Il leader del gruppo di mercenari Wagner, Evgenij Prigožin, in un messaggio audio, ha detto che 25mila uomini sono pronti a marciare sulla Russia e a raggiungere Mosca. Ha invitato anche l’esercito regolare a unirsi a lui. «Tutti noi siamo pronti a morire. Tutti i 25mila, e poi altri 25mila».

Prigožin, che ha detto di avere già il controllo dei siti militari a Rostov, nella Russia meridionale e a circa 1.100 chilometri da Mosca, è accusato di «incitamento alla ribellione armata» (articolo 279 del codice penale), reato per il quale è prevista una pena fino ai vent’anni di reclusione. Le autorità russe hanno emesso un mandato di arresto. Secondo l’agenzia Tass, la sede della Wagner a San Pietroburgo è circondata da agenti delle forze dell’ordine russe.

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha tenuto un discorso alla nazione: «Mi rivolgo ai cittadini russi, agli eroi che combattono sul fronte, mi rivolgo anche a coloro che con l’inganno sono stati coinvolti in questa avventura criminale, in una rivolta armata», ha detto Putin.

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«Siamo impegnati in una battaglia in cui si decide il destino del nostro popolo». «Sono gravi le azioni che spaccano la nostra unità, sono una pugnalata alle spalle». «Difenderemo il nostro popolo e il nostro stato da qualsiasi tipo di tradimento interno». «Chi ha organizzato questa rivolta militare risponderà per questo».

Sergey Sobyanin, sindaco di Mosca, ha annunciato l'attuazione di “misure anti terrorismo” per le strade della capitale russa, con posti di blocco e controlli dei veicoli.

Cos’è successo

Nella tarda serata di venerdì, c’è stata un’escalation nello scontro che era in corso da tempo, e che contrapponeva Prigožin – e i suoi uomini – al Cremlino, e al ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, in particolare. Prigožin sostiene che, nella giornata di venerdì, un attacco aereo russo avrebbe colpito e ucciso i suoi soldati. Mosca nega che questo sia mai accaduto.

Le due fazioni russe sono ai ferri corti da mesi. Già il 24 maggio lo Stato maggiore di Mosca aveva diffuso una direttiva per i media russi in cui considerava «qualsiasi menzione di Wagner o Prigožin come un tentativo di screditare l’esercito russo».

Vladimir Alekseyev, vice capo dell’intelligence militare russa, ha definito la ribellione «un colpo di stato» e «una pugnalata alle spalle del paese e del presidente». Il ministero della Difesa ha condiviso un messaggio rivolto alla Wagner: «Facciamo appello ai combattenti delle squadre d’assalto Wagner: siete stati ingannati nell’avventura criminale di Prigožin e nella partecipazione a una ribellione armata».

«Molti dei vostri compagni di diverse squadre si sono già resi conto del loro errore chiedendo aiuto per garantire la possibilità di tornare in sicurezza ai loro punti di schieramento permanenti».

La situazione

Sui social sono state diffuse immagini di mezzi corazzati a Mosca. Alle 6.30 italiane, Prigožin ha annunciato di aver preso il controllo del quartier generale delle forze armate russe nel centro di Rostov, capoluogo dell'omonima regione della Federazione russa, a circa 1.100 chilometri da Mosca. Lo ha sostenuto in un video diffuso su Telegram. «I siti militari di Rostov sono sotto controllo, compreso l'aeroporto», ha detto.

Le notizie ufficiali riportano al momento che tutti gli eventi pubblici programmati per il fine settimana a Rostov sono stati cancellati, come ha dichiarato il governatore della regione, Vasily Golubev. Le forze dell'ordine stanno facendo tutto il necessario per «garantire la sicurezza dei residenti della regione di Rostov», ha dichiarato lo stesso governatore sul suo canale Telegram.

Nella capitale, saranno chiusi la piazza Rossa, il mausoleo di Lenin e la necropoli vicino al muro del Cremlino. Aleksander Gusev, governatore della regione di Voronezh, ha invitato i cittadini ad astenersi dal muoversi lungo l'autostrada M-4 Don, le strade regionali e locali. Intanto, nella notte la Russia ha lanciato una serie di attacchi sulla capitale dell'Ucraina. Secondo quanto riferito dal The Kyiv indipendent – che cita l'amministrazione militare dell’oblast di Kiev – ci sarebbero morti e feriti.

Mychajlo Podolyak, consigliere del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, ha scritto su Twitter che la rivolta di Prigožin è solo l’inizio di quello che accadrà presto in Russia.

Chi è Prigožin

Prigožin, leader del gruppo Wagner, è noto anche come “cuoco di Putin”. Il soprannome deriva dal fatto che Prigožin aveva un ristorante a San Pietroburgo dove erano soliti recarsi Putin e i suoi ospiti. Nel 1981 fu condannato a 13 anni di carcere per una rapina a mano armata insieme a dei complici, in cui lui soffocò una donna sino a farla svenire per derubarla, e per sei furti in appartamento a Leningrado.

Dopo aver scontato 9 anni in un carcere di media sicurezza, Prigožin fu rilasciato nel 1990 con la concessione della grazia. Da quel momento cominciò una carriera imprenditoriale di successo con l’apertura di casinò e appunto un ristorante di lusso sulle rive del fiume Vyatk, dove Putin ha festeggiato anche il suo compleanno. 

Questa fiducia si tradusse in contratti governativi per la fornitura di servizi di catering e mense agli impiegati statali e militari, con la società Concord divenuta l’ombrello finanziario di Wagner e dell’Internet research agency, sua fabbrica di troll.

Il gruppo Wagner è attivo dal 2014 ed è ufficialmente un gruppo di sicurezza e una compagnia militare privata, composta da mercenari ed ex galeotti. È stato impiegato in vari teatri di guerra, a partire dal Donbass e in varie zone dell’Africa, spesso con un rapporto non ben definito con l’esercito russo.

Anche se frizioni c’erano già state in Siria, i rapporti con i vertici della Difesa si sono inaspriti ulteriormente nel corso della guerra in Ucraina, con Prigožin che ha denunciato, a più riprese, l’abbandono dei suoi soldati al fronte, senza gli adeguati rifornimenti.

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