Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a Washington dopo la cerimonia per la firma dell’accordo di pace avvenuta a Sharm el Sheikh. Dopo più di due anni di scontro, Hamas non ha più ostaggi vivi israeliani. Nel viaggio verso gli Usa, il tycoon ha risposto ad alcune domande dei giornalisti.

 «Non ho ancora deciso sulla soluzione dei due stati» ha affermato, «stiamo parlando di ricostruire Gaza. Non sto parlando di uno Stato unico, di uno stato doppio o di due stati. Stiamo parlando della ricostruzione di Gaza. Molte persone apprezzano la soluzione di uno stato unico. Alcune persone apprezzano la soluzione di due stati. Vedremo». Nonostante l’ambiguità delle risposte di Trump, il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che ha co-presieduto il vertice, ha affermato che l'accordo di Gaza «chiude un capitolo doloroso della storia umana» e prepara il terreno per una soluzione a due Stati.

La riconsegna dei corpi

Israele ha fissato la fine di oggi come termine ultimo per la restituzione dei corpi degli ostaggi morti da parte di Hamas, dopo aver accusato il movimento di non aver rispettato gli impegni presi nell'ambito del cessate il fuoco non rilasciandoli tutti. Ieri il gruppo palestinese ha consegnato quattro dei 28 corpi ancora nella Striscia e ha fatto sapere di avere difficoltà a ritrovare i restanti cadaveri. Un elemento che mette a serio rischio la tenuta del cessate il fuoco, dopo che il ministro della Difesa, Israel Katz, ha fatto sapere che ci saranno conseguenze.

Nel frattempo, nella Striscia proseguono gli scontri tra membri di Hamas e gruppi rivali armati da Israele. Secondo i media sono state uccise 32 persone. Altre tre sono state uccise dalle truppe dell’Idf a Khan Younis, secondo l’esercito si trovavano in una zona vietata.

PUNTI CHIAVE

16:30

Israele: «Il valico di Rafah rimane chiuso finché Hamas non restituisce i corpi degli ostaggi»

15:42

Scelti i 15 palestinesi per amministrare Gaza nel dopoguerra

09:55

Israele vuole corpi ostaggi entro oggi

19:04

Israele: «Hamas ha violato l'accordo, entreranno solo 150 camion di aiuti»

"Hamas ieri ha violato l'accordo riguardo alla consegna dei resti degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza, come risultato la leadership politica ha deciso di imporre una serie di sanzioni all'accordo umanitario che era stato raggiunto". Lo ha dichiarato l'ufficio del governo israeliano che coordina le attività nei territori, annunciando che "a partire da domani, solo alla metà del numero concordato di camion, 300, verrà permesso di entrare a Gaza" e dovranno essere "dell'Onu o Ong umanitarie, con nessun coinvolgimento del settore privato". 

18:48

Media: «Hamas consegnerà stasera altri quattro corpi a Israele»

Hamas ha fatto sapere che consegnerà le salme di altri quattro ostaggi israeliani alle 22 di questa sera (21 orario italiano). Lo riferisce Reuters informata da un funzionario. Nonostante gli accordi, Israele manterrà chiuso il valico di frontiera di Rafah fino a quando non li otterrà tutti.

18:12

Al Jazeera: «44 morti e 29 feriti palestinesi nelle ultime 24 ore»

Il Ministero della Salute di Gaza riferisce che nelle ultime 24 ore sono stati trasportati in ospedale 44 corpi e che 29 persone sono rimaste ferite. Sono nove invece i palestinesi uccisi oggi dall’Idf, nonostante il cessate il fuoco. Lo riporta Al Jazeera.

 

17:51

Oms: «Oltre 15 mila palestinesi necessitano di evacuazione urgente»

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che oltre 15 mila pazienti, di cui quasi 4 mila bambini, necessitano di essere urgentemente evacuati per cure mediche fuori della Striscia. Per questo, l'organizzazione ha sottolineato la necessità di riaprire i corridoi sanitari. 

16:42

Israele ha consegnato le salme di 45 palestinesi, arrivate a Gaza

La Croce Rossa ha trasferito i corpi di 45 palestinesi morti da Israele al Nasser Medical Complex nella Striscia di Gaza. Il piano di pace americano prevede che "per i resti di ogni israeliano restituiti, Israele consegni i resti di 15 gazawi deceduti".

