Dopo tre anni agli arresti domiciliari in Canada, Meng Wanzhou sarà liberata e potrà fare ritorno in Cina. Era accusata di aver commesso frodi bancarie. L’accordo elimina una delle tante controversie tra le due maggiori economie al mondo
Il dipartimento di giustizia Usa ha raggiunto un accordo che consentirà a Meng Wanzhou, la responsabile finanziaria di Huawei, di tornare in Cina dopo quasi tre anni agli arresti in Canada. Lo riportano diversi media americani, citando un report pubblicato dal Wall Street Journal.
Lady Huawei, come è soprannominata la figlia del fondatore della società, potrà recarsi in Cina dopo essere stata stata accusata di aver commesso frodi bancarie e aver trascorso gli ultimi anni agli arresti domiciliari a Vancouver.
Su mandato degli Stati Uniti, nel 2018 la donna era stata arrestata all’aeroporto internazionale della città e incriminata con l’accusa di frode bancaria e telematica. Il 24 ottobre Meng è comparsa in collegamento davanti alla corte federale di Brooklyn.
I rapporti Usa-Cina
L’accordo raggiunto riguarda solo Meng Wanzhou, mentre rimangono le accuse statunitensi contro il colosso delle telecomunicazioni fondato da Ren Zhengfei. In ogni caso, la mossa del dipartimento di giustizia elimina una delle molte controversie tra le due maggiori economie al mondo.
L’accordo potrebbe aprire la strada al rilascio dell’uomo d’affari Michael Spavor e dell’ex diplomatico Michael Kovrig, cittadini canadesi detenuti in Cina come ritorsione per l’arresto di Meng. Ad agosto, un tribunale cinese aveva condannato Spavor a 11 anni di carcere per spionaggio.
Nel 2019 Huawei è stata inserita nella lista nera delle società che svolgono attività contrarie alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e ai suoi interessi di politica estera. Le restrizioni che ne sono derivate hanno ostacolato l’azienda, che nella prima metà del 2021 ha subito un pesantissimo calo delle entrate.
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