A quasi 40 giorni dall’inizio del mandato il premier incaricato Benjamin Netanyahu ha comunicato al presidente israeliano Isaac Herzog che è riuscito a trovare la maggioranza per formare un governo. Un annuncio arrivato quasi allo scadere dei termini previsti e che è stato diffuso anche via Twitter dall’ex premier israeliano che ha intrattenuto lunghe negoziazioni nelle ultime settimane.

Il prossimo sarà il sesto esecutivo guidato da Netanyahu come primo ministro che dovrebbe poter contare su 64 seggi su 120 disponibili nella Knesset. Nel caso in cui tutto prosegua come previsto il giuramento si terrà nei primi giorni di gennaio.

I partiti che fanno parte della coalizione sono il Likud (partito di destra di Netanyahu), Shas e Ebraismo della Torah unito (conservatori e ultra-ortodossi), e Potere ebraico, Sionismo religioso e Noam appartenenti tutti e tre all’estrema destra. Da qui a gennaio Netanyahu dovrà cercare di riuscire a formare il governo.

Nelle ultime settimane sono circolati alcuni nomi di chi andrà a capo dei vari ministeri, quello della pubblica sicurezza dovrebbe ricadere sul leader di Potere ebraico, Itamar Ben-Gvir, accusato di sostenere posizioni estremiste contro i palestinesi.

Israele vive una profonda instabilità politica dovuta alla frammentata rappresentazione dei partiti all’interno del parlamento. Lo scorso novembre si sono tenute le quinte elezioni politiche in quattro anni.

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