Gli agenti del Mit, l'agenzia di spionaggio nazionale turca, hanno catturato uno dei nipoti del religioso musulmano, residente negli Stati Uniti, Fethullah Gülen. L'arresto è avvenuto nel corso di un'operazione all'estero, prima di rimpatriarlo forzatamente in Turchia, dove sarà perseguito.

Si tratta di Selahaddin Gülen, ricercato nel paese di origine con l'accusa di appartenere a un'organizzazione terroristica. Non è ancora chiaro dove sia stato catturato, ma stando ai media locali, viveva stabilmente in Kenya. 

Il caso di Selahaddin Gülen è l'ultimo di una serie di rimpatri forzati di persone affiliate al movimento di Gülen, che il governo turco incolpa del fallito tentativo di colpo di stato del 2016.

Chi è Fethullah Gulen

Fethullah Gulen è un ex alleato del presidente in carica turco, Recep Tayyip Erdogan. Attualmente, vive in esilio in Pennsylvania, ma ha respinto le accuse del presunto coinvolgimento nel tentativo di golpe.

La Turchia ha designato la sua rete come gruppo terroristico, che ha chiamato Fethullahist Terror Organization, o Feto. Erdogan ha annunciato all'inizio di maggio che un membro di spicco della rete di Gülen era stato catturato, ma non ha fornito dettagli.

Il 15 luglio 2016, fazioni all'interno dell'esercito turco hanno usato carri armati, aerei da guerra ed elicotteri nel tentativo di rovesciare il governo di Erdogan. Aerei da combattimento hanno bombardato il parlamento e altri punti della capitale turca, Ankara. Ascoltando una chiamata del presidente, migliaia di persone sono scese in piazza per fermare il colpo di stato. Durante gli scontri, un totale di 251 persone sono morte, mentre circa 2.200 sono rimaste ferite. Furono uccisi anche 35 presunti golpisti.

Persecuzione retroattiva

Il 7 aprile scorso, si è concluso il maxi processo che ha portato sul banco degli imputati 497 persone, accusate di aver provato a deporre Erdogan. 

I giudici della Corte Penale di Ankara hanno emesso condanne per 149 dei persone, fra cui 32 ergastoli di cui sei aggravati, negando loro ogni possibilità di libertà condizionale. Altri 106 imputati, invece, hanno ricevuto condanne tra i sei e i sedici anni. Undici persone erano allora latitanti.

Tra i tanti perseguiti dal regime di Erdogan in questi anni, anche il noto giornalista e scrittore turco Ahmet Altan, di 71 anni, scarcerato il 16 aprile scorso dopo cinque anni di reclusione, grazie all'intervento della Corte europea dei diritti umani e a una revisione del caso portata a termine dalla Corte suprema di Ankara. 

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