L'Iran ha iniziato lavori di costruzione presso il suo impianto nucleare sotterraneo di Fordo. A dare la notizia è stata l’agenzia Ap che ha detto di avere varie foto a supporto della tesi. L'Iran non ha riconosciuto pubblicamente alcuna nuova costruzione a Fordo, la cui scoperta da parte della comunità internazionale è avvenuta nel 2009 prima che le potenze mondiali raggiungessero l'accordo nucleare del 2015 con Teheran.

Le tensioni con gli Stati Uniti

La notizia arriva in un momento delicato dei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Iran sul tema degli armamenti nucleari. Il neo eletto presidente americano, Joe Biden, ha infatti detto di volere rinegoziare gli accordi sul nucleare firmati dai due paesi nel 2015 e da cui l’attuale presidente, Donald Trump, si è ritirato nel 2018. Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha per ora respinto le richieste di rinegoziare i patti del 2015 dicendo di volere reintrodurre gli accordi senza modifiche. Mercoledì Rouhani aveva detto di essere molto felice di vedere Trump andare via, ma di non essere «eccitato» all’idea della presa del potere da parte di Biden. Prima di vincere le presidenziali del 7 novembre, il democratico è stato il vice di Barack Obama che in qualità di presidente aveva firmato nel 2015 gli accordi con Teheran.

La morte di Fakhrizadeh

Un altro aspetto che ha influenzato recentemente il comportamento dell’Iran è stato sicuramente l’omicidio dello scienziato Mohsen Fakhrizadeh, considerato l’architetto del piano nucleare iraniano. Fakhrizadeh è stato ucciso a metà novembre in un attacco vicino Teheran. L’Iran ha più volte accusato i servizi segreti israeliani di essere i responsabili dell’uccisione dello scienziato indicato in precedenza dal presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, come uno dei principali fautori del programma nucleare iraniano che da tempo preoccupa Tel Aviv. In risposta all’uccisione di Fakhrizadeh, il parlamento iraniano ha approvato una legge che prevede un ampliamento del piano nucleare. Una mossa non condivisa dal presidente Rouhani considerato come un moderato rispetto alle forze più conservatrici che rappresentano la maggioranza dei parlamentari iraniani.

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