Nuove armi ed equipaggiamenti sono in arrivo in Ucraina dopo l’incontro dei paesi alleati che si è svolto ieri a Bruxelles, con alcuni paesi, come il Canada, che hanno promesso il pacchetto di aiuti più sostanzioso fino a questo momento. Le nuove armi arrivano mentre si conclude la seconda settimana dall’inizio della controffensiva ucraina, segnata soprattutto nei primi giorni da significative perdite di veicoli e dalle prime conquiste territoriali.

Udcg

Ieri a Bruxelles si è svolto il 13esimo incontro nel formato Ramstein, il cosiddetto Ukraine defense contact group (Udcg) che raggruppa cira 50 paesi che hanno donato equipaggiamenti militari. Secondo il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, nuove consegne sono state promesse da Stati Uniti, Canada, Paesi Bassi, Germania, Norvegia e Italia.

I paesi donatori hanno promesso soprattutto proiettili di artiglieria, mezzi blindati e missili antiaerei, le tipologie di munizioni ed equipaggimenti ritenuti più importanti per l’Ucraina al momento.

Il Canada ha promesso altri 500 milioni di dollari in aiuti, il pacchetto più consistente fino a questo momento. Il pacchetto include munizioni di artiglieria e veicoli blindati, 18 dei quali dovrebbero arrivare in Ucraina nei prossimi giorni.

La Danimarca ha annunciato che preparerà un fondo destinato agli aiuti all’Ucraina del valore di 2,4 miliardi di euro che sarà utilizzato per fornire armi per tutto il 2024. Separatamente, la Danimarca ha promesso anche la consegna di oltre 10mila proiettili di artiglieria insieme alla Norvegia. 

L’Italia, come sempre, ha mantenuto il segreto sugli equipaggiamenti che intende consegnare. Il ministero della Difesa, guidato da Guido Crosetto, ha detto che saranno inviate «strumenti in grado di fornire le capacità critiche di cui l’Ucrana ha bisogno».

Le perdite

Le promesse di nuove armi ed equipaggiamenti sono particolarmente importanti per gli ucraini che, nelle prime due settimane della controffensiva, hanno perso diversi veicoli nei primi attacchi contro le linee fortificate russe. Almeno una dozzina di blindati americani Bradley e diversi carri armati tedeschi Leopard sono stati distrutti o danneggiati nei combattimenti, oltre a un numero imprecisato di veicoli più leggeri. I media russi hanno fatto molta pubblicità alle perdite ucraine i cui effetti sono stati commentati anche in occidentale, con molti che hanno espresso preoccupazione sull’andamento dell’offensiva.

Insieme alle munizioni di artiglieria, i blindati sono l’elemento più importante per consentire all’avanzata di proseguire. Gli Stati Uniti sono stati il primo paese a rispondere alle notizie delle perdite, annunciando questa settimana che altri 18 Bradley saranno presto inviati in Ucraina, un numero sufficiente a sostituire le perdite registrate fino a questo momento. Altr 20 blindati e 4 carri Leopard sono stati promessi dalla Spagna e dovrebbero arrivare in Ucraina il 19 giugno.

Dopo l’offensiva

Gli annunci di nuove donazioni di questi giorni sono molto importanti da un punto di vista politico. Indipendentemente dall’esito che avrà, la controffensiva ucraina è destinata a causare molte perdite alle forze armate di Kiev e, per quanto di successo, difficilmente concluderà la guerra da sola.

Il timore di analisti ed esperti riguardava soprattutto le capacità ucraine di lanciare un nuovo attacco dopo l’esaurimento dell’attuale offensiva. Una possibilità che dipende in parte dalla volontà ucraina e in parte dalla disponibilità degli alleati di inviare nuove armi.

Anche se molti ritengono che l’appettito degli eurpei per continuare a finanziare le forze armate ucraine sia destinato a terminare, le donazioni di questi giorni sembrano indicare che gli alleati dell’Ucraina sono disposti a sostenere il paese ancora per un certo periodo.

È di ieri la notizia che due paesi, di cui uno europeo, sarebbero in trattativa con il governo israeliano per l’acquisto di 200 carri armati Merkava di vecchio modello. Un acquisto che, con ogni probabilità, sembra destinato all’Ucraina. Visto che ci vorrà tempo per concludere l’acquisto e addestrare gli equipaggi su questi mezzi, l’accordo è uno dei segnali più significativi che gli alleati intendono sostenere l’Ucraina anche oltre la fine dell’attuale controffensiva.

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