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A 50 anni dal Nobel a Neruda, nessuno racconta più il Cile

Foto Wikimedia
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  • Sono passati cinquant’anni da quel riconoscimento conferito a uno dei più grandi e discussi intellettuali latinoamericani del Ventesimo secolo. Mezzo secolo durante il quale il suo paese, il Cile, ha vissuto pagine di storia di ogni colore.
  • Quando a Neruda fu conferito il Nobel, il governo di Allende poteva fregiarsi di un andamento economico ancora favorevole, la destra economica e politica non aveva affilato le armi e il golpe non era all’orizzonte.
  • Tuttavia, il poeta cileno non avrebbe avuto molto tempo per godersi il riconoscimento. Sarebbe infatti deceduto poco meno di due anni dopo, e ad appena dodici giorni dal tragico colpo di stato dell’11 settembre del 1973.

«In conclusione, devo dire agli uomini di buona volontà, agli operai, ai poeti, che tutto il futuro era espresso in quella frase di Rimbaud: solo con ardente pazienza conquisteremo la splendida città che darà luce e dignità a tutti gli uomini. Così la poesia non avrà cantato invano». Con queste parole, il 31 dicembre del 1971, Pablo Neruda concludeva il suo discorso di accettazione del premio Nobel per la letteratura. La comunicazione ufficiale dell’assegnazione del prestigioso riconoscimento

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