Al centro dei colloqui tra gli Usa e la Repubblica islamica c’è ovviamente la questione nucleare. Ma continua a non trovare spazio la questione cruciale: l’urgenza di vivere in un paese costruiti sui diritti e non sulla prevaricazione. Dal 2022 il grido della resistenza femminista e universale “Donna Vita Libertà” ha riecheggiato in tutte le piazze del mondo mobilitando un imponente numero di donne e uomini dentro e fuori l’Iran: è necessario farlo sentire in modo ancor più forte
Assistiamo oggi al secondo incontro di colloqui “indiretti” tra gli Stati Uniti d’America e la Repubblica Islamica dell’Iran. Al centro delle discussioni, ancora una volta, c’è il programma nucleare iraniano, un tema indubbiamente cruciale per la sicurezza della regione e per scongiurare l’ennesima guerra devastante in un’area già martoriata.
Tuttavia, ci sembra di comprendere che nei dialoghi tra Washington e Teheran non trova spazio primario ciò che dovrebbe essere fondamentale: la volontà del popolo iraniano di vivere in una democrazia fondata sul rispetto dei diritti umani, dei diritti delle donne e della libertà.
Da 46 anni il popolo iraniano resiste alla brutale repressione della Repubblica Islamica, del popolo iraniano contro le sanguinarie repressioni e persecuzioni della Repubblica Islamica dell’Iran. Dal 2022 il grido della resistenza femminista e universale «Donna Vita Libertà» ha riecheggiato in tutte le piazze del mondo mobilitando un imponente numero di donne e uomini dentro e fuori l’Iran.
Oppressione sistematica
Dall’uccisione di Mahsa Jina Amini non è più negabile che le donne iraniane subiscono oppressione, repressione sistematica e discriminazione istituzionalizzata da parte della Repubblica Islamica che assume le caratteristiche dell’apartheid di genere.
Sì, è innegabile per noi, e dovrebbe esserlo per tutti, che la Repubblica Islamica è un regime, un regime che ha dimostrato di essere irresponsabile, irriformabile e incapace di garantire libertà, uguaglianza e giustizia.
In questa situazione, il popolo iraniano, oggi, chiede il passaggio dalla dittatura alla democrazia e il superamento della Repubblica Islamica, perché questa Repubblica costituisce uno dei principali ostacoli al raggiungimento della democrazia da parte del popolo.
Come ha ricordato in più interventi il premio Nobel per la Pace 2023 Narges Mohammadi, bisogna tener conto della volontà della maggioranza del popolo iraniano di superare il regime per chiedere giustizia e azioni decisive per fermare la grave e sistematica violazione dei diritti umani. Questo regime, che oggi è a Roma, ha condannato, con processi farsa, a morte oltre 91 attiviste e attivisti che hanno manifestato e aderito al movimento Donna Vita Libertà.
Le denunce
Nei primi tre mesi dell’anno 70 attivisti e quattro attiviste sono stati impiccati, ma le esecuzioni sono anche silenziose e le torture, stupri e violenze nelle carceri e per le strade sono stati denunciati dai rapporti di organizzazioni come Amnesty International.
Il popolo iraniano lotta costantemente contro il regime per costruire un paese che contribuisca alla pace duratura nel mondo, un paese in cui il popolo possa vivere in sicurezza, prosperità e sviluppo sostenibile, con una qualità di vita umana dignitosa, e che possa lavorare per la sicurezza della regione e del mondo. Un paese in cui le donne possano godere della loro dignità e del loro valore umano e in cui i giovani possano pensare alla vita anziché alla morte.
Chiediamo alla società civile, ai media, alle istituzioni italiane, europee e statunitensi di non restare in silenzio. È necessario impedire che questo regime continui a soffocare le aspirazioni di un popolo che chiede democrazia, libertà, uguaglianza e rispetto dei diritti umani. Riteniamo necessaria la sospensione del programma nucleare del regime per la sicurezza e la pace globale: ma questo non è sufficiente. La pace non si costruisce con le armi ma con il rispetto del valore della vita insito in ognuno di noi.
La giornata di sabato sarà una giornata di attesa ma anche di consapevolezza per la gioia della rinascita. Vi chiediamo di stare al fianco del popolo iraniano. Rispettate la volontà e il desiderio di democrazia e libertà mostrando solidarietà chiediamo rispetto e centralità per i diritti umani. «Donna Vita Libertà», sempre e ovunque.
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