Abdesalem Lassoued, il tunisino di 45 anni che ieri sera ha ucciso due svedesi a Bruxelles a colpi di kalashnikov, era sbarcato a Lampedusa nel 2011. Era stato trasferito in Svezia, Paese dal quale sarebbe stato espulso per rientrare in Italia dove nel 2016 venne indicato già dalla Digos a Bologna come radicalizzato.

L'Italia ha ora un elevato livello di attenzione per la minaccia terroristica, considerando anche gli avvenimenti in Belgio e in Francia. Le autorità stanno monitorando diversi fronti, ma alcune situazioni, come l'agire di individui isolati, sono difficili da prevenire. È stato rafforzato il controllo su obiettivi sensibili, tra cui sedi diplomatiche e centri religiosi.

«Al momento - ha osservato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi - non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per quanto riguarda l'Italia, ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile».

Come dimostrano gli attacchi in Belgio e in Francia, gli attacchi possono verificarsi in luoghi imprevedibili. La propaganda delle centrali islamiste si focalizza sulla questione palestinese, con chiamate alla jihad globale. Le autorità italiane stanno anche investigando sulle possibili connessioni italiane di Abdesalem Lassoued e stanno collaborando con le forze di polizia e i servizi di intelligence di Belgio per ricostruire i suoi movimenti e eventuali reti di complicità. Inoltre, sono state aumentate le misure di sicurezza per eventi che richiamano folle, come la partita di calcio Inghilterra-Italia a Londra.

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