- Nella Siria di Assad i cristiani sono perseguitati con confische e sequestri. A Idlib, nell’area sotto la protezione della Turchia, si dialoga.
- Il leader di al Qaida, che ha cambiato diverse volte nome nella zona fino a diventare Hts, vuole cambiare immagine e cerca di venire incontro alle rimostranze delle minoranze.
- L’operazione potrebbe essere solo una mossa strategica per guadagnare credibilità presso la comunità internazionale. Ma la realtà è che di cristiani nell’area ne restano ben pochi.
Mentre nella Siria controllata dal governo di Damasco e nella porzione sotto gestione curda i cristiani continuano ad essere oppressi mediante sequestri di beni e confische di proprietà, nella zona nord-occidentale di Idlib, sotto protezione turca, il leader jihadista Abou Mohamed al Julani incontra pubblicamente i capi delle residue comunità cristiane per ascoltare le loro rimostranze. La cosa è sorprendente perché al Julani ha un percorso personale assai controverso: capo della sezione siri



