L’Ufficio nazionale di statistica (Nbs) lunedì scorso ha pubblicato i dati sull’economia cinese relativi al periodo luglio-settembre 2021. Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo (Pil) è cresciuto del 4,9 per cento, evidenziando una tendenza al ribasso (+18,3 e +7,9 per cento nel primo e secondo trimestre) che continuerà anche nel quarto, per il quale è atteso un aumento del Pil tra il 3 e il 3,5 per cento. Numeri che permetterebbero al governo di centrare l’obiettivo di crescita, “superiore al 6 per cento”, che aveva previsto per il 2021.

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  • Perché è importante

Alcuni economisti temono che in Cina (e nel resto del mondo) la ripresa sia a rischio “stagflazione”, che possa cioè essere colpita da inflazione elevata accompagnata da crescita bassa. Questa previsione è contraddetta dal Fondo monetario internazionale, che stima per il 2022, una crescita media globale del 4,9 per cento. Solo un crollo della domanda potrebbe determinare un brusco rallentamento del Pil, ma in molte economie le famiglie hanno risparmi record e la spesa per i consumi ha superato i livelli pre-pandemia, mentre la disoccupazione cala.

Secondo “South China Morning Post”, il rallentamento rappresenta «un’opportunità per la Cina per affrontare i suoi problemi principali».

  • Il contesto

Fu Linghui, portavoce del Nbs, ha spiegato che «dall’inizio dell’anno i prezzi dell’energia sui mercati internazionali sono aumentati significativamente, quello del gas naturale e del greggio hanno raggiunto ripetutamente nuovi record e la fornitura nazionale di elettricità e carbone è in crisi. Una varietà di fattori ha causato razionamenti energetici in alcune aree del paese, che hanno avuto un certo impatto nella normale produzione».

La produzione industriale a settembre ha deluso, crescendo solo del 3,1 per cento (+5,3 per cento ad agosto) rispetto allo stesso periodo del 2020. L’indice dei prezzi alla produzione (Ppi) il mese scorso ha subìto un balzo del 10,7 per cento per effetto dell’aumento del costo del carbone, per ridurre il quale il governo sarebbe pronto a intervenire. I consumi a settembre sono aumentati del 4,4 per cento (2,5 per cento ad agosto), mentre la disoccupazione urbana registrata a settembre è pari al 4,9 per cento.

Secondo Shen Xifeng – analista di Northeast Securities – negli ultimi mesi dell’anno la Cina potrebbe entrare in una fase di “quasi stagflazione”, caratterizzata da un’inflazione alta per le imprese e moderata per i consumatori e da una bassa crescita economica.

Xi Jinping riscrive la storia del Partito comunista

La sesta sessione plenaria del XIX Comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc) si svolgerà nella Grande sala del popolo di Pechino dall’8 all’11 novembre. L’agenzia di stampa Xinhua ha annunciato che durante la seduta «sarà esaminata un’importante risoluzione sui maggiori successi e l’esperienza storica di cento anni di imprese del partito».

09/10/2021 Pechino, il presidente cinese Xi Jinping durante il discorso in occasione della riunione commemorativa per il 110° anniversario della Rivoluzione del 1911 . Nella foto con Li Keqiang, Li Zhanshu, Wang Yang, Wang Huning, Zhao Leji, Han Zheng e Wang Qishan
  • Perché è importante

Le risoluzioni sulla storia del Pcc esercitano una profonda influenza sulla sua linea politica e sulla riscrittura della storia da parte degli apparati di propaganda. Sono due quelle finora approvate.

Con la “Risoluzione su alcune questioni della storia del nostro partito” del 20 aprile 1945 Mao Zedong tracciò un bilancio dei primi venticinque anni e una visione del futuro per quello che era allora ancora un partito rivoluzionario di un paese arretrato. Avviata la stagione di “riforma e apertura”, con Deng Xiaoping il 27 giugno 1981 il partito adottò una “Risoluzione su alcune questioni della storia del nostro partito dalla fondazione della Repubblica popolare”, nella quale vennero stigmatizzati il Grande balzo in avanti, la rivoluzione culturale e altri eccessi del maoismo.

In un contesto interno e internazionale profondamente mutato rispetto sia all’istituzionalizzazione del socialismo (1949-1976) sia alle successive aperture al mercato, il nuovo documento promosso da Xi si annuncia della massima importanza per il Pcc e per la Cina, e potrebbe contenere una parziale retromarcia sulle critiche a Mao, oltre a un’enfatizzazione del ruolo di guida assoluta – della politica, dell’economia e della società – del Partito comunista.

  • Il contesto

Xi Jinping chiederà al XX Congresso nazionale (autunno 2022), senza precedenti, un terzo mandato per guidare la Cina. Presentarsi all’appuntamento con una risoluzione sulla storia del partito nuova di zecca rafforzerà ulteriormente la sua posizione come interprete e garante del «socialismo con caratteristiche cinesi per una Nuova èra».

