le guerre a gaza e in ucraina

L’Italia e la Ue nella tempesta globale: serve meno inerzia. E più angoscia

La nostra attitudine a correggere la realtà perché non disturbi, non smentisca l’ideologia, non costringa a riflessioni sgradite, non ci aiuterà ad affrontare la temperie futura. Siamo al centro del Mediterraneo, a due passi dai Balcani, periferici in un’Europa a sua volta periferica. Aiuterebbe un po’ di sana angoscia, se producesse domanda di pensiero innovativo, magari perfino qualche proposta

Grandi sommovimenti sono in gestazione alle porte della serafica Europa. Secondo quanto ricavano i servizi segreti egiziani dai negoziati in corso al Cairo, i sondaggi elettorali negli Usa hanno convinto il governo Netanyahu a prolungare le ostilità fino a novembre, quando la probabile vittoria di Donald Trump lo metterebbe nelle condizioni di realizzare il suo progetto: l’esercito asserragliato nel nord di Gaza, il West Bank spopolato dai coloni, l’annessione, pezzo dopo pezzo, di vaste porzion

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