Non ci sono sopravvissuti. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi, il ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian e altre sette persone che erano a bordo dell’elicottero di cui si erano perse le tracce sono tutte morte. La conferma è arrivata anche dal vicepresidente iraniano Mohsen Mansouri. Nel paese sono stati proclamati cinque giorni di lutto.

«Non è stato trovato alcun segno di passeggeri vivi dopo la scoperta della posizione dell'elicottero precipitato», ha detto al canale televisivo Irib il capo della Mezzaluna Rossa iraniana Pir Hossein Kolivand. Poco prima la tv di stato aveva annunciato che «sopo aver trovato l'elicottero, non c'era ancora traccia che i passeggeri dell'elicottero fossero vivi». afferma. La cabina dell'elicottero appare «significativamente danneggiata e bruciata» dalle fiamme.

A bordo, con il presidente, c'erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore dell'Azerbaigian orientale, Malek Rahmati, e l'ayatollah Mohammad Ali Ale-Hashem, rappresentante del leader della rivoluzione islamica nella provincia dell'Azarbaigian orientale.

In mattinata è arrivato il messaggio di cordoglio della guida suprema iraniana Ali Khamenei: «Con profondo dolore e rammarico, ho ricevuto l'amara notizia della morte del presidente del popolo, il competente e laborioso Haj Sayyid Ebrahim Raisi, e del suo stimato entourage», ha scritto su X. Hanno perso la vita «figure di spicco come il leader della preghiera del venerdì di Tabriz, Hujjat al-Islam Ale-Hashem, il diligente e attivo ministro degli Esteri, Amir-Abdollahian e anche altre persone che li accompagnavano», ha aggiunto Khamenei. Per Raisi «il benessere e la soddisfazione del popolo, che era un segno della soddisfazione di Dio, avevano la precedenza su tutto il resto, e il dolore che soffriva a causa dell'ingratitudine e degli insulti di alcuni malvagi non lo hanno dissuaso dal suo impegno e dagli sforzi continui per il progresso e il miglioramento».

Cosa è successo

Al momento non sono ancora note le cause dello schianto. Ieri la tv di stato aveva diramato l’informazione secondo cui l’elicottero su cui viaggiava Raisi era stato costretto a un atterraggio di emergenza e si erano perse le tracce. Le ricerche sono durate diverse ore ma senza notizie positive.

I soccorritori sono riusciti a raggiungere il sito dello schianto solo nella mattinata del 20 maggio a causa del maltempo e le primi immagini mostrano l’elicottero quasi disintegrato dopo l’impatto con il suolo.

L’elicottero del presidente era diretto a Tabriz, in un convoglio con altri due velivoli e si è schiantato in un'area con una fitta foresta nell'Azerbaigian orientale, nei pressi del villaggio di Uzi. Da una prima ricostruzione le condizioni meteorologiche erano pessime, c'era una densa nebbia, e dopo essere precipitato, l'elicottero sarebbe andato in fiamme, bruciando completamente.

Chi prenderà il suo posto

Il governo iraniano terrà una riunione d'emergenza dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian. Al momento l’esecutivo ha detto che continuerà ad operare «senza interruzioni».

Secondo la costituzione iraniana, in caso di morte o incapacità del presidente, il primo vicepresidente subentra e assume le funzioni di presidente fino allo svolgimento delle elezioni entro un periodo massimo di 50 giorni. Secondo l’agenzia di stampa Isna il primo vicepresidente dell'Iran, Mohammad Mokhber, ricoprirà la carica fino alle prossime elezioni.

Le reazioni

Tra i primi a esprimere messaggi di solidarietà è Hamas. L’organizzazione ha diramato un comunicato per esprimere «dolore e tristezza». Raisi e Amirabdhollahian sono morti «in un doloroso incidente che è costato la vita ad alcuni dei migliori leader iraniani che hanno avuto una brillante carriera nel far rinascere l'Iran e hanno adottato posizioni onorevoli nel sostenere la nostra causa palestinese e la legittima lotta del nostro popolo», si legge nel comunicato diffuso da Hamas. «Siamo fiduciosi che la Repubblica Islamica dell'Iran sarà in grado, se Dio vuole, di superare le ripercussioni di questa grande perdita. Il caro popolo iraniano dispone di antiche istituzioni in grado di affrontare questa dura prova», sottolinea il comunicato.

«Le nostre più sentite condoglianze al popolo iraniano, alla leadership iraniana e alle famiglie del presidente Raisi e alla delegazione che lo accompagna per il loro martirio. Chiediamo a Dio di concedere alle loro famiglie pazienza e conforto», ha detto invece Mohammed Ali al Houthi, leader dei miliziani yemeniti Houthi sostenuti dall’Iran.

Il Pakistan e l’Iraq hanno annunciato una giornata di lutto nazionale, in Libano le bandiere saranno a mezz’asta per i prossimi tre giorni così come in Siria. 

«Sono scioccato dalla terribile notizia della sfortunata perdita fisica del presidente iraniano Ebrahim Raisi. Cilia (moglie di Maduro, ndr), che è amica di sua moglie, ed io siamo sopraffatti dall'enorme dolore di dover dire addio a un persona esemplare, un leader mondiale eccezionale... protettore della sovranità del suo popolo e amico incondizionato del nostro paese» ha scritto su X il presidente del Venezuela Nicolas Maduro.

«L’Ue esprime le sue sincere condoglianze per la morte del Presidente Raisi e del Ministro degli Esteri Amir-Abdollahian, nonché di altri membri della loro delegazione e dell'equipaggio in un incidente in elicottero. Il nostro pensiero va alle famiglie». È il messaggio su X del presidente del consiglio europeo Charles Michel.

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