Aleksej Navalnyj è stato trasferito nell’ospedale penitenziario del carcere IK-3 di Vladimir, città a 180 chilometri a est di Mosca, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Intanto, il leader di opposizione russo prosegue lo sciopero della fame, iniziato in forma di protesta per le mancate cure tre settimane fa. Tuttavia, le autorità russe, oltre ad annunciare il trasferimento di Navalny, hanno dichiarato che ha accettato di assumere degli integratori.

Dopo l’annuncio del trasferimento da parte degli agenti, il direttore della Fondazione anti corruzione, Ivan Zhdanov, ha fatto sapere che IK-3 è «una colonia di tortura, solo con un ospedale grande, in cui vengono portati i pazienti gravi», a confermare le pessime condizioni in cui verte Navalny. Gli alleati dell'oppositore politico hanno convocato una manifestazione nazionale per mercoledì, giorno in cui il presidente Vladimir Putin terrà l'annuale discorso alla nazione.

La reazione di Mosca

Dopo l'annuncio della protesta da parte dei sostenitori politici di Aleksej Navalny, la polizia russa ha messo in guardia i cittadini dal partecipare alla manifestazione. «Unità del ministero e altre forze dell'ordine non consentiranno alcuna destabilizzazione della situazione e prenderanno tutte le misure necessarie per mantenere la legge e l'ordine nelle regioni del Paese", ha dichiarato un portavoce del ministero dell'Interno. I cittadini, sono inoltre stati esortati dal portavoce a non «mettere a repentaglio la loro salute e sicurezza partecipando alle proteste», che violerebbero i divieti anti Covid-19 sugli assembramenti.

Le proteste dovrebbero svolgersi poco dopo il discorso annuale del presidente Vladimir Putin, in almeno 39 città del paese.

Sotto gli occhi del mondo

In merito alla preoccupazione della comunità internazionale circa le condizioni di salute di Aleksej Navalny e il rischio che questi possa morire in carcere, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato: «Non abbiamo alcuna reazione alle dichiarazioni fatte da rappresentanti di altri Stati, non è una preoccupazione che prendiamo in considerazione».

Peskov ha inoltre aggiunto che «le condizioni di salute dei detenuti in Russia non possono e non devono interessare» i paesi occidentali.

Diversi leader politici, anche in Italia, infatti, hanno espresso la loro in merito al trattamento imposto all'oppositore politico di Putin, chiedendo espressamente un'azione decisa da parte di Bruxelles.

Anche se, come precisato dall’Alto rappresentante dell'Unione europea, Josep Borrel, «per il momento non stiamo lavorando a un aumento delle sanzioni contro la Russia», sottolineando che «ovviamente la situazione potrebbe cambiare». 

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