Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante in cui chiede a Israele di aprire più valichi di frontiera verso Gaza, così che gli aiuti umanitari possano raggiungere la popolazione civile, che al momento sta vivendo una situazione di grave insicurezza alimentare. Il leader dei Dem al Senato americano, Chuck Schumer, ha affermato che Netanyahu antepone i propri interessi a quelli di Israele, e che sono necessarie nuove elezioni. Un gruppo di manifestanti è sceso per le strade di Tel Aviv bloccando il traffico, chiedendo il ritorno degli ostaggi prigionieri nella Striscia di Gaza e che il governo israeliano raggiunga un’intesa con Hamas. L’attacco avviene a poche ore dal bombardamento da parte di Israele di un magazzino umanitario a Rafah, un centro di distribuzione del cibo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa. Il capo del Politburo di Hamas, Ismail Haniyeh, è intervenuto di nuovo sui negoziati sostenendo che ci sia «la possibilità di raggiungere un accordo in più fasi se il governo israeliano scende a compromessi». 

PUNTI CHIAVE

18:25

Casa Bianca: «Schumer ha espresso la sua opinione»

17:05

Chuck Schumer chiede nuove elezioni in Israele

16:32

L'Ue chiede a Israele di aprire più valichi per portare aiuti a Gaza

18:25

Casa Bianca: «Schumer ha espresso la sua opinione»

La Casa Bianca sembra prendere le distanze dalla richiesta del leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer di elezioni israeliane per sostituire il primo ministro Benjamin Netanyahu. «Sappiamo che il leader Schumer è fortemente convinto di questo», ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, sottolineando che il leader dei Dem ha il diritto di esprimere la propria opinione. «Rimarremo concentrati per garantire che Israele abbia ciò di cui ha bisogno per difendersi», ha aggiunto Kirby.

17:05

Chuck Schumer chiede nuove elezioni in Israele

Il leader americano della maggioranza al Senato, il democratico Chuck Schumer, ha esortato Israele a indire «nuove elezioni», in quanto, secondo lui, il paese deve «apportare alcune significative correzioni di rotta» per affrontare la minaccia di Hamas.

Si tratta di uno degli attacchi Usa rivolti all'operato israeliano più duri dall'inizio della guerra a Gaza. «La coalizione di Netanyahu non soddisfa più i bisogni di Israele», ha detto Schumer, descrivendo il premier israeliano come «un ostacolo alla pace». «Il popolo israeliano è soffocato in questo momento da una visione di governo bloccata nel passato», ha aggiunto. 

«Conosco il primo ministro Netanyahu da molto tempo. Anche se in molte occasioni siamo stati in forte disaccordo, rispetterò sempre il suo straordinario coraggio per Israele dimostrato sul campo di battaglia da giovane. Credo che nel suo cuore la sua massima priorità sia la sicurezza di Israele. Tuttavia, credo anche che Netanyahu abbia smarrito la strada permettendo alla sua sopravvivenza politica di avere la precedenza sugli interessi dello Stato ebraico», ha affermato nel suo discorso al Senato. «La coalizione di Netanyahu non soddisfa più le esigenze di Israele dopo il 7 ottobre. Il mondo è cambiato da allora, e il popolo israeliano viene soffocato in questo momento da una visione di governo bloccata nel passato», ha ribadito, chiedendo nuove elezioni.

Schumer ha definito un «grave errore» da parte di Israele rifiutare la soluzione dei due Stati alla crisi in Medio Oriente, che per lui è «l'unica realistica e sostenibile». «Israele non può sperare di avere successo come paria osteggiato dal resto del mondo», ha detto.

16:32

L'Ue chiede a Israele di aprire più valichi per portare aiuti a Gaza

La plenaria del Parlamento europeo ha approvato oggi una risoluzione non vincolante in cui chiede a Israele di aprire i valichi di frontiera verso Gaza a Rafah, Kerem Shalom, Karmi e Erez, per consentire agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione civile, che sta vivendo una grave situazione di insicurezza alimentare.

Janez Lenarčič, il commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, ha avvertito che la carestia è già presente in alcune parti di Gaza e che potrebbe presto diffondersi in tutta la regione. Ha quindi esortato Israele ad aprire più vie stradali per fornire aiuti a Gaza, sottolineando che i lanci aerei e le rotte marittime non possono compensare l’apertura di altre vie terrestri per gli aiuti. 

La risoluzione raggiunta dal Parlamento chiede anche un'indagine internazionale indipendente sugli attacchi che hanno colpito convogli umanitari e civili in cerca di aiuto.

