Se la politica si limita a disumanizzare il nemico – a turno Saddam, Gheddafi, Putin come nuovi Hitler, oggi è il turno di Erdogan su Netanyahu – la conseguenza sarà una guerra senza sbocco e una paralisi dell’azione diplomatica
«Netanyahu si comporta come Hitler», questa l’accusa che il dittatore Erdogan ha rovesciato sul pessimo leader israeliano responsabile della strage di civili palestinesi dopo l’orrendo pogrom di Hamas del 7 ottobre. Dura anche la reazione, ma il fatto in sé, il paragone e quanto ne risulta, restituisce una riflessione di qualche tempo fa. L’aveva sviluppata Avishai Margalit in un saggio prezioso sull’etica del compromesso, nello specifico a quanta giustizia si è disposti a rinunciare nel nome de



