«Il primo obiettivo è ristabilire la sicurezza e la stabilità in tutte le città della Siria», ha detto il nuovo primo ministro ad interim siriano, Mohammed Al Bashir, dopo la rapida offensiva dei ribelli di Hayat Tahrir al Sham (Hts) che ha portato alla caduta del regime degli Assad, scappati in Russia. Mosca ha dato per la prima volta conferma, alla Nbc, dell’asilo concesso al presidente siriano Bashar al Assad, che è stato trasportato «nel modo più sicuro possibile», ha fatto sapere il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. «È al sicuro, e dimostra che la Russia agisce come richiesto in una situazione così straordinaria», ha detto.

PUNTI CHIAVE

09:02

Mosca conferma la presenza di Assad in Russia

08:41

Il premier ad interim Muhammad al Bashir: «Garantiremo i diritti di tutti»

08:37

Israele ha condotto 480 attacchi sul territorio siriano

14:57

Israele respinge l'accusa di un complotto con gli Stati Uniti per rovesciare Bashar al Assad

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha respinto l’accusa iraniana di un “complotto” tra Stati Uniti e Israele per rovesciare Bashar al-Assad in Siria, affermando che Teheran è responsabile della caduta del suo alleato. Katz, in visita al confine giordano con i comandanti militari, ha accusato l'Iran di cercare di stabilire un "fronte orientale" contro Israele e ha promesso di impedirlo, riporta l'AFP.

14:00

Blinken si dirige in Giordania e Turchia per i colloqui sulla Siria

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, si sta recando in Giordania per colloqui sulla Siria. Poi andrà in Turchia. Lo riporta Reuters. Blinken, che visiterà Aqaba, in Giordania, e Ankara , in Turchia, fino a venerdì, discuterà anche degli sviluppi regionali, compresi quelli in Israele, Gaza e Libano, ha affermato il dipartimento di Stato in una nota. Il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, invece è atteso in Israele.

13:35

Siria, data alle fiamme la tomba dell’ex presidente Hafez al Assad

La tomba dell'ex leader siriano Hafez al Assad, padre di Bashar al Assad, è stata data alle fiamme. Un video pubblicato sui social media ha mostrato ingenti danni al mausoleo nel villaggio della famiglia, Qardaha, nella provincia occidentale di Latakia. Non è chiaro ancora chi sia stato il responsabile dell'incendio. Hafez al Assad morì nel 2000 dopo aver governato la Siria per 30 anni. Il suo successore, Bashar al Assad, gli succedette e governò il paese per 24 anni prima di essere rovesciato nel weekend.

11:45

I siriani celebrano la caduta del regime di Assad

A Damasco i negozi hanno riaperto, il personale governativo è tornato al lavoro e la vita quotidiana nella capitale siriana sta gradualmente riprendendo. L'atmosfera, riporta la Bbc, è di sollievo dopo la fine di 50 anni di regime.

11:20

Il Qatar annuncia la riapertura della sua ambasciata in Siria

Il Qatar, dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, annuncia l'intenzione di riaprire l'ambasciata a Damasco. "Riaprirà presto l'ambasciata nella sorella Repubblica araba siriana dopo aver completato le disposizioni necessarie". Lo si legge in una nota del portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majed al Ansari. In una dichiarazione alla Qatar News Agency, al Ansari, ha affermato che questo passo "serve a rafforzare le storiche e strette relazioni fraterne tra i due Paesi e i due popoli fratelli". Il portavoce ritiene inoltre che i siriani "non vedono l'ora di costruire il loro Stato sulle fondamenta della giustizia, della pace, della stabilità e della prosperità".

11:02

Cremlino: «I raid di Israele non aiutano la stabilizzazione della Siria»

Gli attacchi di Israele sulle alture del Golan e nella zona cuscinetto "difficilmente contribuiranno a stabilizzare la situazione in una Siria già destabilizzata". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax. Inoltre Peskov ha fatto sapere che Mosca è in contatto con le forze che controllano la Siria per garantire la sicurezza delle basi russe e delle missioni diplomatiche. "Le questioni relative alla sicurezza delle strutture e dei cittadini russi in Siria sono di fondamentale importanza", ha detto. La Russia, ha aggiunto Peskov, secondo quanto riportano le agenzie russe, “mantiene un dialogo con tutti i paesi della regione e intendiamo continuare a farlo”.

