Si è concluso senza morti l’attacco senza precedenti dell’Iran a Israele. Nella notte, Teheran ha lanciato centinaia di missili e droni verso la zona dove si trova la base aerea del Negev.

Israele ha intercettato il 99 per cento dei missili lanciati, che erano stati annunciati con ore di anticipo. Il successo è stato possibile grazie al sostegno della contraerea americana, della Gran Bretagna e della Giordania.

Nella notte il Libano, la Giordania e l’Iraq hanno chiuso il loro spazio aereo, che ora è stato riaperto.

La mossa dell’Iran è stata giustificata come una risposta all’attacco israeliano al consolato iraniano di Damasco, dove erano morte almeno 16 persone tra cui due comandanti della Guardia della Rivoluzione.

Non ci sono stati morti ma solo un bambino gravemente ferito. Il premier Benjamin Netanyahu ha detto che «siamo pronti, ci difenderemo e faremo del male a chi ci attaccherà».

Dopo la conclusione dei lanci, Teheran ha fatto sapere che «la questione è chiusa» ma «se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell'Iran sarebbe notevolmente più severa». Israele, invece, ha annunciato di stare pianificando una «risposta significativa».

La risposta di Israele

 I media israeliani hanno fatto trapelare che l’intenzione del governo di Netanyahu sia quella di rispondere all’iniziativa irachena. Su questo, però, gli Usa si sono subito sfilati e sono intervenuti per tentare di evitare una escalation.

Secondo i media israeliani, Biden avrebbe chiesto a Netanyahu di non reagire e fonti americane hanno espresso preoccupazione per la condotta militare «frenetica» di Israele, temendo una sua reazione sproporzionata.

L'Iran ha lanciato 200 droni e missili su Israele

L’Onu

Appelli alla moderazione nella gestione del post scontro di sono arrivati dagli Usa, ma anche dall'Unione Europea e dalla Cina.

L'Iran, tramite una lettera inviata dal suo rappresentante alle Nazioni Unite, ha dichiarato che l'azione è stata portata avanti «sulla base dell'articolo 51 dell'Onu relativo alla legittima difesa». 

Il tutto verrà esaminato questa sera, perchè alle 22 si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dopo la richiesta avanzata da Israele a seguito dell'attacco iraniano. In una lettera all'ambasciatrice maltese Vanessa Frazier, l'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Gilad Erdan l'aveva invitata a convocare una riunione di emergenza del consiglio, esortando l'ONU a condannare chiaramente l'attacco di Teheran.

Sul fronte statunitense, il presidente Joe Biden ha rivendicato di aver contribuito a neutralizzare «quasi tutti» i mezzi offensivi iraniani e si confronterà con gli alleati del G7 per concordare una «risposta diplomatica unitaria». L’Italia, che lo presiede in questo momento, ha convocato per il pomeriggio una videoconferenza, che ora è in corso. Giorgia Meloni è collegata da palazzo Chigi.

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