16:30

Israele: «Il valico di Rafah rimane chiuso finché Hamas non restituisce i corpi degli ostaggi»

Israele ha dichiarato che il valico di Rafah, frontiera tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, rimarrà chiuso finché Hamas non restituirà i corpi di tutti gli ostaggi uccisi. Secondo funzionari militari, l'Organizzazione conosce la posizione di molti di loro, e non solo dei quattro restituiti ieri. Con la chiusura del valico diminuiranno anche gli aiuti umanitari.

16:18

Tajani: «Vorrei nominare l'ambasciatore Archi inviato speciale per Gaza»

"Stamattina c'è stata una riunione operativa al ministero degli Esteri presieduta dall'ambasciatore Bruno Archi, che io vorrei nominare inviato speciale del ministero per Gaza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha aggiunto:
"Si è cominciato a fare il punto della situazione su ciò che si può mandare, abbiamo già raccolto centinaia di centinaia di tonnellate di viveri e andremo ad accelerare i tempi della distribuzione dei beni alimentari. Alcuni sono già cominciati a entrare, non è tutto facilissimo: bisogna lavorare giorno per giorno, siamo in una fase inziale". 

15:42

Scelti i 15 palestinesi per amministrare Gaza nel dopoguerra

Sono stati selezionati i quindici tecnocrati palestinesi per amministrare Gaza nel dopoguerra. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, all'Associated Press. "Dobbiamo schierarli per prendersi cura della vita quotidiana della gente di Gaza e il Consiglio di pace dovrebbe sostenere e supervisionare il flusso di finanziamenti e denaro che arriveranno per la ricostruzione di Gaza", ha detto. 

14:32

Qatar: «Sono iniziate le discussioni sulla fase due a Gaza»

"Sono iniziate le difficili discussioni su come sarà la messa in sicurezza di Gaza, la sua amministrazione e la garanzia che non ci sarà più una guerra". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in riferimento alla fase due del piano di pace. Il paese è stato un mediatore chiave nelle negoziazioni tra Israele e Hamas per il raggiungimento del cessate il fuoco.

13:12

Croce Rossa: «Recuperare tutti i corpi degli ostaggi è una sfida enorme»

La Croce Rossa ha dichiarato che ci vorrà del tempo per consegnare i corpi di tutti gli ostaggi uccisi a Gaza, a causa della difficoltà di trovare corpi tra le macerie. "È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme", ha detto il portavoce della Croce Rossa, Christian Cardon.

12:42

Onu e Croce Rossa chiedono l'apertura di tutti i valichi a Gaza per gli aiuti

Dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco, l'Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l'apertura di tutti i valichi di frontiera della Striscia per consentire l'entrata degli aiuti umanitari. “A mia conoscenza, non tutti i valichi di Gaza sono aperti agli aiuti umanitari. Questo è il problema principale al momento ed è ciò che gli operatori umanitari, compreso il CICR, hanno chiesto nelle ultime ore”, ha dichiarato il portavoce della Croce Rossa Christian Cardon. E Jens Laerke, portavoce dell'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari (OCHA) delle Nazioni Unite, ha insistito: “Chiediamo che tutti i valichi siano aperti”.

12:09

Onu: «Nella Striscia l'80% degli edifici sono distrutti o danneggiati»

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che si sta occupando della valutazione delle esigenze di ricostruzione a Gaza, ha dichiarato che oltre l'80 per cento di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati. A Gaza City la percentuale arriva al 92 per cento. Secondo l'Organizzazione, bisognerà sgomberare almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. 

11:59

Israele ha identificato i quattro corpi degli ostaggi restituiti da Hamas

L'esercito israeliano ha identificato i quattro corpi degli ostaggi restituiti da Hamas. Sono di uno studente nepalese, Bipin Joshi, e di tre israeliani, di cui è stato reso noto solo il nome di Guy Illouz. “Al termine del processo di identificazione da parte dell'Istituto nazionale di medicina legale, i rappresentanti dell'esercito hanno informato le famiglie di Guy Illouz, Bipin Joshi e di altri due ostaggi deceduti, i cui nomi non sono ancora stati autorizzati alla pubblicazione dalle loro famiglie, che i loro cari sono stati riportati per essere sepolti”, si legge in un comunicato militare.

11:41

Erdogan: «Entreranno a Gaza almeno 600 camion di aiuti al giorno»

"Queste firme non sono solo simboliche, sono il segno che il nostro impegno per la pace è entrato nella storia. Circa 350 camion di aiuti umanitari provenienti dalla Turchia sono entrati a Gaza negli ultimi giorni. L'accordo Hamas-Israele prevede almeno 600 camion al giorno". Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in riferimento all'impegno di Ankara nella ricostruzione di Gaza.

