L’intelligence Usa ha invitato imprese e cittadini statunitensi a non collaborare con la Cina in cinque settori industriali chiave: intelligenza artificiale, semiconduttori, computer quantistici, sistemi autonomi, bioeconomia. La raccomandazione è contenuta nel report appena pubblicato dal National Counterintelligence and Security Center (Ncsc), assieme a un elenco di precauzioni che aziende e cittadini Usa dovrebbero adottare per evitare il «trasferimento di tecnologie, talento, e capitale intellettuale dagli Stati Uniti ad avversari strategici».

  • Perché è importante

Il documento del Ncsc (che fa parte dell’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale) sottolinea che i succitati settori «producono tecnologie che potranno determinare se l’America rimarrà la prima superpotenza del mondo o se, nei prossimi cinque anni, sarà superata da avversari strategici». Pur non raccomandando esplicitamente il cosiddetto decoupling, l’entità dei pericoli paventati dal report, assieme alle difese dalla “minaccia cinese” consigliate a imprenditori e ricercatori, suggeriscono chiaramente che la strategia da adottare – almeno limitatamente ai cinque settori in questione – è, secondo l’intelligence, quella di una totale separazione tra Stati Uniti e Cina.

  • Il contesto

Citando fonti giornalistiche, il funzionario del Ncsc Edward You ha sostenuto che Pechino sta raccogliendo in giro per il mondo informazioni sanitarie e genetiche, per costruire il bio-database più grande del mondo che, tra l’altro, permetterebbe alla Cina di sviluppare cure per le future pandemie. Il paper del Ncsc mette anche in guardia dalla partecipazione al piano Thousand Talents lanciato da Pechino nel 2008, che ha permesso a migliaia di ricercatori dei paesi avanzati di lavorare in Cina.

La Cina, che nel 2020 ha speso in ricerca e sviluppo il 2,4 per cento del Pil, continuerà ad aumentare nei prossimi anni gli investimenti in R&D. Nell’ambito della sua rincorsa alle economie avanzate, programmi come Thousand Talents e il Research Fund for International Scientists svolgono la funzione di attrarre talenti stranieri. La pandemia e la crescente ostilità da parte dei governi occidentali hanno complicato i progetti di Pechino: da un lato le università statunitensi si sono svuotate del mare di talento e denaro portato dagli studenti cinesi, dall’altro si è prosciugato anche il fiume di studenti statunitensi in Cina, che era cresciuto del 500 per cento nei dieci anni prima della pandemia.

Xi scommette sulla “autonomia strategica” di Macron, ma…

Martedì scorso il presidente cinese, Xi Jinping, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, il primo dopo l’annuncio da parte di Australia, Stati Uniti e Regno unito dell’intesa militare trilaterale in funzione anti-cinese Aukus, che, ha cancellato un accordo miliardario di fornitura di sottomarini francesi a Canberra. L’agenzia Xinhua riferisce che Xi appoggia apertamente l’idea di “autonomia strategica” dell’Ue portata avanti da Macron. Secondo i media cinesi Macron avrebbe espresso il suo auspicio che il Comprehensive agreement on investment tra Cina e Unione europea entri in vigore quanto prima.

09/01/2018 Pechino. Il presidente cinese Xi Jinping riceve il presidente francese Emmanuel Macron
  • Perché è importante

Dopo l’uscita di scena della cancelliera Merkel Pechino è alla ricerca di un nuovo interlocutore privilegiato che possa garantire relazioni proficue e stabili tra i due blocchi. In quello che Xi ha definito «un contesto internazionale in rapido cambiamento», Pechino continua a sperare che Bruxelles sappia resistere alle pressioni statunitensi, mantenendo un solido rapporto con Pechino per salvaguardare i suoi interessi economici e commerciali.

  • Il contesto

Tuttavia le differenze sui valori e l’aumento della competizione Ue-Cina sembrano destinate a pesare sempre di più, nonostante a Pechino c’è chi è convinto che ad appianarle basteranno le sirene del mercato cinese.

Mentre martedì scorso il segretario di stato Usa, Antony Blinken, ha invitato la comunità internazionale a sostenere una partecipazione “robusta” e “significativa” di Taiwan all’interno delle Nazioni unite, un gruppo di parlamentari europei la settimana prossima si recherà in visita nell’Isola che Pechino considera una provincia ribelle, da “riunificare” alla madrepatria.

Rapahel Gluksmann, francese, membro del gruppo socialista e già oggetto di sanzioni da parte di Pechino, sarà alla guida della delegazione alla quale parteciperà anche l’italiano Marco Dreosto, del gruppo Identità e democrazia. In occasione del vertice del G20, venerdì 29 ottobre si riunirà a Roma la Inter-Parliamentary Alliance on China, per una conferenza con il ministro degli Esteri taiwanese Joseph Wu e una serie di dissidenti tibetani, uiguri e hongkonghesi. Le politiche più intransigenti dell’amministrazione di Xi Jinping nei confronti di minoranze etniche e religiose e, in generale, della dissidenza, hanno risvegliato l’azione di associazioni per la difesa dei diritti umani che stanno sperimentano modalità più organizzate ed efficaci per fare pressioni sulla politica.

