Regno Unito, Australia e Canada riconoscono lo stato di Palestina. Gli annunci dei tre premier si sono succeduti nel pomeriggio di domenica 21 settembre a poche ore dall’avvio dell’Assemblea generale dell’Onu a New York, dove la soluzione dei due stati sarà al centro del dibattito. 

Il riconoscimento è motivato dal peggioramento della crisi umanitaria a Gaza e dalla continua espansione degli insediamenti in Cisgiordania.

«La soluzione a due stati non è una ricompensa per Hamas» ha detto Starmer motivando la decisione del Regno Unito, «perché significa che Hamas non potrà avere futuro, nessun ruolo nel governo, nessun ruolo nella sicurezza».  Allo stesso tempo, «i bombardamenti incessanti e crescenti del governo israeliano su Gaza, l'offensiva delle ultime settimane, la fame e la devastazione sono assolutamente intollerabili». Anche il Portogallo ha confermato che procederà oggi al riconoscimento. 

Immediata la reazione di Israele: "Richiede contromisure immediate il riconoscimento da parte di Regno Unito, Canada e Australia di uno stato palestinese, come premio per i terroristi assassini della Nukhba", ha dichiarato il ministro israeliano della sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir. L’esponente dell'estrema destra ha scritto su X che intende sollevare la questione dell'annessione della Cisgiordania alla prossima riunione del governo.

Da Pechino, il ministro degli Esteri Wang Yi ha chiesto un «cessate il fuoco globale» e denunciato che i piani israeliani a Gaza e in Cisgiordania violano il diritto internazionale e minano la prospettiva dei due stati.

Le vittime palestinesi sono oltre 65mila

Intanto la Striscia resta sotto attacco. Secondo Al Jazeera, almeno quattro palestinesi sono morti in un raid aereo contro un edificio residenziale a Gaza City. Il ministero della Salute locale ha riferito che nella sola giornata di ieri i morti sono stati oltre 60, con più di 200 feriti. Dall’alba di domenica 21 settembre sono almeno 31 le vittime. Secondo i dati del ministero della Salute di Gaza, la guerra ha causato finora oltre 65.200 morti palestinesi, tra cui più di 19mila bambini. Il conflitto è scoppiato dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, in cui sono rimaste uccise 1.219 persone in Israele, per lo più civili. L’esercito israeliano (Idf) ha reso noto che due razzi sono stati lanciati da Gaza verso la città costiera di Ashdod. Uno è stato intercettato dalle difese aeree, mentre il secondo è caduto in un’area aperta senza provocare feriti né gravi danni.

PUNTI CHIAVE

18:45

Netanyahu, non ci sarà nessuno stato palestinese

18:10

Hamas, bene riconoscimento. Stato con Gerusalemme capitale

17:48

Israele respinge categoricamente riconoscimento unilaterale Palestina

18:45

Netanyahu, non ci sarà nessuno stato palestinese

"Ho un messaggio chiaro per quei leader che riconoscono uno Stato palestinese dopo l'orribile massacro del 7 ottobre: state offrendo un'enorme ricompensa al terrorismo". Ma "non si realizzerà, non verrà istituito uno stato palestinese a ovest del Giordano". Lo dice Netanyahu in un video messaggio. Il premier ha rivendicato che sotto la sua leadership Israele "ha raddoppiato gli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria e continueremo su questa strada".  Poi ha aggiunto: "La risposta al tentativo di imporci uno stato terrorista nel cuore della nostra terra sarà data dopo il mio ritorno dagli Stati Uniti".

18:10

Hamas, bene riconoscimento. Stato con Gerusalemme capitale

L'alto funzionario di Hamas, Mahmoud Mardawi, ha accolto con favore la decisione di Gran Bretagna, Canada e Australia di riconoscere lo Stato di Palestina, definendola "un'importante pietra miliare politica che giunge come risultato delle sofferenze e dei sacrifici compiuti dal popolo palestinese, soprattutto dopo il 7 ottobre a Gaza". Mardawi, citato dai media israeliani, ha aggiunto che "il riconoscimento riflette anche la volontà dell'opinione pubblica mondiale e il crescente isolamento di Israele", e ha invitato altri Paesi ad aderire all'iniziativa "e a interrompere la normalizzazione con Israele fino alla fine del 'massacro e dell'occupazione'". Secondo lui, "questa è una vittoria per la giustizia della causa palestinese e un passo che porterà a una crescente pressione internazionale per porre fine all'occupazione e istituire uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme come capitale". 

