Putin è alla disperata ricerca di soldati da mandare al fronte e vuole in ogni modo evitare il ricorso a una nuova mobilitazione generale, scrive Bloomberg. Secondo un’agenzia di intelligence europea, citata daò network americano, il Cremlino si prepara a reclutare nuovi carcerati e a richiedere nuovi volontari dalla Cecenia per rimpiazzare le perdite subite al fronte e il ridimensionamento del gruppo Wagner.

Il presidente russo Vladimir Putin non vorrebbe ricorrere a una nuova mobilitazione e non sarebbe intenzionato nemmeno ad autorizzare l’utilizzo dei soldati di leva in Ucraina. Per questo starebbe facendo pressioni sulla Cecenia per aver nuovi soldati.

Secondo le intelligence occidentali, il ministero della Difesa ha già reclutato 15mila carcerati dalle prigioni e dai campi di lavoro della Russia. Nei mesi passati era stato il gruppo Wagner ha reclutare nelle carceri russe. Si calcola che il gruppo abbia reclutato fino a 40mila prigionieri, la maggior parte dei quali sarebbero rimasti uccisi o feriti nell’assalto a Bakhmut.

Secondo quanto dichiarato dal leader della repubblica autonoma di Cecenia Ramzan Kadyrov, ci sono già 7mila combattenti cecini in ucraina e altri 2.500 sono già in addestramento. In realtà ci sono molti dubbi su quanti siano davvero gli effettivi a disposizione di Kadyrov e quale sia davvero la loro preparazione in vista di un moderno conflitto ad alta intensità.

Makiivka

Kiev ha lanciato un attacco contro Makiivka, la città gemella di Donetsk, capitale dell’omonima regione occupata dalla Russia fin dal 2014. Nel bombardamento della città sarebbe stato colpito un deposito di munizioni, come sarebbe confermato dai filmati che mostrano un’eplosione di grandi dimensioni nel centro abitato. Le autorità della cosiddetta repubblica autonoma di Donetsk, una persona è morta e altre 40 sono rimaste ferite nell’esplosione. Decine di abitazioni, dodici scuole e altrettanti asili sarebbero stati danneggiati. Nel frattempo, il governatore della regione russa di Belgorod dice che diversi villaggi sono stati colpiti da razzi provenienti dall’Ucraina. 

Zelensky alla Cnn

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato un’intervista esclusiva a Cnn in cui ha parlato a lungo della situazione in Russia. A proposito dell’ammutinamento del gruppo Wagner lo scorso 23 giugno, Zelensky sostiene che «metà della popolazione» fosse schierata con il leader mercenario Evgenij Prigožin. «Lo abbiamo visto tutti questo processo che ci ha mostrato come almeno metà dei russi abbia molti dubbi sul regime». A proposito del suo omologo russo, Zelensky si chiede: «Che fine ha fatto dopo tutti questi eventi? Lo vediamo raramente fuori per le strade. Lo vediamo nel suo ufficio, ma mai all’esterno».

Armi chimiche in Donbass

Un portavoce del ministero della Difesa ucraino ha accusato la Russia di aver utilizzato armi chimiche durante un bombardamento nella regione orientale del Donbass. Secondo quanto dichiarato dal colonnello Oleksiy Dmytrashkivsky, diversi soldati ucraini hanno mostrato sintomi come nausea, vomito e perdita di conoscenza dopo aver subito un bombardamento nei pressi di Bakhmut. Secondo gli ucraini, il composto utilizzato sarebbe la “lewisite”, un’agente vescicante utilizzato per la prima volta nel corso della Prima guerra mondiale.

Dmytrashkivsky ha mosso le sue accuse martedì e il suo post ha iniziato a circolare in modo virale ieri. Non è la prima volta che i russi vengono accusati di aver utilizzato agenti chimici, come lacrimogeni, sul fronte orientale, ma nessuna conferma indipendente è stata prodotta fino a questo momento.

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