La Russia sarà «costretta a reagire» se il Regno Unito invierà proiettili all’uranio impoverito in Ucraina, ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante la conferenza stampa al termine dell’incontro con il suo omologo cinese Xi Jinping. Secondo Putin, questi proiettili sono armamenti dotati di «componente nucleare». «Non c’è dubbio che questa faccenda finirà male per Londra», ha aggiunto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. 

Il governo britannico ha immediatamente risposto alle minacce. Le munizioni che saranno inviate in Ucraina sono di tipo «standard» e non hanno nessun componente nucleare, mentre Putin sta facendo «disinformazione».

Di cosa parliamo

L’uranio impoverito è ciò che resta dopo il processo di arricchimento necessario a creare il combustibile per le centrale nucleari o per le bombe atomiche. Si tratta di un materiale tossico e leggermente radioattivo, ma non sono queste le proprietà che interessano ai fabbricanti di munizioni.

Il vantaggio principale dell’uranio impoverito è che è estremamente denso e quindi pesante, circa 1,7 volte più del piombo. Per questo viene utilizzato come componente nei proiettili perforanti. Un’anima di uranio impoverito, ad esempio, rende un proiettile più pesante e quindi dotato di maggiore energia cinetica. 

Il Regno Unito ha confermato che invierà in Ucraina proiettili con uranio impoverito come parte della sua spedizione di carri armati Challanger. I cannoni di questi veicoli possono sparare proiettili anticarro con uranio impoverito: una sorta di gigantesca “freccetta” con la punta di acciaio e l’anima costituita dal materiale leggermente radioattivo per renderla più pesante.

Questo tipo di proiettile è molto diffuso tra le principali forze armate del mondo. Anche la Russia possiede nei suoi arsenali proiettili all’uranio impoverito. Il Pentagono ha fatto sapere che al momento gli Stati Uniti non hanno inviato in Ucraina nessun proiettile di questo tipo.

I problemi

Nell’impatto con la corazza di un veicoli nemico, i proiettili all’uranio impoverito si disintegrano, il materiale tossico viene vaporizzato e si disperde come una nuvola che si deposita dentro e intorno al veicolo danneggiato, soprattutto nel caso in cui quest’ultimo abbia preso fuoco. La polvere che viene dispersa dall’impatto è tossica per gli esseri umani, un pericolo ritenuto maggiore di quello conseguente dalla sua leggera radioattività.

Gli effetti dell’utilizzo di queste munizioni sulla salute della popolazione e suoi militari che si trovano nelle aree dove vengono utilizzati è da tempo al centro di studi scientifici e di molte preoccupazioni. Diverse ricerche sono state pubblicate sull’aumento dei rischi di vari tipi di tumore e di problemi ai reni dopo l’utilizzo di questo tipo di munizioni in conflitti come le due invasioni dell’Iraq, nel 1991 e nel 2003, e dopo l’intervento militare Nato in Serbia e Kosovo del 1999. Al momento non esistono trattati internazionali che vietano questo tipo di munizioni.

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