17:48

Israele respinge categoricamente riconoscimento unilaterale Palestina

Il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato la propria opposizione al "riconoscimento unilaterale" dello Stato palestinese da parte di Londra e di altri Paesi, avvertendo che la mossa potrebbe "ulteriormente destabilizzare la regione". "Israele respinge categoricamente la dichiarazione unilaterale di riconoscimento di uno Stato palestinese fatta dal Regno Unito e da alcuni altri Paesi… Questa dichiarazione non promuove la pace, ma al contrario destabilizza ulteriormente la regione e mina le possibilità di raggiungere una soluzione pacifica in futuro", si legge nel comunicato diffuso dal Ministero.

17:22

Leader Tory, riconoscimento Palestina decisione disastrosa

Il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito è una decisione "assolutamente disastrosa" che premia Hamas per il suo terrorismo. Lo dice la leader del partito conservatore britannico, Kemi Badenoch. "Disastroso. Assolutamente disastroso. Ci pentiremo tutti del giorno in cui abbiamo preso questa decisione. Premiare il terrorismo senza alcuna condizione per Hamas. Lascia gli ostaggi a languire a Gaza e non fa nulla per fermare la sofferenza di persone innocenti coinvolte in questa guerra", aggiunge in una dichiarazione sui social.

17:10

Idf schierano terza divisione a Gaza City

Le Idf hanno schierato una terza divisione, la 36a, a Gaza City, mentre l'offensiva contro Hamas si sta espandendo. L'operazione di terra denominata "Carri di Gedeone II" era iniziata lunedì sera con due divisioni. La 36a divisione è stata ritirata da Khan Younis all'inizio di questo mese e le truppe hanno trascorso due settimane a prepararsi per l'offensiva di Gaza City, si legge sui media israeliani. Le Idf affermano che negli ultimi giorni sono stati colpiti decine di obiettivi a Gaza City per consentire alla 36a Divisione di entrare nella zona

16:40

Israele accusa Gb: riconoscimento Palestina è regalo ad Hamas

"Il riconoscimento britannico è solo una ricompensa per Hamas". Ha commentato così - il ministero degli Esteri israeliano - la decisione di Londra di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. In un post pubblicato su X, la diplomazia israeliana ha scritto: "Il riconoscimento non è altro che una ricompensa per i jihadisti di Hamas, incoraggiato dai suoi affiliati della Fratellanza Musulmana nel Regno Unito. Gli stessi leader di Hamas ammettono apertamente: questo riconoscimento è il risultato diretto, il 'frutto', del massacro del 7 ottobre. Non lasciate che l'ideologia jihadista determini la vostra politica".

16:30

Ministro esteri Anp, riconoscimento dello stato di Palestina è un passo verso la sovranità

 "Il riconoscimento dello stato di Palestina è un passo irreversibile che preserva la soluzione dei due stati e ci avvicina all'indipendenza e alla sovranità". Lo ha dichiarato a Ramallah la ministra palestinese per gli Affari esteri Varsen Aghabekian Shahin, commentando la decisione di Regno Unito Canada e Australia, che hanno formalmente riconosciuto lo stato palestinese. "Ora è il momento. Domani è una data storica su cui dobbiamo costruire. Non è la fine - ha aggiunto - È una mossa che ci avvicina alla sovranità e all'indipendenza. Forse non fermerà la guerra domani, ma è un passo avanti, su cui dobbiamo costruire e che dobbiamo amplificare". Shahin ha sottolineato che "questo riconoscimento non è certo simbolico. È un passo pratico, tangibile, irreversibile che i Paesi devono compiere se credono davvero nella soluzione dei due stati". La ministra ha accusato Israele di non avere alcuna intenzione di negoziare, ricordando le parole del premier Benjamin Netanyahu secondo cui "non ci sarà mai uno stato palestinese" e la cerimonia di inaugurazione di un nuovo insediamento in Cisgiordania che "taglierebbe fuori le comunità palestinesi del nord da quelle del sud". Shahin ha infine invocato "pressione politica su Israele che si trasformi in misure economiche per chiamarlo alle sue responsabilità e proteggere il popolo palestinese", denunciando che "oggi Gaza brucia. Oggi Gaza è distrutta. Oggi a Gaza le persone vengono sistematicamente uccise".
 