Gli europarlamentari hanno affermato di essere «profondamente preoccupati per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza», anche a causa della diffusione di malattie e dei numerosi decessi per malnutrizione e disidratazione. Hanno sollecitato quindi le autorità israeliane a consentire e facilitare immediatamente la fornitura completa di aiuti in tutta Gaza attraverso tutti i valichi esistenti, evidenziando l'urgente necessità di un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli.

16:26

Middle Est Eye: Israele vuole il capo dell'intelligence palestinese ad amministrare la Striscia di Gaza dopo il conflitto

Middle Est Eye riferisce che l'esecutivo dello Stato ebraico avrebbe individuato in Majed Faraj, il capo dei servizi segreti palestinesi, la figura adatta per amministrare la Striscia di Gaza una volta che il conflitto in corso sarà terminato.

Secondo la tv nazionale israeliana Kan, sarebbero stati valutati diversi nomi, tutti senza legami con Hamas, che non hanno però ottenuto il favore dei ministri. Gli Stati Uniti insistono affinché l'amministrazione di Gaza passi all'Autorità nazionale palestinese, ma in base a quanto riporta Middle East Eye, non ci sarebbero rimostranze da parte degli Usa nei confronti di Faraj, che negli ultimi anni ha anche lavorato a stretto contatto con la Cia. 

Hamas nelle ultime settimane ha insistito per la liberazione di Marwan Barghouti: l'ex leader di al Fatah, da molti considerato erede di Arafat, è in carcere dal 2002 ed è indicato da più parti come possibile leader, capace di unificare le fazioni politiche palestinesi. Il nome di Barghouti era stato fatto nell'ambito della ricerca di un'intesa per il cessate il fuoco, ma Israele ha detto di no.

15:54

Usa: confermate le sanzioni su due avamposti israeliani in Cisgiordania

Il dipartimento del Tesoro americano ha imposto sanzioni a tre coloni israeliani e a due avamposti illegali implicati nelle violenze in Cisgiordania. Quattro estremisti israeliani erano già stati sanzionati lo scorso mese, mentre è la prima volta che gli Stati Uniti sanzionano interi avamposti.

I due insediamenti sono Moshe's Farm, noto anche come avamposto della Tirza Valley, fondato nel gennaio 2021, e la Fattoria di Zvi, vicino all'insediamento di Halamish. L'aggiornamento del Tesoro non include informazioni sulle violenze in cui sono stati implicati, che saranno probabilmente rivelate in una successiva dichiarazione del Dipartimento di Stato.

15:46

Presunto attacco terroristico nel sud di Israele, feriti due uomini

Questa mattina a Beit Kama, nel sud di Israele, due uomini sono stati feriti in un presunto attacco terroristico. Uno è in condizioni critiche ed è stato trasportato al Soroka Medical Center di Beersheba. L'aggressore, che ha agito con un coltello, è stato ucciso dalla polizia israeliana, che ora è in cerca di eventuali complici. 

L'aggressore sarebbe un cittadino israeliano residente a Rahat, originario della Striscia di Gaza. Secondo la polizia, il ragazzo sarebbe cresciuto nella Striscia fino all'età di 18 anni e avrebbe in seguito preso la cittadinanza israeliana nel 2019, dopo essersi sposato.

14:38

Il ministero della Sanità di Gaza conferma l'uccisione di sei civili in attesa di aiuti

Alcuni funzionari del ministero della Sanità di Gaza hanno confermato la notizia riportata questa mattina dall'agenzia di stampa Wafa, riguardo l'uccisione di sei civili da parte delle forze israeliane mentre aspettavano l'ingresso dei camion umanitari a Gaza.

I palestinesi si erano radunati per ricevere aiuti umanitari alla rotonda del Kuwait, nel nord di Gaza City, quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco. Si tratta dello stesso luogo in cui il 29 febbraio più di 100 palestinesi sono stati uccisi mentre aspettavano la consegna degli aiuti, un luogo definito in quell'occasione da un giornalista di Al Jazeera, Hani Mahmoud, «una trappola mortale».

Reuters riferisce che l'esercito israeliano non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento sull'incidente. Le affermazioni non sono ancora state verificate in modo indipendente.

 

13:31

Tajani: «L'Italia non è in guerra con gli Houthi»

«L'Italia non è in guerra» con gli Houthi, «noi siamo contro la guerra». Sono le parole del ministro degli esteri Antonio Tajani, a margine del convegno "Le nuove schiavitù - Convegno sulla tratta". «Quando ci sono attacchi terroristici di un'organizzazione che non è statuale non si è in guerra, si protegge il proprio traffico mercantile», ha chiarito il ministro.

