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Il pragmatismo degli ayatollah smentisce le nostre previsioni

L’attentato al cimitero è stato rivendicato dallo Stato islamico, nella guerra fratricida tra sunniti e sciiti. Ma se l’Iran avesse avuto davvero intenzione di scatenare una guerra contro Israele negli ultimi tre mesi i pretesti non sono mancati. Il regime teocratico non può permettersi un conflitto: sa di non poterlo vincere  

È dal 7 ottobre, il giorno dell’attacco di Hamas a Israele, che pressoché quotidianamente ci si interroga su un allargamento dell’incendio mediorientale dandolo spesso per scontato e pronosticando sullo sfondo la resa dei conti finale tra le due potenze dell’area, Israele e Iran. Salvo essere regolarmente confortati dalle parole e smentiti dai fatti. Gli ayatollah non hanno nessuna intenzione di iniziare una guerra con lo Stato ebraico e vale anche al contrario. Si punzecchiano, si provocano, ma

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