16:15

Abbas, decisione Regno Unito passo verso la pace

"La decisione del Regno Unito è un passo verso una pace giusta e duratura". Con queste parole il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha accolto - in un comunicato diffuso dal suo ufficio - l'annuncio del riconoscimento da parte di Londra di uno Stato palestinese indipendente.

16:15

 Ben Gvir, riconoscimento Palestina? annettere Cisgiordania

"Richiede contromisure immediate il riconoscimento da parte di Regno Unito, Canada e Australia di uno stato 'palestinese', come premio per i terroristi assassini della Nukhba", la forza di Hamas ritenuta responsabile dell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. È quanto sostiene il ministro israeliano della sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, esponente dell'estrema destra che - rilanciano i media israeliani dopo un post su X - intende sollevare la questione dell'annessione della Cisgiordania alla prossima riunione del governo. Ben-Gvir chiede "l'imposizione immediata della sovranità" in Cisgiordania "e lo smantellamento completo dell'autorità palestinese".

15:30

Il Regno Unito riconosce lo stato di Palestina

Il Regno Unito riconosce lo stato palestinese. Lo dice il primo ministro britannico, Keir Starmer. "Oggi, per ravvivare la speranza di pace tra palestinesi e israeliani e di una soluzione a due stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha detto il premier. "Chiediamo nuovamente al governo israeliano di revocare le inaccettabili restrizioni al confine, di porre fine a queste tattiche crudeli e di consentire l'afflusso di aiuti", ha detto Starmer in un video pubblicato sui social. "Con le azioni di Hamas, il governo israeliano sta intensificando il conflitto e accelerando la costruzione di insediamenti in Cisgiordania, la speranza di una soluzione a due stati sta svanendo. Ma non possiamo permettere che quella luce si spenga. Ecco perché stiamo costruendo un consenso con i leader della regione e non solo, attorno al nostro quadro per la pace. Si tratta di un piano concreto per unire le persone attorno a una visione comune e a una serie di passi, tra cui la riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese, che ci porteranno dal cessate il fuoco a Gaza ai negoziati per una soluzione a due stati. Continueremo a portare avanti questo progetto".
"Nell'ambito di questo impegno - ha aggiunto il premier britannico - a luglio ho definito i termini in base ai quali avremmo agito, in linea con il nostro manifesto, per riconoscere lo Stato palestinese. Quel momento è ormai arrivato. Quindi, oggi, per ravvivare la speranza della pace e di una soluzione a due Stati, affermo chiaramente, in qualità di primo ministro di questo grande paese, che il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina. Riconosciamo lo stato di Israele, più di 75 anni fa, come patria del popolo ebraico. Oggi ci uniamo a oltre 150 paesi che riconoscono anche uno stato palestinese, una promessa al popolo palestinese e israeliano che può esserci un futuro migliore", ha concluso.

15:15

Australia riconosce lo stato di Palestina

L'Australia riconosce le legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato proprio". Con queste parole il primo ministro Anthony Albanese ha annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, seguendo la decisione già assunta da Canada e Regno Unito. In una lettera pubblicata su X, Albanese ha sottolineato che "il presidente dell'Autorità Palestinese ha ribadito il riconoscimento del diritto di Israele a esistere e ha fornito impegni diretti all'Australia, inclusi quelli di tenere elezioni democratiche e di attuare significative riforme nella finanza, nella governance e nell'istruzione". Il premier ha poi aggiunto che "l'organizzazione terroristica Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina".

