- In una società americana sempre più polarizzata Liz Cheney, la leader dei ribelli a Trump e la numero tre dei repubblicani, è stata sonoramente sconfitta alle primarie repubblicane in Wyoming dalla candidata sostenuta dal magnate.
- In pratica Cheney sembra aver già rotto gli indugi decidendo di candidarsi per le prossime presidenziali, o come profilo repubblicano alternativo a Trump o come indipendente. Ma per ora il partito sembra essere saldamente in mano all’ex presidente e ai suoi seguaci.
- Con la sconfitta di Cheney si chiude il cerchio per i ribelli che avevano scelto di non allinearsi al partito e avevano votato l’impeachment del tycoon. Fa eccezione solo la vittoria in Alaska della repubblicana Lisa Murkowski, candidata alle primarie per il Senato.
La grande purga dei dissidenti repubblicani all’egemonia trumpiana sul Gop, il Partito repubblicano, ha avuto successo. In una società americana sempre più polarizzata Liz Cheney, la leader dei ribelli a Trump e la numero tre dei repubblicani, è stata sonoramente sconfitta alle primarie repubblicane in Wyoming dalla candidata sostenuta dal magnate. Secondo le proiezioni del New York Times, Harriet Hageman ha ottenuto il 61 per cento delle preferenze contro il 31 per cento della figlia dell’e



