Il tilt geopolitico del Cremlino e del patriarcato

La guerra ortodossa tra Mosca e Kiev

FILE - Russian President Vladimir Putin congratulates Russian Orthodox Church Patriarch Kirill on the 13th anniversary of his enthronement in Moscow, Russia, Tuesday, Feb. 1, 2022. (Alexei Nikolsky, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
FILE - Russian President Vladimir Putin congratulates Russian Orthodox Church Patriarch Kirill on the 13th anniversary of his enthronement in Moscow, Russia, Tuesday, Feb. 1, 2022. (Alexei Nikolsky, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
  • La proclamata autocefalia della chiesa ucraina ha esaltato l’indipendentismo di Kiev e aumentato il distacco dalla Russia. E nel conflitto in corso le due chiese hanno indossato l’elmetto.
  • Il presidente ucraino Petro Poroshenko (in carica dal giugno 2014 al maggio 2019) opponeva lo slogan «Esercito, lingua e fede».
  • Zelensky durante la campagna elettorale e nei suoi primi anni di mandato non ha mostrato alcuna attenzione per la dimensione pubblica della religione.

Cosa accade quando due diverse chiese reclamano la supremazia spirituale e politica su un paese? Cosa accade quando quel paese è l’Ucraina e in gioco c’è la percezione della sua autocoscienza e del suo posto nel mondo e nella storia? Da una parte la chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca sotto l’autorità del patriarca Kirill. Questa chiesa, come ha fatto di recente, ha sempre sottolineato l’unità spirituale dei due popoli. Il loro necessario destino comune. Dall’altra parte una nuova

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