15:05

Il Canada riconosce lo stato di Palestina

"Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la sua collaborazione per costruire la promessa di un futuro pacifico sia per lo Stato di Palestina che per lo Stato di Israele". Lo afferma il primo ministro canadese Mark Carney, come riporta Sky News. Il Canada è la prima nazione del G7 a riconoscere ufficialmente la Palestina. 

14:55

Netanyahu, vera pace attraverso la forza; a Onu vedro' Trump

"All'Onu presenterò la verità. Questa è la verità di Israele, ma è anche la verità oggettiva della nostra giusta lotta contro le forze del male e della nostra visione di una vera pace: la pace attraverso la forza", Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu rivolgendosi ai ministri del suo governo in vista del suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di venerdì.
"Dopo l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, incontrerò il mio amico, il presidente Trump - ha aggiunto - sarà la quarta volta che lo incontro dall'inizio del suo secondo mandato, più di qualsiasi altro leader mondiale. E abbiamo molto di cui discutere", ha detto Netanyahu.

14:15

Netanyahu, combatteremo appelli per stato Palestinese, è minaccia per noi

"La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele". Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu durante la riunione di Governo annunciando che porterà questa posizione anche alle Nazioni Unite la prossima settimana. "Dovremo combattere, sia all'Onu che in tutte le altre sedi, contro la falsa propaganda che ci viene rivolta e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che metterebbe a rischio la nostra esistenza e rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo. La comunità internazionale sentirà la nostra voce su questo tema nei prossimi giorni".

12:46

Il ministero della salute di Gaza, uccisi 75 palestinesi in 24 ore

Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito che almeno 75 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore e che oltre 300 sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nella Striscia.
Il bilancio include quattro persone precedentemente uccise, i cui corpi sono stati recuperati dalle macerie. Questi numeri portano il totale dei morti in guerra dichiarato dalle autorita' sanitarie di Gaza a 65.283.Il ministero afferma, inoltre, che altre quattro persone sono morte per malnutrizione e fame nell'enclave, portando il numero di morti per queste cause dall'inizio della guerra a 440, tra cui 147 bambini. Israele ha contestato le affermazioni di una carestia diffusa a Gaza, ma ha ammesso che "ci sono problemi di accesso al cibo" in alcune zone. Una commissione d'inchiesta internazionale indipendente nominata dalle Nazioni Unite ha accusato Israele di commettere un "genocidio" nella Striscia di Gaza, con l'"intenzione di distruggere" i palestinesi.

12:30

Al Jazeera, un altro bimbo di tre anni morto per fame

 Habeeba Abu Shaar, un bambino di tre anni, è morto "a causa di malnutrizione e mancanza di cure" a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo scrive Al Jazeera citando una fonte dell'ospedale Nasser della città.

12:07

Media, anche Australia riconoscerà stato Palestina

L'Australia annuncerà nelle prossime ore il riconoscimento "unilaterale" di "uno stato palestinese" all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. È quanto si legge sul Times of Israel che riporta dichiarazioni di un funzionario di alto grado dell'Amministrazione Trump, che ha evidenziato le obiezioni degli Usa. "Confermo che all'80esima sessione dell'Assemblea generale dell'Onu, a settembre, l'Australia riconoscerà lo Stato di Palestina", aveva annunciato ad agosto il premier Anthony Albanese.

