L'ex primo ministro pakistano Imran Khan è stato condannato a 10 anni di carcere, con l’accusa di avere divulgato documenti riservati, pochi giorni prima delle elezioni legislative. Lo ha annunciato il portavoce del suo partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti). L’ex leader è stato estromesso con un voto di sfiducia in parlamento nell’aprile 2022, attualmente si trova in carcere dove sta scontando una pena detentiva di tre anni per un caso di corruzione.

La vicenda

Khan ha sventolato un documento confidenziale durante una manifestazione dopo essere stato deposto dalla carica di premier. L’ex premier sosteneva che quel documento era la prova di alcune minacce subite e che la sua destituzione era una cospirazione statunitense. Il contenuto del testo non è stato mai divulgato, neanche da parte degli avvocati di Khan. Si pensa che sia una corrispondenza tra diplomatica tra l’ambasciatore pakistano a Washington e il Ministero degli Affari Esteri a Islamabad.

Da quando Khan è stato sfiduciato nell’aprile del 2022 ha alimentato delle proteste anti-governative che hanno provocato diverse tensioni nel paese. Nell’agosto dello stesso anno è stato accusato di aver violato la legge antiterrorismo per aver minacciato la polizia e una giudice durante un comizio rivolto ai suoi sostenitori.

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