Martedì, un portavoce Houthi aveva dichiarato ai media che l'Italia si era «schierata con il nemico», dopo l'abbattimento di due droni nel mar Rosso da parte della nave Caio Duilio, impegnata nella missione europea Aspides. «Noi con gli Houthi vogliamo abbassare il tiro, non alzarlo. Ma siamo determinati nella difesa del traffico mercantile italiano nel Mar Rosso. Ecco perché abbiamo insistito che ci fosse un'operazione militare europea strettamente difensiva, Aspides, della quale noi abbiamo il comando operativo», ha detto Tajani, precisando che «difensiva non significa immobile» e che in caso di attacco ci sarà una pronta reazione.

«Come abbiamo abbattuto i tre droni siamo pronti ad abbattere altri mezzi offensivi e a difendere da attacchi marittimi», ha concluso.

12:42

Unrwa, continua la distribuzione di aiuti dal centro colpito a Rafah

La portavoce dell'Unrwa Juliette Touma ha riferito ai giornalisti di Al Jazeera che l'attacco israeliano che mercoledì ha colpito un centro di distribuzione e un magazzino di aiuti delle Nazioni Unite nella parte orientale di Rafah, ha causato danni minimi alle forniture. L'Unrwa ha quindi continuato a distribuire gli aiuti anche dopo il raid che ha ucciso un membro dello staff e ne ha feriti altri 22. Touma ha però ribadito che le strutture Onu devono essere protette in ogni momento, come previsto dal diritto internazionale.

«Troppe volte in questa guerra le nostre strutture e il nostro personale sono diventati un bersaglio», ha detto la portavoce. Secondo l'agenzia, almeno 165 membri del personale Unrwa sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre e più di 150 strutture sono state colpite.

12:36

Netanyahu incontrerà i parenti degli ostaggi detenuti a Gaza

I media israeliani riferiscono che il primo ministro Benjamin Netanyahu incontrerà oggi le famiglie dei 22 ostaggi trattenuti a Gaza, al momento impegnati nelle proteste in corso a Tel Aviv. L'incontro si terrà presso il complesso di Kirya, nella capitale israeliana, e sarà il primo dal 31 gennaio.

12:09

L'Ukmto segnala un'esplosione nelle acque del golfo di Aden

L'organizzazione inglese Maritime Trade Operations, Ukmto, ha segnalato un'esplosione vicina a una nave a 50 miglia nautiche, circa 92 chilometri, dal porto di Aden. La nave non ha riportato danni e non ci sono feriti tra l'equipaggio. «La nave sta procedendo verso il suo prossimo porto di scalo. Le autorità stanno indagando», ha comunicato l'Ukmto.

11:34

Attacchi israeliani su obiettivi Hezbollah in Libano

L'aviazione israeliana ha effettuato una serie di attacchi contro obiettivi di Hezbollah nella città di Kunin, nel sud del Libano. Lo ha reso noto l'esercito. Prima del lancio degli attacchi, le sirene di allarme anti razzi erano risuonate al nord di Israele nella zona di Kfar Blum, dove un «obiettivo aereo sospetto» è stato intercettato dalle difese aeree.

10:27

Yemen, gli Houthi testano un missile ipersonico

I ribelli Houthi hanno testato un missile ipersonico nello Yemen. Lo ha riferito l'agenzia di stampa russia Ria Novosti citando una fonte militare vicina al gruppo. «Le forze missilistiche del gruppo hanno testato con successo un missile in grado di raggiungere velocità fino a Mach 8 e di funzionare con combustibile solido», ha detto la fonte. Secondo il rapporto, gli Houthi stanno pianificando di iniziare a produrre missili da utilizzare su obiettivi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele.

09:42

Cnn: Israele pianifica di spostare i civili in enclavi umanitarie prima dell'offensiva a Rafah

In un'intervista alla Cnn, l'ex primo ministro israeliano Naftali Bennett ha ribadito la posizione di Israele riguardo l'operazione militare su Rafah: è necessaria per eliminare il gruppo terroristico Hamas. «Quasi tutti gli israeliani capiscono che dobbiamo prendere Rafah se vogliamo che Hamas se ne vada», ha detto Bennett. «Se non li distruggiamo completamente, si ricostituiranno».

Nell'intervista, Bennet afferma che il milione di civili attualmente rifugiati nella città meridionale della Striscia potrebbe essere spostato «nell'area a nord di Khan Younis».

