- La tecnologia della fusione nucleare continua ad avanzare, ma stanno progredendo più velocemente le armi rispetto alla produzione di energia. Il rapporto fra i due impieghi è così sfavorevole da rendere difficile giustificarne lo sviluppo.
- Gli ordigni termonucleari di piccola potenza non avrebbero carattere dissuasivo e quelli di grandissima potenza avrebbero conseguenze a livello planetario così catastrofiche che nessuno ne vuol parlare.
- Così si ripresenta il caso di coscienza che ha dilaniato molti degli scienziati che hanno progettato gli ordigni di Hiroshima e Nagasaki: il nucleare è potenzialmente utile, ma anche spaventosamente pericoloso. Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari, in edicola e in digitale.
Nel dicembre del 1938, con la scoperta della fissione dell’uranio e del torio, nasce nei beaker di Otto Hahn al Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften di Berlino, l’istituto Max Planck di oggi, l’èra atomica. Nel febbraio del 1939 Leo Szilard, che nel 1933 già pensava a una catena di reazioni nucleari per un reattore, concepisce grazie alla scoperta di Hahn la possibilità di una bomba di straordinaria potenza. A settembre 1939 Szilard, con Eugene Wigner ed Edward Teller,