 

10:59

Ong: ancora raid di Israele in Siria

Nella notte, per il quarto giorno consecutivo, ancora raid di Israele in Siria. L'Osservatorio siriano per i diritti umani sostiene che Israele continua a prendere di mira l'arsenale militare siriano. Gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato raid su diversi siti radar in Siria e hanno distrutto velivoli e apparecchiature radar all'aeroporto militare di Deir al-Zour. Lo riporta Bbc. Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver distrutto circa l'80 per cento delle forze armate del regime di Assad, con oltre 350 attacchi contro "obiettivi strategici" in Siria, tra cui Damasco, Homs, Tartus, Latakia e Palmira.

10:29

Siria: le forze filo curde annunciano una tregua con i filo turchi

Le forze filo curde che controllano vaste regioni del nord-est della Siria hanno annunciato una tregua con i gruppi filo turchi a Manbij, un'area prevalentemente araba, dove i combattimenti hanno causato 218 morti. "Abbiamo raggiunto un accordo di cessate il fuoco tramite la mediazione degli Stati Uniti", ha affermato il comandante delle Forze democratiche siriane (SDF) Mazloum Abdi, aggiungendo che i combattenti del Consiglio militare di Manbij affiliato alle SDF "saranno ritirati dall'area il prima possibile".

10:16

Almeno 31 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani su Gaza

Nuovi attacchi israeliani nella notte e durante la mattina di mercoledì hanno colpito la Striscia di Gaza centrale e settentrionale. Almeno 31 i palestinesi uccisi. Le autorità sanitarie hanno dichiarato che il raid aereo israeliano ha colpito una casa a Beit Lahiya e ha ucciso almeno 22 persone, tra cui donne e bambini. L'agenzia di stampa palestinese Wafa fa sapere che l'attacco è avvenuto su un edificio dove vivevano almeno 30 persone, molti sono ancora dispersi mentre proseguono le operazioni di soccorso. In un altro attacco nel campo di Nuseirat sono stati uccisi almeno sette palestinesi, molti altri sono rimasti feriti.

10:04

Media turchi, Blinken in visita in Turchia venerdì

È prevista, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Anadolu, una visita in Turchia del segretario di stato Usa Antony Blinken venerdì 13 dicembre. Il 7 e il 10 dicembre scorsi, Blinken ha sentito telefonicamente il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, con cui ha discusso degli ultimi sviluppi in Siria.

10:03

Papa Francesco: «Il popolo siriano possa vivere in pace e sicurezza»

"Seguo quanto sta avvenendo in Siria in questo momento delicato per la sua storia. Auspico che si raggiunga una soluzione politica che, senza altri conflitti e divisioni, promuova responsabilmente la stabilità e l'unità del Paese". Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale assicurando le sue preghiere affinché "il popolo siriano possa vivere in pace e sicurezza nella sua amata terra". Infine un appello: "Le diverse religioni possano camminare insieme nell'amicizia e nel rispetto reciproco per il bene di quella nazione afflitta da tanti anni di guerra". 

09:10

Khamenei: «Usa e Israele dietro quanto accaduto in Siria»

"Quello che è successo in Siria è stato progettato nelle sale di comando di Stati Uniti e Israele", ha affermato durante un discorso a Teheran la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, citato dall'agenzia di stampa Tasnim.

"Sì, un governo vicino alla Siria ha avuto un ruolo ovvio a questo riguardo e ancora lo ha, tutti lo possono vedere, ma il principale cospiratore, la mente e il centro di comando sono in America e nel regime sionista", ha insistito Khamenei, aggiungendo: "Abbiamo le prove e queste prove non lasciano spazio a dubbi". Khamenei ha sottolineato il ruolo giocato dalla Turchia negli eventi che hanno portato alla caduta del regime. 

"Gli analisti ignoranti immaginano che la resistenza si sta indebolendo e anche l'Iran si indebolirà, ma l'Iran è potente e diventerà più potente", ha poi concluso.

09:07

Ong, le strutture sanitarie a Damasco sono sull'orlo del collasso

L'organizzazione benefica Islamic Relief, con sede nel Regno Unito, ha affermato che le strutture sanitarie della capitale siriana sono sull'orlo di un "imminente collasso".