Anche il portavoce delle forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, ha parlato di spostare l'1,4 milioni di palestinesi radunati a Rafah in alcune «enclavi umanitarie», prima di procedere con l'incursione. Secondo Hagari, intervistato sempre dalla Cnn, l'offensiva a Rafah rimane qualcosa che «bisogna fare», ma ha specificato che i tempi d'assalto dipendono dalle condizioni che lo permettono. «Dobbiamo assicurarci che 1,4 milioni di persone si spostino nelle enclave umanitarie che creeremo con la comunità internazionale. Forniranno loro alloggi temporanei, cibo, acqua e ospedali da campo», ha affermato.

09:09

Usa, sanzioni sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania imminenti

Il quotidiano statunitense online Axios ha riferito che l'amministrazione Usa di Joe Biden è in procinto di imporre ulteriori sanzioni a Israele sugli insediamenti in Cisgiordania. 

Si prevede che giovedì l'amministrazione Usa imporrà nuove sanzioni, scrive Axios citando tre funzionari statunitensi, su due avamposti illegali nella Cisgiordania occupata che sono stati utilizzati come base per attacchi da parte di coloni israeliani estremisti contro civili palestinesi.

08:51

A Tel Aviv i parenti degli ostaggi bloccano il traffico

Un gruppo di manifestanti, parenti dei circa 130 ostaggi detenuti ancora a Gaza da Hamas, ha bloccato il traffico mattutino a Tel Aviv, sull'autostrada Ayalon. La folla canta "Deal now!", accordo ora, e alcuni mostrano le foto delle 19 donne ancora tenute prigioniere.  

 

08:12

Hamas: «Accordo se Israele scende a compromessi»

Il capo del Politburo di Hamas, Ismail Haniyeh, sostiene che ci sia «la possibilità di raggiungere un accordo in più fasi se il governo israeliano scende a compromessi». Sono in corso le negoziazioni per raggiungere un'intesa tra Hamas e Israele. La Cisgiordania, prosegue Haniyeh, «viene martirizzata per distrarre» i palestinesi «dal sostenere Gaza. Questa oppressione non avrà successo».  

08:00

Unifil, il giornalista di Reuters è stato ucciso in Libano da Israele 

EPA

L'indagine condotta dall'agenzia Onu in Libano, Unifil, ha rivelato mercoledì che il giornalista della Reuters, Issam Abdallah, ucciso lo scorso 13 ottobre nel sud del Libano è stato colpito da un carro armato israeliano, sparando due colpi da 120 mm contro un gruppo di «giornalisti chiaramente identificabili», violando il diritto internazionale.

07:49

Amnesty International: «Israele viola il diritto internazionale impunemente»

La segretaria generale di Amnesty International, Agnes Callamard, è intervenuta sull'attacco al magazzino dell'Unrwa a Rafah. «Mentre la comunità internazionale è impegnata a fingere che Gaza sia una crisi umanitaria, Israele continua a violare il diritto internazionale nella più totale impunità. I lanci aerei di assistenza umanitaria e un porto per gli aiuti a Gaza non risolveranno queste violazioni. E non risolveranno il problema della fame generata», ha scritto mercoledì su X.

07:25

Wafa: spari dell'Idf, almeno sei morti e 83 feriti 

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che l'esercito israeliano ha aperto il fuoco sulla folla in attesa di aiuti umanitari a Gaza City, uccidendo almeno sei persone e ferendone circa 83, trasferite all'ospedale Al Shifa. Il bilancio delle vittime nella Striscia, secondo i dati del ministero della Salute di Gaza, è di 31.272 vittime e 73.024 feriti.

07:15

Unrwa: Israele sapeva le coordinate del magazzino bombardato

Mercoledì è stato colpito un magazzino dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, dove venivano raccolti aiuti alimentari destinati alla popolazione di Rafah, nel sud di Gaza, dove sono sfollate oltre 1,5 milioni di persone. «Uno dei pochissimi centri di distribuzione dell'Unrwa rimasti nella Striscia di Gaza», scrive in un comunicato l'agenzia, spiegando che quotidianamente condivide con «le parti del conflitto» «le coordinate di tutte le nostre strutture lungo la Striscia». Il Commissario generale dell'Unrwa Philippe Lazzarini ha dichiarato che «l'esercito israeliano [il giorno precedente] aveva ricevuto le coordinate, comprese quelle della struttura colpita». 

Nell'attacco israeliano è stato ucciso almeno un membro dello staff dell'agenzia, 22 invece i feriti. Sono almeno 165 i membri di Unrwa uccisi dall'inizio dell'offensiva, il 7 ottobre, e almeno 150 le strutture colpite, alcune completamente distrutte, altre erano scuole, fa sapere l'agenzia. Lazzarini sottolinea che il personale e le strutture delle Nazioni Unite sono diventati luoghi comuni in violazione del diritto internazionale umanitario.  

 

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