11:26

Ministra Anp, Paesi riconoscano Palestina, messaggio importante

La ministra degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian Shahin ha ringraziato i Paesi che hanno riconosciuto o sono pronti a riconoscere lo Stato palestinese e ha invitato altri a unirsi a loro. "Diversi Stati dichiareranno il loro riconoscimento", ha dichiarato in una conferenza stampa a Ramallah citata da Al Jazeera. "Sarà un messaggio molto importante. Soprattutto, è un messaggio di speranza per il popolo palestinese, un messaggio di speranza per uno Stato sovrano libero e indipendente". Secondo la ministra, il riconoscimento dello Stato palestinese significherebbe che "Israele non ha sovranità sui territori del nostro Stato". Ha poi invitato i Paesi "esitanti" a riconoscere lo Stato palestinese a unirsi a quelli che stanno per farlo, promettendo che "la voce del popolo palestinese sarà forte e chiara all'interno delle Nazioni Unite" in occasione di una riunione dell'Assemblea Generale a New York. "Il mondo intero è unito dietro la causa palestinese", ha affermato, aggiungendo che "l'occupazione israeliana è la radice di tutti i mali nella regione".

10:33

Al Jazeera, 31 palestinesi uccisi dall'alba

Sono 31 le vittime palestinesi uccise all'interno delle loro case da stamattina all'alba, di cui 28 a Gaza City. Lo riferisce Al Jazeera. Il più grave, secondo l'emittente araba, è stato l'attacco a un gruppo di abitazioni residenziali nel quartiere di Sabra, contro persone recentemente evacuate dalla zona di Zeitoun mentre l'esercito israeliano avanzava a Gaza City. La stragrande maggioranza delle persone uccise apparteneva alla stessa famiglia. I soccorritori sono riusciti a recuperare i corpi di 14 persone, mentre altre sono ancora intrappolate o disperse sotto cumuli di macerie. 

10:25

Gb, ancora molto distanti da soluzione due stati

 Il vice primo ministro britannico, David Lammy, ha avvertito che anche con il riconoscimento della Palestina - che Londra si appresta ad annunciare oggi - "siamo ancora molto lontani" dalla soluzione a due Stati. In qualità di ex ministro degli Esteri, Lammy è stato profondamente coinvolto nelle politiche del Regno Unito sul Medio Oriente. Intervenuto in tv a nome del governo, Lammy ha spiegato che la mossa di Londra è una fase di un processo più ampio e non è l'obiettivo finale del Regno Unito.
"I telespettatori sapranno che siamo ancora molto lontani dal riconoscimento di due Stati", ha dichiarato come riporta Sky News, "sanno anche che l'unica prospettiva di pace nella regione e' quella di due Stati ed è per questo che il governo britannico, insieme ad altri, ha voluto mantenere in vita" questa soluzione.
Lammy ha ribadito le richieste del governo britannico affinché gli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas vengano rilasciati e ha ammonito che il gruppo palestinese non potrà avere alcun ruolo nella futura governance della Palestina.
"Stiamo lavorando per riformare l'Autorità nazionale palestinese e dobbiamo mantenere in vita due Stati per i figli di Gaza, della Cisgiordania e di Gerusalemme Est", ha aggiunto.
Alla domanda su quale sia il senso del riconoscimento di uno Stato che ancora non esiste, Lammy ha risposto è "parte di un processo di pace". L'ex ministro degli Esteri ha poi sottolineato che i confini devono essere "basati" su quelli stabiliti nel 1967 e con una Gerusalemme condivisa. Lammy ha poi concluso denunciando che azioni come l'attacco di Israele al Qatar hanno reso "molto difficile vedere un cessate il fuoco nelle prossime settimane". Questo, ha fatto notare, insieme ai piani di Israele di sviluppare insediamenti nella Cisgiordania occupata, sono in contrasto con le condizioni che aveva posto Londra per non procedere con il riconoscimento della Palestina. 

10:22

Al Jazeera, 14 morti nella Striscia dall'alba

Sarebbero almeno 14 i palestinesi rimasti uccisi dall'alba in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che cita fonti mediche dell'enclave palestinese dove proseguono le operazioni militari israeliane. Secondo le fonti dell'emittente, nove delle 14 vittime si registrano a Gaza City.