Dalle laconiche anticipazioni di Xinhua si può cogliere il senso generale del documento: la “rinascita nazionale” della Cina promossa da Xi è diventata una “ineluttabilità storica”, nello stesso tempo l’Ufficio politico che ha preparato il testo della risoluzione ricorda il contesto interno e internazionale, sempre più complesso: per questo il partito dovrà «essere sempre pronto a potenziali pericoli, anche in periodi tranquilli, e continuare il grande progetto del suo rafforzamento nella Nuova èra».

YUAN, di Lorenzo Riccardi

Anhui: montagne Gialle e fiume Azzurro

La Provincia dell’Anhui, nella Cina orientale, rappresenta una delle regioni più prospere della costa cinese, insieme alle province del Jiangsu e dello Zhejiang, con le quali confina.

L’Anhui, nell’entroterra del delta del fiume Azzurro (Yangtze), è attraversata a nord dal fiume Huai e a sud dallo Yangtze, che insieme al fiume Xinan, compone una rete navigabile di circa 5.600 chilometri. Qui sono nati il premier, Li Keqiang, e il suo vice, Wang Yang e negli ultimi anni la provincia è stata protagonista di una rapida crescita economica, parte importante dello sviluppo industriale e urbano del paese.

Nel 2019, periodo pre-pandemia, la provincia ha registrato una crescita del Pil del 7,5 per cento, nel 2020 del 3,9 per cento, e i suoi principali centri economici sono Hefei, Wuhu, Chuzhou, Fuyang, e Anqing. La provincia, grazie alla presenza di abbondanti giacimenti di carbone e di gas metano, è un’importante base per la produzione di energia.

A partire dagli anni Sessanta, l’Anhui ha sviluppato il settore automotive e oggi è tra i maggiori esportatori di veicoli. Ben sviluppate anche le produzioni di macchinari e di attrezzature elettriche, con oltre mille imprese del settore presenti sul territorio.

Da un punto di vista logistico e geografico, la regione è ben integrata con le province vicine dello Zhejiang, del Jiangsu e con la municipalità di Shanghai, con ben quindici strade inter-provinciali che attraversano le sue sedici prefetture.

A settembre 2020 è stata approvata la Anhui Pilot free trade zone, che dovrebbe contribuire ad accelerare il processo di integrazione con le FTZ di Shanghai, del Jiangsu e dello Zhejiang, procedendo verso la realizzazione della Yangtze River Delta Pilot free trade zone alliance, che ha l’obiettivo di diventare un grande catalizzatore per gli investimenti stranieri.

L’Anhui è sede di due siti patrimonio mondiale dell’umanità: i monti Huangshan (montagne Gialle), iscritti nella lista Unesco nel 1990 e i villaggi antichi nell’Anhui meridionale, Xidi e Hongcun (iscritti nel 2000).

Ossigeno lunare e super propellente solido

Gli scienziati della China aerospace science and technology corporation (Casc) stanno cercando di estrarre ossigeno dal suolo lunare. Durante una conferenza stampa a Shenzhen, lunedì 18 ottobre la ricercatrice Guo Linli ha spiegato che i loro esperimenti si basano sul riscaldamento – mediante piccoli reattori – del terreno a una temperatura di 2.500°C, che ne provoca la rottura e la fuoriuscita di ossigeno (fino a 30 chilogrammi per ogni 100 chilogrammi di suolo), oltre a silicio, ferro e titanio.

Martedì scorso la stessa Casc ha testato quello che ha definito il motore a combustibile solido “migliore del mondo”, largo 3,5 metri e capace di generare 500 tonnellate di spinta.

  • Perché è importante

L’estrazione dell’ossigeno dal suo terreno – sulla quale è all’avanguardia la compagnia israeliana Helios – è considerata un passaggio cruciale per ridurre i costi delle esplorazioni e favorire la “colonizzazione” umana della luna.

Per quanto riguarda il nuovo motore, è quattro volte più potente di quello (a combustibile liquido) di Lunga marcia-5, il razzo più grande finora utilizzato dal programma spaziale cinese. Le dimensioni ridotte e il tipo di carburante impiegato rendono i motori a combustibile solido facili da trasportare da un luogo all’altro e garantiscono una capacità di lancio istantanea, caratteristiche favorevoli per l’utilizzo in ambito militare. Lo sviluppo di tali motori – sostengono alcuni analisti militari – è trainato dal programma di Pechino per lo sviluppo di armi ipersoniche.

  • Il contesto

Pechino e Mosca hanno annunciato che costruiranno assieme una base lunare, una parte della quale sarà completata entro il 2035.

Anche il programma di esplorazione lunare cinese “Chang’e” fa parte delle rinnovate ambizioni spaziali di Pechino, che il mese scorso ha spedito un equipaggio di tre astronauti per lavorare alla costruzione della sua stazione spaziale “Tianhe”. Rientrata sulla terra la prima missione, sabato scorso, altri tre astronauti sono stati spediti a bordo della navicella Shenzhou-13 per la missione nello spazio più lunga mai effettuata da cosmonauti cinesi: rimarranno 180 giorni nello spazio, per lavorare ancora alla costruzione di “Tianhe”.

Consigli di lettura:

After Corona, Can We Get Our Data Back?;

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Per questa settimana è tutto. Per osservazioni, critiche e suggerimenti potete scrivermi a: exdir@cscc.it.

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A presto!

Michelangelo Cocco @classcharacters

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