L’Ordine spagnolo dei Gesuiti ha ammesso per la prima volta che 81 minori e 37 adulti hanno subìto abusi sessuali da 96 membri dell’organizzazione. Il primo caso risale al 1927, anno in cui viene condotta la prima indagine interna all’istituzione cattolica. La notizia è stata data direttamente dai gesuiti con la pubblicazione di un documento che ha indagato sui vari casi accaduti negli anni. 
«Proviamo vergogna, dolore e rammarico», ha detto Antonio España, responsabile provinciale dell'Ordine alla presentazione del rapporto a Madrid.

I dati del documento

Dei quasi cento accusati, ne rimangono in vita solo 25, diciassette dei quali hanno compiuto abusi su minori. L’Ordine precisa che altri quindici sono stati scagionati, alcuni dai tribunali e il resto nei processi canonici. Delle 81 vittime minorenni, secondo i pochi dati a disposizione, 46 erano ragazzi e 18 ragazze.

La stragrande maggioranza dei casi sono stati registrati nelle scuole e non erano noti fino ad ora. La comunità autonoma con il maggior numero di abusi è quella andalusa, seguita da quella catalana e basca. Nel documento si legge: «Sentiamo il dolore delle vittime, causato da alcuni dei nostri compagni. Ci dispiace per le occasioni in cui coloro che volevano delle risposte non sono stati ascoltati e quando le accuse che avrebbero dovuto comportare un'azione decisiva sono state affrontate in modo insufficiente».

Aiuti alle vittime

Un altro dato importante che non era noto all’opinione pubblica spagnola è che in sette di questi casi la congregazione ha pagato «aiuti economici» alle vittime, per la terapia o il sostegno, anche se hanno sottolineato che non li considerano un risarcimento, dato che non c'è stato alcun processo giudiziario.

Uno dei casi più noti riguardo ai risarcimenti delle vittime è quello di Salamanca, quando un tribunale ha condannato i gesuiti al pagamento di 200mila euro alla vittima.

Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, in base a una ricerca sugli archivi di giornale e sui processi giudiziari, sarebbero 123 i casi di abusi sessuali e 400 le vittime in un arco di tempo che va dal 1986 a oggi.

Un mea culpa, quello dei gesuiti, che scrivono: «Non possiamo cambiare il passato. Possiamo guardarlo con onestà e, se c'è qualcosa che non va, cercare di riparare le ferite che sono ancora aperte. Oggi c'è una politica molto più attiva nel seguire tutti i casi che possono esistere, pre prendere misure immediate e aprire processi civili e canonici. La percezione sociale è cambiata, e anche la legge è cambiata. La nostra consapevolezza è cambiata: la buona volontà è inutile se non c'è prevenzione e formazione».

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