10:15

Arrestata ex parlamentare in Israele, "ha giustificato il 7 ottobre"

La polizia israeliana ha arrestato l'ex membro della Knesset Hanin Zoabi con l'accusa di "appartenere a un gruppo terroristico" e "incitamento al terrorismo". Lo riporta il Times of Israel. Zoabi, membro del parlamento israeliano dal 2009 al 2019 per il partito nazionalista palestinese Balad, è nota in Israele per le sue esplicite critiche contro lo Stato. La polizia ha confermato l'arresto di una donna che corrisponde alla descrizione di Zoabi, dopo aver ricevuto lamentele in merito a commenti da lei rilasciati a una conferenza all'estero alcuni mesi fa.
"Dopo aver raccolto prove e verificato con le fonti competenti, è emerso che i suoi commenti sono sospettati di identificazione pubblica con un gruppo terroristico e di incitamento al terrorismo", afferma la polizia in una nota spiegando che l'ex parlamentare sarà interrogata. I media ebraici identificano come causa dell'arresto un discorso pronunciato da Zoabi a Vienna all'inizio di ottobre 2024, in cui affermava che nell'attacco del 7 ottobre 2023, i miliziani di Hamas "non hanno oltrepassato i confini israeliani, ma sono entrati nella loro terra".

09:35

Idf, lanciati due razzi da Gaza verso  Ashdod

Secondo quanto riferito dall'esercito israeliano (Idf), due razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso la città costiera meridionale di Ashdod. L'Idf, riporta il Times of Israel, ha dichiarato che un razzo è stato intercettato dalle difese aeree, mentre il secondo è caduto su un'area aperta. Non ci sono notizie immediate di feriti o danni gravi in seguito all'attacco, che ha fatto suonare le sirene nei quartieri orientali di Ashdod e nelle città vicine. Il lancio di razzi da Gaza, in particolare attacchi a lungo raggio con proiettili multipli, è diventato sempre più raro con il progredire della guerra, con le capacità di lancio del gruppo armato palestinese ostacolate dall'offensiva terrestre delle Idf.

07:40

Giappone non riconoscerà la Palestina per paura di Trump

 Il Giappone non riconoscerà uno stato palestinese alla riunione delle Nazioni Unite della prossima settimana, per il timore che questo possa aggravare la situazione in Medio Oriente e danneggiare i suoi legami con gli Stati Uniti, una mossa che un analista ha descritto come "imbarazzante". A riportarlo è il quotidiano giapponese Asahi Shimbun.
Diversi alleati degli Stati Uniti, tra cui Gran Bretagna, Australia, Canada e Francia, hanno dichiarato che sosterranno il riconoscimento formale di uno Stato palestinese durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite la prossima settimana. Ma la posizione di Tokyo è stata influenzata dagli Stati Uniti, che "hanno espresso la loro opposizione al Giappone in merito alla questione", ha riportato il quotidiano citando fonti governative. Il Giappone sostiene da tempo una soluzione a due Stati che vedrebbe Israele e Palestina coesistere in pace; Tokyo ha inoltre condannato l'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra di Gaza e causato la morte di oltre 1.200 persone. La rappresaglia di Israele ha ucciso più di 65.000 persone, per lo più civili, nell'enclave palestinese, secondo il ministero della Salute di Gaza. Giovedì, il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya, ha affermato che il nuovo attacco israeliano per prendere il controllo completo di Gaza "aggraverà ulteriormente la già grave crisi umanitaria" e potrebbe "minare le fondamenta stesse di una soluzione a due stati". "Esortiamo vivamente Israele ad adottare immediatamente misure concrete per porre fine alla grave crisi umanitaria e a rispettare il diritto internazionale, incluso il diritto internazionale umanitario", ha aggiunto.
Il primo ministro Shigeru Ishiba, che avrebbe dovuto affrontare la situazione a Gaza e promuovere una soluzione a due Stati durante l'incontro alle Nazioni Unite, non dovrebbe partecipare all'evento. Attualmente, circa 150 Paesi riconoscono la Palestina come Stato sovrano. "Trovo la posizione del Giappone imbarazzante", ha affermato un accademico giapponese, che ha chiesto di rimanere anonimo, in quanto consigliere diplomatico del governo. "La decisione di non riconoscere la Palestina è stata quasi certamente una sorta di gesto nei confronti degli Stati Uniti", ha affermato. "La decisione è stata quasi certamente presa dal governo giapponese, preoccupato di non causare ulteriori problemi nelle relazioni con gli Stati Uniti, dato che ci sono già abbastanza questioni commerciali e di sicurezza sotto stress", ha affermato il consigliere. 