"La gente è felice e speranzosa, ma ha ancora paura di quello che succederà", ha detto un membro del gruppo presente a Damasco, scrive Al Jazeera. "Ovunque si vada, i servizi governativi di base sono in crisi perché i dipendenti sono fuggiti o hanno abbandonato il loro lavoro. Soprattutto le strutture sanitarie hanno bisogno di un sostegno urgente", ha aggiunto.

Nel frattempo, gli ospedali della città nord-occidentale di Idlib sono "pieni di feriti e i medici sono sovraccarichi di lavoro", mentre molti ospedali "soprattutto ad Hama e Damasco" sono "gravemente danneggiati".

09:02

Mosca conferma la presenza di Assad in Russia

La Russia sta offrendo rifugio a Bashar al Assad. A confermarlo alla Nbc per la prima volta il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. Assad è stato traportato "nel modo più sicuro possibile", dopo il rapido crollo del suo regime. "È al sicuro", ha aggiunto, "e dimostra che la Russia agisce come richiesto in una situazione così straordinaria".

Ryabkov ha poi proseguito riferendo di non avere idea "di cosa gli stia succedendo in questo momento" e "sarebbe sbagliato da parte mia elaborare cosa è successo e come è stato risolto".

Alla domanda se la Russia avrebbe consegnato Assad per un eventuale processo, Ryabkov ha risposto: "La Russia non è parte della convenzione che ha istituito la Corte penale internazionale". 

08:41

Il premier ad interim Muhammad al Bashir: «Garantiremo i diritti di tutti»

"Ristabilire la sicurezza e la stabilità in tutte le città della Siria. La gente è esausta di ingiustizia e tirannia". È questo il primo obiettivo del premier siriano ad interim, Muhammad al Bashir. Lo ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera. Il secondo è "far tornare i milioni di profughi siriani che sono all'estero", perché "il loro capitale umano, la loro esperienza permetterà di far fiorire il Paese. Il mio è un appello a tutti i siriani all'estero: la Siria ora è un Paese libero che ha guadagnato il suo orgoglio e la sua dignità. Tornate. Dobbiamo ricostruire, rinascere e abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti", ha affermato.

Il paese, ha poi raccontato, è in difficoltà finanziaria e, parlando della "storia di jihadismo alle spalle", al Bashir ha spiegato: "I comportamenti sbagliati di alcuni gruppi islamisti hanno portato molte persone soprattutto in Occidente ad associare i musulmani al terrorismo e l'Islam all'estremismo. Si è trattato di comportamenti errati e di mancanza di comprensione. Così è stato travisato il significato di Islam, che è 'religione della giustizia'. Noi proprio perché islamici garantiremo i diritti di tutte le genti e tutti i popoli della Siria".

E sarà il processo costituente a chiarire come sarà la nuova Costituzione.

08:39

Nuovo capo della polizia: «Ripristineremo la piena sicurezza e l'ordine»

"Ripristineremo piena sicurezza e ordine", ha detto ad Al Jazeera Fouad al-Shami, ex comandante delle forze dell'opposizione al regime e nuovo capo della polizia in Siria, nominato dalla nuova amministrazione del Paese.

"I nostri combattenti sono schierati per pattugliare tutta Damasco. Non ci fermeremo finché non saranno ristabiliti la sicurezza e l'ordine completi in ogni parte del paese", ha aggiunto.

Al Jazeera racconta che, nel frattempo, nella capitale siriana Damasco, la vita comincia a tornare alla normalità, banche e negozi hanno riaperto.

08:37

Israele ha condotto 480 attacchi sul territorio siriano

In un comunicato, riporta la Cnn, l'Idf ha fatto sapere che Israele ha condotto circa 480 attacchi sul territorio siriano, negli ultimi due giorni.

08:33

Ong, i ribelli hanno conquistato Deir Ezzor

I ribelli siriani hanno annunciato di aver conquistato la città di Deir Ezzor, nell'est del paese. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, segnalando che le forze curde si erano ritirate verso le città circostanti, prima della presa del potere da parte dei combattenti arabi locali, che si sono uniti alle fila dei ribelli dopo la loro offensiva lampo lanciata il 27 novembre.

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