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L’opposizione a Putin esiste e resiste, ma non riesce a marciare unita

  • Dal noto caso della giornalista Anna Politkovskaja, assassinata nell’ascensore del suo palazzo a Mosca nel 2006, dopo minacce seguite ai suoi articoli sulla violazione dei diritti umani nelle guerre cecene, è emersa una situazione allarmante per il giornalismo d’inchiesta.
  • La situazione è drammaticamente peggiorata poco prima dell’invasione russa in Ucraina, con diverse testate giornalistiche online come Meduza e TvRain, etichettate come «agenti stranieri», che sono state costrette a lasciare la Russia per continuare la loro azione di media indipendenti dall’estero.
  • Negli anni anche l’opposizione extraparlamentare è stata oggetto di vincoli amministrativi e burocratici che non hanno consentito di ottenere una rappresentanza parlamentare.  

In un articolo apparso il 17 aprile sul sito della Bbc, il giornalista ucraino Vitaly Shevchenko si poneva la seguente domanda: «Dove sono i leader dell’opposizione in Russia oggi?» Domanda più che lecita dopo la notizia della condanna a 25 anni, in un penitenziario di massima sicurezza, del dissidente Vladimir Kara-Murza, per aver criticato l’invasione russa in Ucraina e dopo la firma del decreto presidenziale di Vladimir Putin che introduce la pena del carcere a vita per «alto tradimento». Un

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