Per i soldati dell’Ucraina impegnati nel conflitto con la Russia di Vladimir Putin uno dei migliori alleati è il missile anticarro americano Javelin. Le forze armate russe, infatti, sono molto più forti di quelle ucraine: hanno più uomini, mezzi blindati e carri armati.

Lo stesso presidente ucraino, Volodomyr Zelensky ha detto più volte in pubblico che il suo esercito non è in grado di contrastare un’aggressione russa e ha chiesto sostegno agli Stati Uniti e ai paesi europei.

Ma grazie a questa arma avanzata, i soldati ucraini sono in grado di pareggiare, almeno in parte i conti. Secondo informazioni preliminari l’esercito ucraino ha distrutto almeno 15 i carri russi distrutti grazie ai missili Javelin.

Un ufficiale ucraino ha raccontato al giornalista Micheal Weiss: «Nel 2014 ci difendevamo con gli Rpg [un tipo di razzo più semplice ed economico] e con quelli era difficile distruggere un T-72 [un carroarmato russo]. Adesso non è più un problema».

Quest’arma ha acquistato una vasta popolarità in Ucraina quando, nei mesi scorsi, ha iniziato a essere consegnata alle sua forze arme. Oggi, “Saint Javelin” è un meme diffuso sui tutti i social media ucraini, oltre che una linea di accessori e abbigliamento che devolve i suoi profitti ad orfani di guerra.

Le notizie diffuse subito dopo l’invasione russa non sono rassicuranti. Diversi avamposti militari e punti strategici non hanno retto l’offensiva di Putin, ma in altri si continua a combattere. Tra le armi in dotazione della difesa ucraina ci sono i missili anticarro Javelin, diventati il simbolo del sostegno statunitense a Kiev.

L’arma

I missili Javelin, entrati in funzione nel 1996, sono uno dei più avanzati sistemi anti carro al mondo, pensati per essere usati da un piccolo gruppo di soldati appiedati contro mezzi pesanti. Con una certa dose di abilità possono essere usati anche contro elicotteri che volano a bassa quota.

Il Javelin è composto da un lanciatore che è possibile portare in spalla e viene trasportato, generalmente, da due uomini: un tiratore e un portatore di munizioni (ma può essere usato da una sola persona). Il portatore ha anche il compito di monitorare che non ci siano ostacoli e di aiutare l’altro soldato nell’individuare i bersagli.

Il Javelin può essere utilizzato in due modi: con un attacco diretto con cui il missile colpisce direttamente l’obiettivo a una quota superiore dal punto di lancio di massimo 60 metri. Oppure, il missile può essere sparato in aria fino a 150 metri di altezza prima di cadere in picchiata sul bersaglio.

L’altezza e la traiettoria del missile servono a colpire la parte superiore dei blindati, protetta in genere da una corazza più leggera. Ogni singolo missile Javelin pesa 22 chili e ha un costo non indifferente: circa 70mila dollari.

Ma i moderni carri russi sono dotati di un sistema di protezione per contrastare gli attacchi. È stata ideata, infatti, un’armatura reattiva (era – explosive reactive armour) che viene attaccata all’esterno del carro composta da placche esplosive che impattano il missile poco prima dell’esplosione. Alcuni Javelin sono dotati di doppia testa esplosiva: la prima pensata per innescare l’armatura reattiva, la seconda per penetrare la corazza vera e propria.

Made in Usa

Un soldato ucraino che lanci un missile anti carro Nlaw, un altro sistema in dotazione all'esercito (AP Photo/Vadim Ghirda)

Secondo gli ultimi dati sono quasi un centinaio i Javelin consegnati da Washington a Kiev, a questi si sommano altri promessi dalla vicina Estonia. Negli Stati Uniti i Javelin sono prodotti per l’esercito e il corpo dei marines da due aziende leader nel settore dell’industria bellica: la Lockheed Martin con sede in Florida e la Raytheon di Arizona.

Dal 2018, quattro anni dopo l’inizio del conflitto nel Donbass, la maggioranza dei missili anticarro in dotazione all’Ucraina sono prodotti a livello locale con costi minori. Tra questi c’è il missile Stugna-P, la cui efficacia si avvicina a quella dei Javelin.

Lo scorso 22 dicembre il Dipartimento di stato americano ha approvato la potenziale vendita del sistema missilistico anticarro alla Lituania. Un accordo dal valore di circa 125 milioni di dollari.

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