07:19

Raid di Israele su Gaza City almeno 4 morti, 60 in 24 ore

Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un nuovo attacco aereo dell'aviazione israeliana su Gaza City. Lo riferisce l'emittente Al Jazeera, secondo quanto riportato dalla Tass, precisando che il raid ha colpito un edificio residenziale con civili all'interno. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti.

05:17

Cina chiede "cessate il fuoco globale" a Gaza

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha espresso al suo omologo marocchino, Nasser Bourita, l'urgenza di promuovere un "cessate il fuoco globale a Gaza" per porre fine il prima possibile all'"attuale catastrofe umanitaria", nel contesto dell'offensiva israeliana contro l'enclave palestinese. "I paesi che hanno un'influenza speciale su Israele devono assumersi seriamente le proprie responsabilità, e anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le agenzie umanitarie devono adempiere ai propri obblighi", ha dichiarato il ministro secondo quanto riportato Xinhua.
I piani israeliani di prendere il controllo di Gaza City e accelerare l'invasione della Cisgiordania "violano gravemente le norme del diritto internazionale", ha insistito Wang, aggiungendo che tali azioni "mettono a repentaglio la 'soluzione dei due Stati' e minano direttamente la stabilità del Medio Oriente". "La storia ha ripetutamente dimostrato che la sicurezza deve essere condivisa. Nessun Paese può costruire la propria sicurezza sull'insicurezza di altri Paesi", ha osservato ancora il ministro, che ha anche chiesto di "raccogliere un maggiore consenso internazionale e di formare una posizione più unitaria" attorno alla "soluzione dei due Stati".
Oltre 70 persone sono state uccise ieri negli attacchi dell'esercito israeliano nella Striscia, la maggior parte a Gaza City, secondo un bilancio delle vittime compilato negli obitori degli ospedali dai giornalisti di Gaza e condiviso su una piattaforma congiunta. Una commissione indipendente delle Nazioni Unite, relatori per i diritti umani, ong e un numero crescente di Paesi hanno definito l'offensiva militare israeliana contro l'enclave un genocidio, in cui sono già morti oltre 65.200 palestinesi, tra cui più di 19mila bambini.

00:15

Starmer pronto ad annunciare riconoscimento Palestina

Keir Starmer dovrebbe annunciare il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito in una dichiarazione domenica 21 settembre, nel pomeriggio. Lo rivela la Bbc. La decisione arriva dopo che il primo ministro, a luglio, aveva dichiarato che il Regno Unito avrebbe fatto questo passo a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l'accettazione di un cessate il fuoco a Gaza e l'impegno a un accordo di pace sostenibile a lungo termine che prevedesse una soluzione a due stati. Fonti governative - riferisce l'emittente pubblica britannica - hanno affermato che la situazione sul campo è peggiorata significativamente nelle ultime settimane. Ed hanno citato immagini che mostrano fame e violenza a Gaza, che il primo ministro aveva già definito "intollerabili". La Bbc ricorda anche l'ultima operazione di terra israeliana a Gaza City, descritta da un funzionario delle Nazioni Unite come "un cataclisma", che ha costretto centinaia di migliaia di persone alla fuga. A fine luglio l'esecutivo si era detto pronto ad anticipare a settembre il suo impegno a riconoscere formalmente lo Stato di Palestina se Israele non avesse accettato un cessate il fuoco. Tra i fattori chiave in questa decisione anche la continua espansione degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, illegali secondo il diritto internazionale. Per ultimo, il controverso progetto di insediamento E1 che, secondo i critici, metterebbe fine alle speranze di uno Stato palestinese in continuità tra i territori.

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