Non è ancora chiaro quale sarà il destino dei due cittadini americani catturati in Ucraina dove secondo i russi servivano come «mercenari», ma il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov, non esclude nessun destino per loro e possono anche essere condannati a morte.

«Sono mercenari che hanno attentato alla vita dei nostri militari russi. Non solo i nostri ma anche militari delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk», ha detto Peskov, «di fatto è questo di cui sono accusati: pratiche mercenarie». Per il Cremlino, quindi, la Convenzione di Ginevra che tutela anche i diritti dei prigionieri di guerra non si può applicare. «I loro crimini devono essere indagati e devono essere sottoposti a processo», ha aggiunto Peskov.

I giornalisti hanno chiesto al portavoce se i due americani rischiassero la pena di morte. «Sì, non escludiamo nulla, perché questa è una decisione che deve essere fatta da un tribunale, non commentiamo mai e, soprattutto, non abbiamo il diritto di intervenire sulle decisioni della Corte», ha spiegato.

Il caso

Alexander J. Drueke, di 39 anni, con alle spalle missioni in Iraq e l’ex marine Andy Tay Ngoc Huynh, di 27anni, entrambi originari dell’Alabama, sono stati catturati in Ucraina, vicino Kharkiv, nelle scorse settimane. Entrambi si erano recati a combattere per l’Ucraina da quando è iniziata l’invasione russa lo scorso 24 febbraio.

La Cnn ha intervistato Bunny Drueke, la madre del veterano 39enne. Ha detto di aver visto diversi video apparsi sui social media in cui c’era suo figlio. «Quello in cui si è rivolto a me direttamente mi ha davvero reso felice. Lo vedo ancora e ancora e ancora. Soprattutto prima di andare a letto. È semplicemente meraviglioso sentire la sua voce e vederlo», ha detto la donna. «Ho scelto di non guardare quegli altri video perché sono propaganda. Prima che Alex se ne andasse, mi ha detto che aveva bisogno di parlare molto direttamente e francamente con me, che se fosse stato catturato, lo avrebbero costretto a fare dichiarazioni. Non dovevo credere a nient’altro che “ti amo, mamma”».

Dopo la diffusione della notizia il portavoce del Dipartimento di stato mericano, Ned Price, ha chiesto alla Russia che i due cittadini vengano trattati come prigionieri di guerra.

Il precedente

Nelle scorse settimane un tribunale dell’autoproclamata repubblica separatista di Donetsk ha condannato a morte, scatenando le proteste del governo del Regno Unito, due cittadini britannici catturati in battaglia nelle scorse settimane. I loro nomi sono Aiden Aslin e Shaun Pinner ma a differenze dei due americani, loro sono parte integrante dell’esercito ucraino già da diversi anni quando hanno deciso di arruolarsi con regolare contratto per combattere nel Donbass.

Shaun Pinner ha 48 anni ed è originario di Bedfordshire. Ha servito in Nord Irlanda e in Bosnia per l’esercito britannico nel reggimento della Royal Anglian. Mentre Aiden Aslin, è ufficialmente parte del corpo dei marines ucraini. Aslin ha 28 anni ed è originario del Nottinghamshire e in passato ha combattuto con la milizia curda delle Ypg contro l’Isis nel Rojava, in Siria. Nel 2017 al suo rientro nel Regno Unito è stato infatti arrestato per aver combattuto come foreign fighter, prima di partire nuovamente per l’Ucraina dove ha deciso di arruolarsi nell’esercito che combatteva nel Donbass.

Entrambi sono stati catturati nella città di Mariupol, ora totalmente sotto il controllo russo. Su di loro pende una condanna a morte, ma le autorità diplomatiche britanniche non escludono che si possa arrivare a uno scambio di priogionieri per la loro liberazione.

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