11:06

Idf: «Aperto il fuoco su sospetti verso truppe su Linea Gialla»

"Questa mattina diverse persone sospette sono state identificate mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe dell'Idf  operative nel nord della Striscia di Gaza, il che costituisce una violazione dell'accordo. Sono stati fatti tentativi per allontanare i sospetti, che non si sono allontanati e hanno continuato ad avvicinarsi alle truppe, che hanno aperto il fuoco per neutralizzare la minaccia". Lo scrive l'Idf in una nota, sottolineando che le "segnalazioni di un'infiltrazione di terroristi in una postazione dell'Idf sono errate". L'esercito invita i residenti di Gaza a seguire le istruzioni e a non avvicinarsi alle truppe schierate nell'area.

10:31

Al Jazeera: tra i prigionieri anche 55 operatori sanitari

Nella Striscia invece si festeggia per il ritorno dei detenuti palestinesi liberati dagli israeliani in cambio degli ostaggi presi il 7 ottobre. Tra loro, riporta Al Jazeera, "55 sono operatori sanitari di Gaza" tra cui 24 infermieri, 7 medici e 2 paramedici. L’associazione Healthcare Workers Watch ha affermato che "sono stati rapiti dalle forze di occupazione israeliane dagli ospedali in cui lavoravano" accusando Israele di crimini di guerra anche per il rapimento sistematico di operatori sanitari. Altri detenuti liberati hanno descritto la prigione israeliana di Ofer come un "mattatoio", parlando di abusi continui.

10:20

Sanchez: «La pace non può significare l'oblio e l'impunità»

"La pace non può significare l'oblio, non può significare l'impunità. Ci sono processi aperti davanti alla Corte Internazionale di Giustizia. Gli attori principali del genocidio che è stato perpetrato a Gaza dovranno rispondere davanti alla giustizia". È quanto ha affermato il premier spagnolo, Pedro Sanchez, rispondendo a un'intervista a radio Cadena Ser sulle responsabilità del premier israeliano Benjamin Netanyahu nel massacro a Gaza. Sanchez ha ripetuto che "una cosa è la pace, un'altra è l'impunità". E ha riconosciuto che "ci sono molti compiti, molte incognite sulla governance" sulla Striscia per consolidare la pace. "Ma è importante che sia cessata la violenza a Gaza e che ci sia opportunità di dialogo franco fra Israele e Palestina, in riconoscimento dei due Stati", ha rilevato. Il premier spagnolo ha inoltre messo in valore "la presenza molto importante" dell'Autorità Palestinese al vertice ieri di Sharm el-Sheikh, riconosciuta da tutti gli attori, anche dal presidente statunitense e "l'impegno fermo degli Stati Uniti per consolidare la pace". Sanchez ha insistito sul "riconoscimento unanime" del ruolo svolto dalla Spagna da parte delle Nazioni Unite, di tutti i paesi arabi e da parte dell'amministrazione statunitense, nel processo verso un cessate il fuoco, "con il riconoscimento dello Stato palestinese, assieme a Irlanda e Norvegia, che ha aperto la strada verso quello che oggi l'unanimità delle Nazioni Unite e un'ampia maggioranza dell'Unione Europea riconosce come decisivo per la soluzione del sue Stati". Sanchez ha anche assicurato che l'embargo di armi deciso da Madrid per Israele "si mantiene". Quanto all'eventuale invio di truppe spagnole in missione di peacekeeping, ha assicurato che, se sarà richiesto, "la Spagna vuole essere attiva in questo processo", e "avere un ruolo non solo nella ricostruzione in una zona in cui abbiamo molti interessi", ma dalla "convinzione morale del rispetto del diritto internazionale".

10:15

Media: «Almeno 32 morti in scontri tra Hamas e clan a Gaza»

Almeno 32 membri di clan locali nella Striscia di Gaza sarebbero stati uccisi dai miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo riporta la tv saudita Al-Arabiya. Da ieri sera circola in rete un video che mostra uomini a volto coperto che indossano fasce verdi sulla testa, come quelle di Hamas, che sparano a sangue freddo a sette persone, uccidendole. Al momento non è possibile verificare l'autenticità del video. Le immagini sono state rilanciate dal ministero degli Esteri israeliano su X. "Il cessate il fuoco è in vigore da meno di 100 ore. Hamas sta uccidendo i palestinesi. Il gruppo terroristico governa attraverso la paura: giustiziando civili, torturando i dissidenti, sparando a chi osa protestare. I palestinesi che cercano cibo o libertà vengono accolti con proiettili, non con compassione. Non è resistenza, è tirannia. Hamas deve andarsene". Nei giorni scorsi, i miliziani di Hamas si sono scontrati con i membri della famiglia Daghmash, che proviene dai quartieri Al-Sabra e Tel al-Hawa, a sud di Gaza City. 

