Gli altri italiani saranno rilasciati nei prossimi giorni. Per i cittadini provenienti da paesi che non hanno rapporti diplomatici e consolari con Israele le procedure per il loro rilascio sono più complicate. In sciopero della fame gli attivisti tunisini. L’Onu condanna l’abbordaggio
Alle 13.46 è atterrato all’aeroporto di Fiumicino il volo partito da Ben Gurion con a bordo il senatore Marco Croatti (M5s), l'eurodeputata Annalisa Corrado (Pd), il deputato Arturo Scotto (Pd) e l'eurodeputata Benedetta Scuderi (Avs). Ad accoglierli i loro colleghi di partito e giornalisti. Poche le dichiarazione rilasciate dai parlamentari, ancora scossi dall’abbordaggio e arresto da parte delle autorità israeliane che hanno intercettato in mare tutte le navi cariche di aiuti umanitari per Gaza della Global Sumud Flotilla (Gsf).
Nei prossimi giorni rientreranno in Italia anche i giornalisti e attivisti che ora si trovano ancora detenuti. In totale sono 470 le persone arrestate da Israele che ha dispiegato per l’operazione oltre 600 agenti di polizia nel porto di Ashdod. Tra loro oltre venti reporter internazionali.
Il team legale italiano che segue la Gsf ha denunciato maltrattamenti contro gli equipaggi. «Gli attivisti fermati da Israele sono rimasti per ore senza né cibo né acqua. Fino alla serata di giovedì», hanno detto. «A parte il pacco di patatine dato a Greta e mostrato alle telecamere non è stato dato altro», aggiungono. Secondo gli avvocati gli attivisti hanno subito «alcuni abusi verbali ma anche fisici: dal bombardamento con gli idranti al fatto che siano stati fatti salire sulle navi con i fucili puntati».
Tunisia e Algeria
Per i cittadini provenienti da paesi che hanno rapporti diplomatici e consolari con Israele le procedure per il loro rilascio sono in corso. Diverso è il caso degli attivisti tunisini e algerini. Il presidente tunisino, Kaïs Saïed, ha ricevuto a palazzo Cartagine il suo ministro degli Esteri per raddoppiare gli sforzi e liberare i suoi 25 connazionali che nel frattempo hanno iniziato uno sciopero della fame.
Al loro rilascio sta lavorando un pool di 40 avvocati che hanno denunciato condizioni di detenzione e trattamenti «lontani dall’essere umano», ciò nonostante il morale degli attivisti rimane alto. Probabilmente verranno espulsi verso l’Egitto, in attesa di capire se anche la Giordania dia il suo assenso.
La Turchia ha fatto sapere che presto i 48 cittadini turchi – tra cui attivisti, difensori dei diritti umani ed esponenti della società civile – saranno presto liberati. «L'evoluzione della situazione dei nostri cittadini viene seguita da vicino – ha detto in una nota il ministero degli Esteri – Ci aspettiamo che siano liberati nei prossimi giorni. Le feste religiose in Israele hanno rallentato le procedure, al momento possiamo dire che i detenuti stanno bene e non presentano problemi di salute».
Gli insulti di Ben Gvir
Nelle ultime ore è circolato anche un video in cui il ministro per la Sicurezza nazionale, l’esponente dell’ultradestra Itamar Ben Gvir, insulta gli attivisti arrestati accusandoli di essere dei terroristi. I fatti sono accaduti nella notte di giovedì quando il ministro si è recato nell’area del porto di Ashdod dove erano detenuti.
«Penso che debbano essere tenuti qui per alcuni mesi in una prigione israeliana, in modo che si abituino all'odore dell'ala terroristica», ha scritto poi su X. Il ministro ha anche accusato il premier Benjamin Netanyahu di commettere un «errore» a espellere gli arrestati «perché questo li spingerà a tornare ancora e ancora e ancora».
Ben Gvir ha anche accusato la flotta di non aver trasportato con sé gli aiuti umanitari. «A due anni dall'inizio di un genocidio, la posizione di Ben-Gvir (il ministro della Sicurezza nazionale israeliano) e di Israele secondo cui la Global Sumud Flotilla avrebbe trasportato pochi o nessun aiuto umanitario non è solo palesemente falsa: è oscena. Le imbarcazioni sono state accuratamente documentate, cariche di forniture mediche, cibo e altri beni vitali per le persone di Gaza, sottoposte a una carestia sistematica imposta da Israele», ha risposto in un comunicato la Gsf.
Contro Ben Gvir si sono schierati anche alcuni membri dell’opposizione. «Noi pensiamo che Ben Gvir dovrebbe stare in una prigione all’Aia nel reparto criminali di guerra. Intanto però sanzioniamolo. Gli insulti ai 'prigionieri' italiani dovrebbero essere da soli ragione sufficiente», ha scritto su X il leader di Azione, Carlo Calenda. Invece la maggioranza di centrodestra non ha risparmiato critiche neanche nella giornata di ieri.
Condanne
E mentre anche la Marinette, l’ultima barca della Flotilla con a bordo sei persone, è stata intercettata dalla Marina israeliana, anche le Nazioni Unite si uniscono alle dichiarazioni di condanna di diversi capi di stato e di governo per gli abbordaggi operati a 70 miglia da Gaza. «Riteniamo che le leggi applicabili alle acque internazionali debbano essere rispettate», ha detto il portavoce Onu Farhan Haq ai giornalisti.
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