Mentre la controffensiva ucraina inizia ad ottenere i primi successi, l’aviazione russa ha lanciato una rappresaglia contro Kryvyi Rih, la città natale del presidente Volodymyr Zelensy. Nella notte tra lunedì e martedì, la città di 600mila abitanti nel centro dell’Ucrain è stata oggetto di un «massiccio attacco», ha detto il governatore della regione Serhii Lysak. Almeno 11 persone sono morte e altre 25 sono rimaste ferite nell’esplosione di un palazzo residenziale che, secondo le autorità ucraine, sarebbe stato colpito da un missile da crociera lanciato dai russi. 

Secondo le forze armate ucraine, i russi avrebbero lanciato in tutto 14 missili e 4 droni suicidi, numerosi dei quali sarebbero stati indirizzati contro la città Kryvyi Rih. Dieci missili sono stati intercettati dalla contraerea ucraina, sostiene Kiev. L’ex primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk sostiene che dall’inizio dell’anno la Russia abbia lanciato oltre missili contro le città ucraina. Gli attacchi sono aumentatità di intensità a partire dalla fine di aprile, quando per oltre un mese la capitale Kiev è stata attaccata quasi ogni notte. La frequenza dei lanci è diminuita nelle ultime settimane mentre l’aviazione russa riempie nuovamente le sue scorte, sostengono diversi analisti.

Situazione della controffensiva

Nella seconda settimana dall’inizio della controffensiva, gli ucraini continuano ad attaccare lungo il fronte meridionale e quello orientale. Kiev sostiene di aver occupato la città di Makarivka, lungo l’asse centrale dell’avanzata sul fronte sud, quello dove fino a questo momento sono stati ottenuti i maggiori successi. La città, però, sembra ancora contesa e gli account social vicini alle forze armate russe riferiscono di scontri e contrattacchi.

Parlando ad un incontro con alcuni corrispondenti di guerra, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la controffensiva ucraina è stata fermata in ogni settore e che Kiev sta subendo perdite dieci volte superiori a quelle russe. Putin ha aggiunto che gli obiettivi del conflitto non sono cambiati. Lo scopo della cosiddetta “operazione militare seciale” resta «denazificare e demilitarizzare l’Ucraina».

Non c’è modo di verificare le affermazioni di Putin sulle perdite subite e anche gli analisti raccomandando prudenza in questa fase del conflitto. Gli ucraini hanno effettivamente subito perdite pesanti nei primi giorni della controffensiva, ma i filmati di origine russa che mostrano veicoli ucraini distrutti sono diminuiti di numero e sembra che per il momento le forze armate di Kiev non abbiamo più subito particolari rovesci.

Lukashenko minaccia

Il leader bielorusso Alexander Lukashenko ha annunciato che «a giorni» arriveranno nel suo paese le testate nucleare tattiche promesse dalla Russia. Lukashenko ha aggiunto che «non esiterà ad usarle» nel caso di aggressione al suo paese. «È stata una mia richiesta avere queste testate. Perché? Perché nessuno ha mai aggredito una potenza nucleare ed io non voglio che nessuno ci aggredisca», ha detto Lukashenko.

L’arrivo in Bielorussia delle testate nucleari tattiche, cioè con una potenza ridotta e pensate per essere usate contro obiettivi militari, è il frutto di un accordo tra Putin e Lukashenko dello scorso maggio. Nonostante le parole del leader bielorusso, il Cremlino ha sempre affermato che l’esercito russo manterrà il controllo delle testate, il cui impiego potrà essere autorizzato soltanto dal presidente russo Putin.

Munizioni all’Uranio

Secondo un’esclusiva del Wall Street Journal, gli Stati Uniti avrebbero deciso di fornire munizioni all’uranio impoverito all’Ucraina. La discussione, scrive il quotidiano, ha riguardato in particolare come equipaggiare i carri armati Abrams che saranno inviati in Ucraina. I proiettili all’uranio impoverito sono uno speciale tipo di munizione utilizzato in particolare per colpire veicoli corazzati nemici.

Si tratta di munizioni non esplosive che si basano sulla forza cinetica per perforare il proprio bersaglio. L’uranio impoverito viene utilizzato per la sua densità e per la sua maggiore economicità rispetto ad altri materiali con simile densità, come il tungsteno. 

L’uranio impoverito è leggermente radioattivo ed è altamente tossico per gli esseri umani. L’utilizzo di proiettili di questo tipo causa una dispersione di materiali inquinanti che possono causare danni a lungo termine. Fino a questo momento, però, gli studi per isolare l’impatto dell’uranio impoverito da tutti gli altri materiali tossici rilasciati su un campo di battaglia non hanno condotto risultati conclusivi. I proiettili all’uranio impoverito non sono vietati da alcuna convenzione internazionale.

© Riproduzione riservata