scenari – la nazione sono io

Il culto nazionalista di Putin e il tradimento della storia

Russian President Vladimir Putin arrives to attend the Victory Day military parade marking the 77th anniversary of the end of World War II in Moscow, Russia, Monday, May 9, 2022. (Mikhail Metzel, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Russian President Vladimir Putin arrives to attend the Victory Day military parade marking the 77th anniversary of the end of World War II in Moscow, Russia, Monday, May 9, 2022. (Mikhail Metzel, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)

 

  • Il risorgimento passatista promosso dal presidente è una combinazione di elementi tradizionalisti piena di omissioni
  • La narrazione dell’ultimo decennio fa leva sulla superiorità della purezza russa sui popoli dell’“estero vicino” e piega alle esigenze del potere il dibattito fra occidentalisti ed eurasiatici, denunciando anche i presunti errori di epoca sovietica.
  • Si esprime su diversi fronti, non necessariamente collegati alla propaganda mediatica, con vari compiti, tra cui la legittimazione delle scelte politiche attraverso l’identificazione con modelli e parole d’ordine estrapolate dal passato russo.

 

L’adozione di temi e suggestioni provenienti dall’elaborazione ideologica del nazionalismo russo da parte di Vladimir Putin si è resa evidente con l’inizio della guerra in Ucraina, ma in realtà si tratta di un processo in itinere da almeno un decennio. Processo che si è accompagnato al recupero di figure ed eventi della complessa storia russa, con una predilezione per la tarda età imperiale, e a loro una reinterpretazione, spesso in chiave post moderna, smussandone gli angoli, prediligendo la c

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