Yuan, di Lorenzo Riccardi

Anche in Cina tiene banco la patrimoniale

Il Consiglio di stato (il governo della Repubblica popolare cinese) ha annunciato il 23 ottobre l'imminente implementazione di una riforma pilota relativa all’imposizione di un’imposta patrimoniale sulle proprietà immobiliari, residenziali e non.

Il progetto, che sarà applicato inizialmente ad alcune aree, ancora da definire, durerà almeno cinque anni. A differenza di alcune tasse già applicate in alcune città come Shanghai e Chongqing, la nuova imposta patrimoniale sugli immobili avrà una portata molto più ampia, e andrà a colpire sia i proprietari immobiliari, che gli individui che detengono i titoli di diritti d’uso della terra, includendo tutti i tipi di proprietà immobiliari, con l’esclusione delle proprietà rurali e agricole.

Attualmente è già prevista l’applicazione di un’imposta patrimoniale sugli immobili, pari all’1,2 per cento del valore riparametrato dell’immobile (o al 12 per cento del reddito da locazione, in caso di immobile affittato a terzi). Tuttavia, l’attuale imposta non colpisce gli immobili di proprietà di persone fisiche che sono detenuti per scopi non commerciali.

Il nuovo provvedimento è finalizzato a ridurre la speculazione sul mercato immobiliare, che ha portato a un significativo incremento dei prezzi degli immobili soprattutto nelle città di prima fascia, e ad attenuare l’onere per le famiglie della classe media al momento dell’acquisto delle proprietà.

L’imposta – che segue le linee guida generali di sviluppo del paese – si inquadra all’interno della più ampia strategia della “benessere comune” abbracciata dal Partito comunista cinese, finalizzata a ridurre le disuguaglianze sociali, provando a espandere la porzione di popolazione appartenente alla classe media e riducendo il divario tra i gruppi ad alto e basso reddito.

Xpeng: nel 2024 produrremo auto elettriche volanti

Domenica scorsa Xpeng (la Tesla cinese) ha presentato il progetto di un’auto elettrica volante di cui la compagnia con quartier generale a Guangzhou (Canton) prevede di iniziare la produzione di massa a partire dal 2024 e che verrà messa in vendita a meno di 1 milione di yuan (poco più di 156mila dollari). Il modello – al quale non è ancora stato dato un nome e del quale in questo video è possibile vedere una dimostrazione – sarà dotato di due eliche installate su altrettanti bracci estraibili da appositi vani su entrambi i lati quando l’auto entra in modalità volo.

The Kiwigogo flying vehicle prototype by Xpeng Motors is displayed at the Auto China 2020 show in Beijing on Saturday, Sept. 26, 2020. Ford, Nissan and BMW unveiled electric models with more range for China on Saturday as the Beijing auto show opened under anti-virus controls that included holding news conferences by international video link. (AP Photo/Ng Han Guan)
  • Perché è importante

L’auto elettrica volante è progettata per viaggiare a bassa altitudine. Rispetto agli altri veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL) a sei o più rotori, le pale dell’ultimo modello di Xpeng sono più ampie, generano più rumore (e una maggiore forza propulsiva) e hanno bisogno di una carreggiata sufficientemente ampia per essere estratte. Secondo uno studio europeo sulla mobilità aerea urbana, i rumori prodotti dalle auto volanti rischiano di essere più fastidiosi di quelli provocati dai veicoli tradizionali.

  • Il contesto

Questo malgrado Xpeng e la sua startup HT Aero dalla fondazione di quest’ultima nel 2013 non abbiano ancora prodotto ancora un’auto volante. La settimana scorsa HT Aero ha raccolto 500 milioni di dollari dagli investitori.

I requisiti tecnici richiesti per far volare gli eVTOL in contesti urbani (allo studio di diversi governi) si annunciano particolarmente severi. Xpeng punta su sistemi di controllo coadiuvati da software di smart driver assistance, che secondo la compagnia cinese potrebbero permettere di pilotare queste automobili volanti anche a chi non abbia seguito appositi corsi, un’idea considerata irrealistica dagli analisti dell’industria dell’automotive.

Consigli di lettura della settimana:

Jiang Shigong on Weng Manzhou;

China Update Rules on News Reposting;

China Must Restore Growth;

Hong Kong, common prosperity, LinkedIn, WeChat, marriages;

Taking Stock on the New U.S. Trade Policy on China.

Per questa settimana è tutto. Per osservazioni, critiche e suggerimenti potete scrivermi a: exdir@cscc.it

Weilai vi invita a seguire il futuro della Cina su Domani e vi dà appuntamento a giovedì prossimo.

A presto!

Michelangelo Cocco @classcharacters

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