La caccia ai migranti irregolari è ormai un chiodo fisso per Rishi Sunak. Il premier sembra avere le idee chiare, o forse le sta provando tutte per serrare le fila dell’elettorato conservatore in vista delle elezioni generali. 

Per farlo, uno dei temi su cui nei prossimi mesi Sunak batterà di più – insieme all’economia – sarà quello dell’immigrazione. Prima di essere nominato premier aveva promesso di fermare i barchini dei migranti che attraversano il canale della Manica, d’altronde oggi l’arrivo dei migranti irregolari è una delle questioni più sentite dalla popolazione britannica.

Tra il marzo 2022 e lo stesso mese del 2023, secondo i dati di Downing Street, i migranti entrati irregolarmente nel Regno Unito con i barchini sono stati più di 45mila, di cui la metà ad agosto, settembre e ottobre.

Dallo scorso aprile fino al 7 agosto, i numeri rispetto allo stesso periodo precedente sono stati leggermente più bassi, poco più di 11mila persone. Ma i prossimi mesi sono quelli più “caldi" per le acque del canale e per questo Sunak ha messo il tema al centro della sua agenda e della sua comunicazione.

Il confino africano o atlantico

Il piano Ruanda, nonostante decine di milioni di sterline spese per gli accordi con il paese africano, non è mai partito e ora potrebbe essere definitivamente bloccato dalla Corte suprema. Le indiscrezioni degli ultimi giorni hanno ridato attualità alla possibilità di un piano alternativo: invece di spedire i richiedenti asilo in Ruanda, mandarli sull’isola di Ascensione, un possedimento britannico in mezzo all’Atlantico che fa parte del territorio d’oltremare di Sant’Elena, Ascensione e Tristan da Cunha.

L’isola ospita una base militare, un migliaio di abitanti e poco altro. Ma le difficoltà economiche e logistiche del progetto sarebbero elevate, anche solo per trovare il personale per le strutture ricettive disposto ad abitare confinato per lunghi periodi.

Inoltre, Jacob Rees-Mogg, parlamentare conservatore ed ex ministro nei governi di Boris Johnson e Liz Truss, ha stimato che il governo dovrebbe stanziare per ogni migrante una cifra pari a un milione di sterline. Numeri che rendono difficile una sua realizzazione, nonostante sia un’idea presente da anni nei programmi dei conservatori. Tuttavia, pare una bandiera da sventolare in campagna elettorale più che una soluzione efficace.

Il distopico alloggio galleggiante

Stesso discorso per l’utilizzo della Bibby Stockholm, la distopica ‘prigione’ galleggiante parcheggiata al largo di Portland, nel sud dell’Inghilterra. Nelle ultime ore ha cominciato ad accogliere i primi migranti, finora poche decine, ma secondo i piani del governo dovrebbero arrivare a quota 500.

Considerando che i casi di richieste di asilo nel Regno Unito, fino allo scorso maggio, erano arrivate a circa 75mila, l’uso della particolare chiatta non pare possa essere più di tanto funzionale.

Tra l’altro la Bibby Stockholm ha 222 alloggi, ideati per accogliere ognuno una persona. L’impiego di letti a castello ha raddoppiato la capienza, a scapito delle condizioni sanitarie e di sicurezza degli ospiti. Per il sindacato dei vigili del fuoco (l’Fbu) in caso di incidenti la struttura potrebbe diventare una trappola mortale. E Jenny Harries, direttrice dell’Uk Health Security Agency, ha lanciato l’allarme sulla possibilità di infezioni respiratorie in spazi così angusti.

Le roboanti misure

Tra le altre misure annunciate recentemente da Sunak ci sono gli accordi stretti con Parigi per non far partire dalla costa francese i barchini, e quelli con Tirana. Accordi presi anche con la Bulgaria a giugno e con la Turchia ieri. Dall’Albania provengono la maggior parte dei migranti irregolari arrivati sulle coste inglesi nel 2022: più di 12mila, il 28 per cento del totale. 

Un dato insolito – anche perché nel 2021 erano stati solo 800 – dovuto, secondo il dipartimento dell’Interno britannico, alla crescita dei gruppi criminali albanesi nel nord della Francia che favoriscono l’immigrazione.

Oltre alla legge con cui viene vietata la permanenza nel Regno Unito a chiunque entri irregolarmente, anche in possesso dei requisiti per l’asilo, Londra ha deciso di applicare pesanti multe per chi nel Regno Unito affitta gli appartamenti o offre lavoro ai migranti irregolari. Un’ulteriore stretta riguarda le strutture alberghiere che ospitano i richiedenti asilo, tra cui molte segnalate per le condizioni disumane in cui vengono tenuti gli ospiti.

Il governo vuole agire per chiuderli, per «fermare la farsa» – parole di Sunak – visto che secondo Downing Street costano ai contribuenti sei milioni al giorno.

La rincorsa dei laburisti

I conservatori stanno quindi prendendo provvedimenti controversi e drastici. Dall’altra parte i laburisti restano a guardare, con il partito guidato da Keir Starmer che già pensa alle urne in arrivo tra fine 2024 e inizio 2025. I sondaggi li danno in vantaggio di circa 20 punti percentuali sui Tories e, consapevoli della sensibilità dei britannici sul tema immigrazione, non vogliono sbilanciarsi troppo, ritrovandosi così a rincorrere Sunak.

Lo confermano le proposte fatte dal ministro ombra per l’Immigrazione, Stephen Kinnock. Il laburista ha infatti dichiarato di voler combattere gli sbarchi irregolari istituendo una nuova unità di polizia transfrontaliera, reprimendo i gruppi criminali dietro l’immigrazione, negoziando accordi con Francia e Unione europea per i rimpatri e affrontando «le crisi umanitarie alla fonte aiutando i rifugiati nella loro regione».

Un programma vasto e non molto dissimile da quello dei conservatori. La vera opposizione pare essere in mano alla società civile e alle organizzazioni per i diritti umani, che infatti nelle ultime ore hanno evitato che diversi migranti salissero sulla Bibby Stockholm.

Sunak le sta provando tutte, tanto che negli scorsi giorni ha approvato delle misure per proteggere il prezzo delle pinte di birra nei pub e ha dato il via libera a nuove trivellazioni per l’estrazione di petrolio e gas nel mar del Nord. Il tempo non gioca a suo favore e la sconfitta alle urne è comunque probabile, ma sta provando a evitare una totale disfatta. Nei prossimi mesi si capirà se l’immobilismo dei laburisti sarà stata una mossa pragmatica o miope.

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