali è entrato nella città vicino a Jenin, a nord dei territori occupati della Cisgiordania, alla ricerca di sette uomini sospettati di appartenere alla rete della Jihad Islamica Palestinese (Jip), considerata una organizzazione terroris

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