Sul proprio canale Telegram, il ministero della Difesa della Russia ha diffuso un comunicato in cui si afferma che «in base alle informazioni disponibili, il regime di Kiev sta preparando una provocazione militare» contro la Transnistria, una repubblica filorussa indipendentista al confine occidentale della Moldavia. 

L’accusa di un futuro tentativo di “false flag” da parte dell’Ucraina, in cui verrà coinvolta anche «la formazione nazionalista “Azov”», includerebbe l’azione di sabotatori ucraini vestiti con l’uniforme delle forze armate russe. Lo scopo, secondo il ministero, sarebbe trovare il pretesto per attaccare le truppe russe stanziate come operatori di pace tra la Moldavia e la repubblica separatista. 

L’annuncio arriva poco dopo la revoca del decreto sulla politica estera russa da parte di Vladimir Putin in cui era previsto l’impegno di Mosca a rispettare la sovranità moldava e a risolvere pacificamente la questione della Transnistria. 

Considerando le difficoltà di una vera e propria operazione militare nella regione, la Russia potrebbe usare queste accuse come pretesto per intensificare le attività ibride contro il governo filoeuropeo di Chisinau. 

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