Il presidente russo Vladimir Putin appare sempre meno in controllo della sua cerchia ristretta di militari e consiglieri, mentre la rivalità tra il ministero della Difesa, gli alti comandi dell’esercito e i sostenitori del fondatore del gruppo Wagner Evgenij Prigožin sembra arrivata a un punto esplosivo. Putin sembra però incapace di decidere con chi schierarsi. Ieri, una nuova ondata di critiche ha colpito gli alti comandi dell’esercito quando una serie di canali Telegram ha riportato la notizia di una colonna di soldati russi colpiti dall’artiglieria ucraina dopo aver atteso sull’attenti per due ore un generale che avrebbe dovuto tenere loro un discorso. 

Shoigu a rischio?

Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, è un alleato e un membro del cerchio ristretto del presidente russo da oltre vent’anni, ma Putin non sembra disposto a difenderlo di fronte all’innarestabile serie di rovesci subiti dalle sue truppe in Ucraina. In una dimostrazione di sfiducia quasi senza precedenti, martedì Putin ha incontrato al Cremlino un gruppo di corrispondenti di guerra estremamente critici nei confronti di Shoigu. Quando gli hanno domandato delle incursioni ucraine nella regione russa di Belgorod, Putin ha risposto: «Qualcuno si sarebbe dovuto preparare in modo migliore». In molti hanno notato che questa settimana, durante una visita ad un ospedale militare trasmessa in TV, Putin ha ostentamente girato le spalle al suo ministro della Difesa. Ma come ha notato Mark Galeotti, un esperto di dinamiche interne del Cremlino, cacciare un ministro della Difesa addossandogli la responsabilità di un disastro militare «è una mossa politica che si può fare una volta soltanto. Scelto un successore, bisogna essere sicuri che la situazione sul campo cambierà».

Una chanche per Prigožin?

La decisione di Putin di incontrare i corrispondenti di guerra, molti dei quali freelance indipendenti che si mantengono con donazioni ai loro canali Telegram, mostra la crescente sfiducia del presidente nel ministero della Difesa e il suo desiderio di ottenere informazioni da fonti alternative. Ma non significa necessariamente che le quote di Prigožin siano in salita. Putin, ad esempio, ha detto di appoggiare il piano del ministero della Difesa per mettere sotto contratto tutte le formazioni militari private e volontarie, una mossa a cui Prigožin si è opposto fermamente. Putin però ha addolcito la pillola, affermando che il piano ha l’unico scopo di estendere anche ai “volontari” i benefit sociali e lo status di veterani assegnato ai soldati regolari. Con la conquista di Bakhmut e con le sue costanti professioni di lealtà a Putin, Prigožin ha certamente conquistato dei punti. Ma la sua crescente popolarità rischia di essere un’arma a doppio taglio se Putin dovesse decidere che il leader di Wagner sta iniziando a fargli ombra.

Odessa

Mentre nel Cremlino le divisioni appaiono sempre più profonde, l’aviazione russa ha bombardato la città di Odessa. Almeno tre persone sono morte e altre 13 sono rimaste ferite quando alcuni missili hanno colpito un ristorante e un grande magazzino. Odessa, una città con un carattere e una storia considerate particolarmente “russe”, era stata relativamente risparmiata dagli attacchi fino a questo momento.

 

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