- Immaginiamo un candidato alla presidenza che si presenti come quello indicato da Benito Mussolini. È il caso del Cile se sostituiamo al Duce il crudele Augusto Pinochet. Proprio quel candidato è in testa ai sondaggi alle prossime elezioni presidenziali del 21 novembre in Cile.
- Figlio di un ex ufficiale dell’esercito nazista, Michael Kast, che emigrò in Cile alla fine della seconda guerra mondiale ed è fratello di un ex ministro di Pinochet, fa della xenofobia uno dei perni della sua politica.
- Il candidato di centrosinistra Gabriel Boric propone di incanalare una serie di richieste (principalmente quelle relative all’accesso ai servizi pubblici e alle pensioni eque), che sono in discussione anche nella Convenzione costituente, che ha l’incarico di redigere il nuovo testo che sostituirà quella del dittatore Pinochet.
Immaginiamo un candidato alla presidenza che si presenti come quello indicato da Benito Mussolini. È il caso del Cile se sostituiamo al Duce il crudele Augusto Pinochet. Proprio quel candidato è in testa ai sondaggi alle prossime elezioni presidenziali del 21 novembre in Cile. «Se fosse vivo, voterebbe per me». Nel 2017, dopo aver presentato la propria politica come una continuazione del lavoro del dittatore cileno Pinochet, queste sono state le parole di José Antonio Kast, l’attuale candida



