L’inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo Centrale, Vincent Cochetel, descrive una situazione molto difficile per i migranti a causa delle discriminazioni subìte nei paesi nordafricani e dell’indifferenza europea verso quello che sta accadendo nel Mediterraneo
- Vincent Cochetel è inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo Centrale e racconta come la situazione dei migranti nei paesi nordafricani sia sempre più difficile nell’indifferenza europea.
- In molti stati i migranti sono stati abbandonati a se stessi e impossibilitati a ricevere cure mediche nonostante la pandemia in corso. Inoltre sono aumentate la discriminazioni contro le persone che fuggono dai paesi sub sahariani.
- Secondo Cochetel, l’Italia ha fatto il possibile in questa fase di emergenza decidendo «coraggiosamente» di tenere i porti aperti mentre l’Europa deve tornare a essere più presente nel Mediterraneo Centrale.
La condizione dei migranti è peggiorata con la pandemia causata dal Covid-19. Vivevano ai margini e con il virus sono stati isolati e emarginati ancor di più. Soprattutto in Libia, dove sostano prima della partenza per l’Europa. Chi non finiva rinchiuso in un centro di detenzione riusciva a lavorare in nero. «Ma il Covid ha complicato le cose», dice Vincent Cochetel, inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo centrale, che racconta una situazione sempre più difficile che deve fare i conti c