09:55

Israele vuole corpi ostaggi entro oggi

Israele ha fissato la giornata odierna come termine ultimo per la restituzione dei corpi dei 24 ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, dove hanno perso la vita dopo essere stati rapiti il 7 ottobre del 2023. Lo afferma l'emittente israeliana Kan, secondo la quale Israele ritiene che Hamas sia in possesso di tutti i cadaveri degli ostaggi che deve restituire in base all'accordo di pace, ma non li ha consegnati. I mediatori avevano invece sottolineato che Hamas aveva difficoltà a recuperare i resti di tutti gli ostaggi, alcuni dei quali rimasti vittime dei bombardamenti israeliani e i cui corpi sono sotto le macerie. Una fonte vicina alla questione ha detto a Kan che "ora stiamo discutendo in modo significativo le opzioni di risposta" alla mancata restituzione dei cadaveri da parte di Hamas. Un diplomatico arabo di un paese che ha mediato l'accordo ha dichiarato a Haaretz che i mediatori stanno lavorando sulla questione e non credono che l'accordo di Trump per Gaza sia a rischio. 

09:26

Portavoce Hamas, questione disarmo «risolvibile nell'ambito di approccio nazionale»

Il dossier sul disarmo del movimento islamista palestinese Hamas e' "complesso e delicato, ma risolvibile nell'ambito di un approccio nazionale globale". Lo ha detto ieri sera il portavoce del movimento, Hazem Qassem, all'emittente panaraba satellitare di proprieta' saudita "Al Arabiya", a seguito della cerimonia del vertice di Sharm el Sheikh per la pace a Gaza, in Egitto. Secondo quanto spiegato da Qassem, a livello di armi, cio' che Hamas possiede e' "limitato ed e' stato esagerato mediaticamente", e questa questione deve essere discussa nel quadro di un consenso nazionale palestinese. Il portavoce del gruppo ha poi sottolineato che esistono diversi approcci che possono garantire la sicurezza e la stabilita' senza compromettere il diritto dei palestinesi a difendersi.

09:18

Macron: «Hamas continuerà a minacciare la regione anche dopo il cessate il fuoco»

Hamas continuerà a minacciare la regione dopo la firma del cessate il fuoco nella guerra di Gaza. Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato l'allarme: parlando con i giornalisti prima di partire dalla località turistica egiziana di Sharm el-Sheikh, ha detto che sussiste ancora il rischio di attacchi terroristici e di destabilizzazione a Gaza da parte di Hamas. "Sono preoccupato perché sappiamo come funzionano le cose con i gruppi terroristici", ha risposto alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se temesse che Hamas potesse colmare il vuoto di potere a Gaza. "Non si smantella un gruppo terroristico con migliaia di combattenti, tunnel e questo tipo di armi dall'oggi al domani", ha aggiunto, chiedendo un rigoroso monitoraggio internazionale della situazione. Macron ha anche ringraziato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi per aver invitato il presidente palestinese Mahmoud Abbas al vertice di Sharm el-Sheikh. Ha descritto la partecipazione dell'Autorità Nazionale Palestinese come "il risultato di questa giornata", affermando che è essenziale per salvaguardare gli interessi della Cisgiordania e mantenere la prospettiva di una soluzione a due Stati.

09:12

Gaza: emiro Qatar, vertice pace Sharm el Sheikh sia «punto di partenza per accordi futuri»

Il Qatar - uno dei mediatori dei negoziati tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas - e' "soddisfatto dei risultati positivi del Vertice di pace di Sharm el Sheikh", durante il quale e' stato firmato ieri l'accordo di cessate il fuoco per la Striscia di Gaza. Lo ha scritto su X l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, sottolineando: "Ci auguriamo che sia un punto di partenza per ulteriori accordi futuri che soddisfino le speranze dei nostri fratelli nella Striscia di Gaza e contribuiscano a raggiungere una soluzione globale, giusta e sostenibile della questione palestinese, e attendiamo con ansia l'impegno di tutte le parti per l'intesa comune raggiunta a beneficio di tutti".

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